(Come inizia:) " - Pierre, in giardino c'è qualcosa che non va, - disse Sophia. Aprì la finestra e scrutò quel lotto di terra di cui conosceva ogni filo d'erba. Ciò che vedeva le faceva venire la pelle d'oca. A colazione Pierre leggeva il giornale. Per questo forse Sophia guardava così spesso dalla finestra. Vedere che tempo che fa... E' una cosa che facciamo sovente quando ci alziamo. E ogni volta che il tempo era brutto lei, manco a dirlo, pensava alla Grecia... "

(pag. 343) " La genialità del Medioevo, aveva spiegato a Lucien, è che non se ne sarebbe mai vista la fine, che si poteva scavarci dentro ancora per migliaia di anni, cosa molto più confortante che lavorare, come lui, sulla Grande Guerra, di cui finiva per conoscere ogni singolo giorno. Errore colossale, aveva risposto Lucien, la Grande Guerra è un abisso, un buco nero dell'umanità, una scossa tellurica che custodisce la chiave delle catastrofi..."

(pag. 347) " ... - Peggio ancora, - aggiunse Louis, - faccio dei pisolini. Al ministero chiudevo la porta, mi sdraiavo per terra, con la testa su un grosso trattato di diritto penale. Una mezz'ora. Mi capitava di dimenticare il libro per terra, nessuno ha mai saputo perché consultassi la legge sul tappeto..."

(pag. 349) " ... Era un tizio sommamente pescioloso..."

(pag. 422) " ... Adesso Marc era arrivato a tratteggiare le caselle più cupe della scacchiera, ovvero, diceva, l'umore melanconico di Lina Sebran, le due fucilate alla testa del cane, lo stato di fluttuazione del sindaco, la massa piombata di René Blanchet, le manine di Marie nella spazzatura di quel vecchio stronzo, la scomparsa di Diego, lo spagnolo, la denuncia in versi di una coppia clandestina nella casamatta, il volto denudato di Kehlweiler da quando aveva chiesto quel fascicolo M, i suoi vecchi cocci di amore frustrato..."

(pag. 422:) " ... Riteneva che il cacciatore-raccoglitore, con l'orecchio incollato alla sabbia del deserto, fosse capace di sentir passare il Parigi-Strasburgo..."