Strano romanzo, una storia sopratutto “sociologica” ambientata su di un'astronave esplorativa che causa un guasto non riesce a ridurre la sua velocità che aumenta via via fin quasi quella della luce. Non potendo più rallentare la nave manca il suo obbiettivo e si perde nelle immensità dell'universo in una corsa infinita.
Da qui comincia il racconto delle vite degli astronauti, fra divagazioni/spiegazioni molto tecniche (il rapporto TAU: velocità/massa/tempo, ed altri, francamente tutti piuttosto astrusi) ed una serie piuttosto insulsa di vicende relazionali/sentimentali dei membri dell'equipaggio.

In realtà mi sembra che Anderson abbia voluto suggerire una serie di riflessioni "filosofiche" su vita, umanità, futuro, rapporti umani, valori, ecc... ma francamente con scarso successo: il libro risulta infine uno strano mix fra noioso e complicato e non riesce ad accendere un vero coinvolgimento.
Un po' meglio nel finale. Cmq, scarso. ( )