Quattro thriller gotici scritti dalla stessa penna che ha creato Piccole donne, sembra quasi un paradosso.
Eppure anche in un genere totalmente diverso ritroviamo quelle qualità che l'hanno resa celebre: innanzitutto sono scritti molto bene, ma era quasi scontato; in secondo luogo vi ritroviamo quel proto-femminismo che rende i suoi libri attuali ancora oggi; anzi qui è perfino amplificato, perchè manca il moralismo destinato ai romanzi per ragazzi e le sue eroine possono essere pienamente libere e volitive.
E' particolarmente vero per la protagonista del primo racconto, l'indimenticabile Jean Muir: affascinante manipolatrice che non si fa scrupoli nel sedurre tutti gli uomini della famiglia per cui lavora. E' un personaggio negativo, ma la sua arguzia ed il suo spirito indomito ammalieranno anche noi lettori ed il finale inaspettato non potrà che farci felici. [SPOILER]-Contrariamente ai canoni dell'epoca, che volevano il cattivo punito ed i buoni ricompensati, sarà proprio Jean a trionfare-[FINE SPOILER]. Dietro la maschera è un'opera notevole ed originalissima, che non sfigurerebbe tra i capisaldi del genere.
I due racconti successivi non sono sullo stesso livello, buoni passatempi ma nulla di più. In Passione e tormento abbiamo una vicenda cupa (fin troppo) di amore fatale e vendetta, mentre ne La chiave misteriosa si toccano tutti i cliché del sensazionalismo: antiche maledizioni, segreti di famiglia e identità celate.
Il racconto conclusivo invece è interessante: una storia di fantasmi in cui il fantasma è più che altro una comparsa, quello che ci interessa sono le dinamiche tra i protagonisti, riuniti per Natale in una grande villa gotica; e se i temi sono foschi e misteriosi, l'atmosfera intima e familiare è quella che abbiamo imparato ad amare con la famiglia March.
Insomma date una chance a questo libro se amate i thriller, non rimarrete delusi. Se poi come me amate i thriller e ancor di più la Alcott, avrete fatto jackpot. ( )