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Fiction.
Mystery.
Thriller.
Historical Fiction.
HTML:Moscow, May 1876: What would cause a talented young student from a wealthy family to shoot himself in front of a promenading public in the Alexander Gardens? Decadence and boredom, most likely, is what the commander of the Criminal Investigation Division of the Moscow Police thinks, but still he finds it curious enough to send the newest member of the division, Erast Fandorin, a young man of irresistible charm, to the Alexander Gardens precinct for more information.
Fandorin is not satisfied with the conclusion that this is an open-and-shut case, nor with the preliminary detective work the precinct has done??and for good reason: The bizarre and tragic suicide is soon connected to a clear case of murder, witnessed firsthand by Fandorin. There are many unresolved questions. Why, for instance, have both victims left their fortunes to an orphanage run by the English Lady Astair? And who is the beautiful ??A.B.,? whose signed photograph is found in the apparent suicide??s apartment? Relying on his keen intuition, the eager sleuth plunges into an investigation that leads him across Europe, landing him at the deadly center of a terrorist conspiracy of worldwide proportions.
In this thrilling mystery that brings nineteenth-century Russia to vivid life, Akunin has created one of the most eagerly anticipated nove… (altro)
Il primo di una serie di gialli storici ambientati in Russia nella seconda metà dell' ottocento. E' un romanzo un po' anomalo, che gioca a sovvertire le aspettative del lettore a cominciare dal protagonista, Fedorin, che non si conforma a nessuno stereotipo dei detective da romanzo: non è geniale ma non è neanche un sprovveduto che si imbatte nella verità per caso, non è una macchietta come Poirot e neanche un cinico indurito dalla vita come i protagonisti degli hard boiled: è giovane e come tutti i giovani è impulsivo, idealista e ogni tanto un po' ingenuo, ma compensa con un gran coraggio ed un ottimo intuito. Insomma sembra dotato di una personalità ben distinta che lo rende un personaggio tridimensionale e non solo uno strumento per portare avanti la trama. Anche con la trama d'altronde l'autore si è divertito a spiazzare i lettori, giocando col sottogenere di riferimento: dovrebbe essere un intrigo internazionale ma a volte calca così la mano da sfociare in parodia, altre volte invece amplifica la suspense infilandoci dentro due o tre cambi di prospettiva che funzionano a meraviglia. Il tono dell'opera è molto leggero, permeato da una velata ironia che ci fa vivere tutto con distacco, ma il finale dimostra una volta di più che niente è come sembra in questo libro. Il risultato è un romanzo schizofrenico, che mi ha lasciato frastornata ma con la voglia di approfondire e continuare la lettura dei volumi successivi. ( )
He also reveals an unexpected moral subtlety. At the outset, The Winter Queen appears to display an alarming level of Russian xenophobia, in the form of an international conspiracy against Russia headed by an evil Englishwoman. But as the story progresses, so it emerges as something rather more complex. By the end, Fandorin – no longer the charming naïf but a saddened, white-haired figure – has solved the case, but in doing so has brought about a string of tragic consequences. He is faced by the uncomfortable question: has his sleuthing caused more unhappiness than it has cured?
Lunedì 13 maggio 1876, alle tre del pomeriggio, in una giornata di freschezza primaverile e tepore estivo, nei giardini di Sant'Alessandro, davanti agli occhi di diversi testimoni, si verificò un evento tanto increscioso quanto inclassificabile.
Citazioni
Ultime parole
No, l'attenzione dei passanti, soprattutto delle signore, era attratta da una intrigante particolarità della sua fisionomia: in tutta la sua evidente giovinezza quel libertino aveva le tempie completamente bianche, come gelate dalla brina.
Fiction.
Mystery.
Thriller.
Historical Fiction.
HTML:Moscow, May 1876: What would cause a talented young student from a wealthy family to shoot himself in front of a promenading public in the Alexander Gardens? Decadence and boredom, most likely, is what the commander of the Criminal Investigation Division of the Moscow Police thinks, but still he finds it curious enough to send the newest member of the division, Erast Fandorin, a young man of irresistible charm, to the Alexander Gardens precinct for more information.
Fandorin is not satisfied with the conclusion that this is an open-and-shut case, nor with the preliminary detective work the precinct has done??and for good reason: The bizarre and tragic suicide is soon connected to a clear case of murder, witnessed firsthand by Fandorin. There are many unresolved questions. Why, for instance, have both victims left their fortunes to an orphanage run by the English Lady Astair? And who is the beautiful ??A.B.,? whose signed photograph is found in the apparent suicide??s apartment? Relying on his keen intuition, the eager sleuth plunges into an investigation that leads him across Europe, landing him at the deadly center of a terrorist conspiracy of worldwide proportions.
In this thrilling mystery that brings nineteenth-century Russia to vivid life, Akunin has created one of the most eagerly anticipated nove
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(3.6)
9
E' un romanzo un po' anomalo, che gioca a sovvertire le aspettative del lettore a cominciare dal protagonista, Fedorin, che non si conforma a nessuno stereotipo dei detective da romanzo: non è geniale ma non è neanche un sprovveduto che si imbatte nella verità per caso, non è una macchietta come Poirot e neanche un cinico indurito dalla vita come i protagonisti degli hard boiled: è giovane e come tutti i giovani è impulsivo, idealista e ogni tanto un po' ingenuo, ma compensa con un gran coraggio ed un ottimo intuito. Insomma sembra dotato di una personalità ben distinta che lo rende un personaggio tridimensionale e non solo uno strumento per portare avanti la trama. Anche con la trama d'altronde l'autore si è divertito a spiazzare i lettori, giocando col sottogenere di riferimento: dovrebbe essere un intrigo internazionale ma a volte calca così la mano da sfociare in parodia, altre volte invece amplifica la suspense infilandoci dentro due o tre cambi di prospettiva che funzionano a meraviglia. Il tono dell'opera è molto leggero, permeato da una velata ironia che ci fa vivere tutto con distacco, ma il finale dimostra una volta di più che niente è come sembra in questo libro.
Il risultato è un romanzo schizofrenico, che mi ha lasciato frastornata ma con la voglia di approfondire e continuare la lettura dei volumi successivi. (