Benoit B. Mandelbrot (1924–2010)
Autore di La geometria della natura
Sull'Autore
Benoit Mandelbrot is Sterling Professor of Mathematical Sciences at Yale University and a Fellow Emeritus at IBM's Thomas J. Watson Laboratory.
Fonte dell'immagine: Mandelbrot at a TED conference in 2010 Photo: Steve Jurvetson
Opere di Benoit B. Mandelbrot
Opere correlate
The Colours of Infinity: The Beauty, The Power and the Sense of Fractals (2004) — Collaboratore — 56 copie
Etichette
Informazioni generali
- Data di nascita
- 1924-11-20
- Data di morte
- 2010-10-14
- Sesso
- male
- Nazionalità
- Poland (birth)
USA (naturalized) - Luogo di nascita
- Warsaw, Poland
- Luogo di morte
- Cambridge, Massachusetts, USA
- Luogo di residenza
- Paris, France
Pasadena, California, USA
Scarsdale, New York, USA
Princeton, New Jersey, USA
Pasadena, California, USA
New Haven, Connecticut, USA (mostra tutto 8)
Cambridge, Massachusetts, USA
Warsaw, Poland - Istruzione
- School of Mathematics of the Institute for Advanced Study (postdoctoral fellow|1953-1954)
University of Paris (Faculté des Sciences|Docteur d'Etat ès Sciences Mathématiques|1952)
California Institute of Technology (Professional Engineer|Aeronautics|194()
California Institute of Technology (MS|Aeronautics|1948)
École Polytechnique (Ingénieur diplômé|1947) - Attività lavorative
- mathematician
university professor - Organizzazioni
- Harvard University
Yale University
IBM - Premi e riconoscimenti
- Wolf Prize (Physics, 1993)
William Procter Prize for Scientific Achievement (2002)
Franklin Medal (1986)
Harvey Prize (1989)
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Non è facile capirci qualcosa nel mondo della finanza. Salite lente e crolli repentini. I mercati sembrano fare di tutto per non farsi capire. Forse esiste un’altra possibilità: studiare l’andamento del mercato con i frattali.
"Se volete capire l’economia, lasciate perdere i libri e le conferenze ed entrate nel mondo del commercioÂ?. Parola di Benoit B. Mandelbrot, professore emerito di matematica a Yale e studioso di modelli matematici applicati alla finanza. Secondo Mandelbrot la comprensione dellâÂÂeconomia non deriva da qualche teoria astratta o da quello che la gente desidera che accada, ma dallâÂÂosservazione del mercato. Per capirci veramente qualcosa occorre fare esperienza. I prezzi dei prodotti non dipendono solo dalle spese sostenute per realizzarli o trasportarli, bensì dal loro valore. In un qualsiasi testo di economia troviamo che âÂÂquel valoreâÂ? è rappresentato, nellâÂÂandamento del mercato, con un diagramma a campana. Il diagramma sale, più o meno rapidamente, ogni tanto si trovano dei flessi, cioè zone di stasi, e poi scende. Può accadere anche che si verifichino le cosiddette turbolenze, impennate imprevedibili del valore, in un senso (crescita) o nellâÂÂaltro (decrescita). In generale le turbolenze vengono definite dagli economisti come effetti esogeni, cioè esterni ed estranei al mercato stesso. Per esempio, le condizioni metereologiche influenzano i raccolti e i raccolti influenzano i prezzi, o ancora la distribuzione di risorse nel mondo (petrolio, acqua) influenza lâÂÂofferta e quindi lâÂÂofferta influenza i prezzi. Da esempi così semplici e quotidiani si arriva a condizioni esogene imprevedibili e talmente remote da trascurarne la prevedibilità, come ad esempio una catastrofe naturale.
La domanda è âÂÂperchéâÂ? il prezzo ad esempio di una azione o il valore di una valuta, varia quando accade un evento esterno al mercato? E ancora, il disordine dei mercati è davvero imprevedibile? Se la probabilitàche un evento accada è infinitesima, è corretto trascurarla? Secondo la teoria dei frattali, no. Il termine frattale, coniato dallo stesso Mandelbrot, deriva dal latino fractus, che significa spezzato, rotto: immaginate una figura, una foglia per esempio, che si riproduce fino allâÂÂinfinito, sempre uguale di forma ma sempre più piccola di dimensioni. In questo modo il frattale è utilizzabile nella descrizione della realtà. Quindi la caratteristica fondamentale delle figure frattali è lâÂÂautosimilarità: se i dettagli vengono osservati a scale differenti, si nota sempre una certa somiglianza con il frattale originale. La geometria frattale è un mezzo per individuare queste configurazioni, per analizzarle e manipolarle e può essere utilizzata come strumento di analisi e di sintesi. Con i frattali le regole sono precise e il risultato prevedibile. Questo contrasta con la scienza tradizionale che invece annovera gli aspetti irregolari della natura e gli eventi non similari come teoria del caos. Eâ teoria del caos una goccia dâÂÂacqua che si espande nel mare, o le fibrillazioni cardiache, o ancora gli errori dei computer e le oscillazioni dei prezzi.
Però qualche volta la realtàsupera la teoria del caos nel senso che lâÂÂimprevedibile si realizza come ad esempio il crollo della borsa nel 1929 o gli infausti eventi finanziari dellâÂÂagosto del 1998. Secondo i modelli standard, cioè i modelli studiati dallâÂÂeconomia tradizionale, la sequenza di questi eventi era così improbabile da essere impossibile. Tecnicamente venne chiamato âÂÂvalore erraticoâÂ?, cioè molto, molto lontano dal normale valore atteso nel mondo azionario. Eppure è accaduto. Questo, secondo i frattali, significa che lâÂÂeconomia tradizionale è in errore. I mercati finanziari sono rischiosi, lo sanno tutti, ma uno studio approfondito del rischio, secondo gli applicatori della teoria dei frattali, può offrire una nuova comprensione e si può sperare di averne un controllo quantitativo. LâÂÂobiettivo è dunque studiare il rischio, anche se lo stesso Mandelbrot ammette che nulla si può prevedere con precisione. Vero è che osservando il comportamento di chi gioca in borsa câÂÂè qualcosa di illogico. Osserviamo il fenomeno della Borsa: i prezzi sono molto variabili, i movimenti hanno una tendenza irregolare. Coloro i quali scommettono su queste tendenze per ammassare ricchezza, in genere ci rimettono perché le variazioni sono valutate come prive di ordine: i prezzi aumentano poi senza preavviso, questa tendenza si interrompe e si può persino instaurare la tendenza opposta.
Proviamo a ridurre la scala di osservazione e osserviamo il fenomeno applicando una visione frattale. Le tendenze irregolari dellâÂÂandamento della borsa sono raggruppate per dimensioni: le grosse variazioni arrivano in rapida successione seguite da sequenze di piccole variazioni. Il comportamento della borsa è quindi una struttura frattale. Allo stesso modo si può procedere nella descrizione delle âÂÂbolleâÂ? degli investimenti, cioè la dilatazione abnorme di un valore. Le bolle, per quanto possano sembrare calamitose, sono molto frequenti tanto negli indici generali del mercato (esempio il Dow Jones) quanto nelle singole attività. Nonostante questo, i modelli economici tradizionali considerano le bolle delle aberrazioni, delle deviazioni irrazionali della norma, causate per esempio da uno speculatore avido. Perché invece non le si considera come frutto combinato di tante discontinuità? O ancora, perché la finanza tradizionale presuppone che il sistema finanziario sia una macchina lineare e continua anche se ammette lâÂÂesistenza delle bolle?
Un esempio può aiutare: in base al modello standard della finanza (la curva a campana dei prezzi) la probabilitàdella rovina e pari a 1 su dieci miliardi di miliardi, ovvero è più probabile essere centrati da un meteorite che fare bancarotta in un mercato finanziario. Ma se i prezzi hanno variazioni selvagge (è accaduto per il prezzo del cotone ma anche con il petrolio) la probabilitàdella rovina aumenta vertiginosamente.
Allora, come si deve comportare un investitore? Cosa deve valutare? Spesso i broker consigliano la strategia del âÂÂbuy and holdâÂ?, ovvero comprare e tenere concentrandosi sugli aumenti medi. Ma câÂÂè anche chi suggerisce la teoria del âÂÂcomprare, vendere e pentirsiâÂ?, cioè del pentirsi di non aver guadagnato di più. Non sempre tutto è rappresentabile con una formula matematica applicata indistintamente in fisica e in economia. Sovente le formule sono errate e Mandelbrot attribuisce questo errore al fatto che gli sbalzi, i salti di prezzo e gli scatti della borsa appartengono allâÂÂeconomia e non alla fisica. Ecco perché secondo gli studiosi dei frattali, deve esserci unâÂÂaltra via. Mandelbrot conclude il suo primo saggio sulla teoria dei frattali (Il disordine dei mercati â ed Einaudi) sostenendo che oggi è ancora prematuro sperare di ottenere guadagni importanti dalla finanza dei frattali, però intuisce che la strada da percorrere sia questa, ammettere che il caos ha un suo ordine e una sua prevedibilità. âÂÂRitengo che la teoria finanziaria abbia bisogno di pragmatismo e, come nel giuramento di Ippocrate, non deve nuocereâÂ?, precisa il professore emerito. Nel mondo della finanza invece i modelli tradizionali violano tale giuramento e sono pericolosamente sbagliati. Somigliano ad un costruttore navale che, supponendo che le bufere siano rare e gli uragani miti, progetta le imbarcazioni in base a criteri di velocità, capacitàe confort, senza curarsi della stabilità. Far attraversare lâÂÂoceano ad imbarcazioni simili nella stagione dei tifoni significa provocare gravi danni. I mercati, come le condizioni atmosferiche, possono essere turbolenti. Bisogna imparare a riconoscerli e ad affrontare meglio la situazione.
Elisabetta Paglia
8/1/2006… (altro)