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Enrique Breccia

Autore di Lovecraft

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Sull'Autore

Serie

Opere di Enrique Breccia

Lovecraft (2004) — Illustratore — 200 copie
Life of Che: An Impressionistic Biography (1968) — Illustratore — 56 copie
Swamp Thing, Vol. 1: Bad Seed (1616) — Illustratore — 50 copie
Swamp Thing, Vol. 2: Love in Vain (2005) — Illustratore — 29 copie
Swamp Thing, Vol. 3: Healing the Breach (2006) — Illustratore — 23 copie
Sentinelles T01 Les moissons d'acier (2008) — Illustratore — 17 copie
El peregrino de las estrellas (1979) — Illustratore — 5 copie
Tex Willer, 12: Snakeman (2021) — Illustratore — 4 copie
Alvar Mayor (1985) 4 copie
Ibanez (Spanish Edition) (2006) 3 copie
Nuevo mundo (2011) 2 copie
Alvar Mayor - La Ciudad de Oro de La Patagonia (2005) — Illustratore — 2 copie

Opere correlate

House of Mystery, Vol. 7: Conception (2011) — Illustratore — 63 copie
Sherlock Time (1995) — Immagine di copertina, alcune edizioni11 copie
L'Eternauta n.2 - Aprile 1982 — Illustratore — 1 copia

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Informazioni generali

Data di nascita
1945
Nazionalità
Argentina
Luogo di nascita
Buenos Aires, Argentina
Relazioni
Breccia, Alberto (father)

Utenti

Recensioni

La Bonelli ormai punta molto sulla differenziazione dell’offerta e quest’anno propone due volumi. Il secondo, Snakeman, è affidato a due autori molto importanti, Mauro Boselli e Enrique Breccia. E sicuramente il disegnatore lascia un segno importante nell’economia di questo fumetto, i toni sfumati tipici della scuola argentina si vedono e come in questa storia che inizia con il ricordo di Tex per la sua donna Lilith, la madre di Kit. L’avversario in questo caso è uno sciamano che appartiene alla tribù degli Utes e che lancia una guerra contro i Navajos. Snakeman utilizza i serpenti per attaccare i nemici e i suoi indiani non risparmiano nessuno. Lo stesso Tex è vittima di un incidente che appare mortale, ma questa volta è proprio la visione della donna della sua vita a salvarlo. Una bella storia con due grandissimi autori a tenere le fila.… (altro)
 
Segnalato
grandeghi | Dec 23, 2021 |
Ed inizia così la lettura degli albi di dimensioni inferiori, per me un'altra piccola rivoluzione, ho letto una serie non completa ed ora devo anche cambiare formato. E con gli anni ho capito che il formato è fondamentale, lo spazio dà fiato alle storie, e ristoro agli occhi. Soffro anche il fatto che cambia l’ordine, non si va più per storia, ma per autori, mi devo abituare, non sarà semplice che cerco rifugio nella mia abitudinarietà. In questo albo vengono proposte due storie; nella prima “Il venditore di vino amaro” un vecchio vende ai viandanti vino aspro, ma non si paga il vino, ma le storie che il vecchio racconta; che sono quelle di Lisandro, un vecchio dittatore che con le lacrime di un bambino albino riacquista la forza della gioventù. La seconda storia, “la città della mezzaluna” è ambientata negli Stati Uniti del sud durante la guerra civile; e sono storie di schiavi e di liberazione, di violenza e di orgoglio. La lettura non mi è semplice, ma mi ci devo abituare.… (altro)
 
Segnalato
grandeghi | Jun 9, 2020 |
Il Che non è la sola leggenda di questo albo; ma sono gli autori stessi che sono entrati nella storia per il contributo culturale che hanno dato alla lotta contro la cultura delle dittature sudamericane. Osterheld e i due Breccia raccontano la vita de il Che partendo dall’infanzia, da una sera in riva al lago in cui il vero eroe della rivoluzione cubana si ammalò di asma, passando per gli studi in medicina e per i lunghi viaggi in motocletta lungo le Ande. Le prime battaglie civili a favore dei più poveri e la possibilità di vivere una rivoluzione, la sua rivoluzione, quella di Cuba, con la destituzione di Batista e l’inizio del governo di Fidel Castro; in realtà l’ennesimo sogno che si è trasformato in incubo; l’uomo non è nato per dare troppe regole ad un altro uomo. Il tratto denso, tipico di Alberto e Enrique Breccia si integra perfettamente con il racconto scarno ed essenziale di Osterheld. Una vera chicca è la postfazione di Boris Battaglia che fornisce interessanti elementi di approfondimenti: ad esempio, la cena tra Borges, Pinochet e Videla. Un albo importante, sopravvissuto alle troppe scomparse di cose e persone nell’Argentina degli anni 70.… (altro)
½
 
Segnalato
grandeghi | 2 altre recensioni | Jul 12, 2018 |
001 edizioni in questo albo propone quattro storie di Enrique Breccia che hanno come soggetto storie di uomini in guerra; tutto in bianco e nero, il colore non potrebbe rendere merito a questa tipologia di storie che mettono il dito nel dolore dell’uomo; Enrique Breccia si pone nella scia del fumetto argentino classico contemporaneo, che ha trovato nell’Eternauta di Oesterheld e Solano Lopez la sua sintesi. Vengono proposte quattro storie: nella prima, “la guerra del deserto” un gruppo di indios rapiscono la moglie di un uomo che insegue i rapitori trovando la morte; ma avrebbe potuto aspettare solo qualche minuto, il tempo di sentire le trombe della cavalleria dell’esercito; nel secondo episodio, “il ritorno”, un indio ferito ricorda in brevi flash la sua vita, i suoi amici, la sua storia; nel terzo episodio, “l’attesa”, un uomo ha perso la moglie e il figlio per il gioco di due ufficiali dell’esercito; dopo circa dieci anni ritrova uno dei due ufficiali, ha la sua vita nelle mani, ma il racconto della storia gli garantisce la vendetta; l’ultima storia, “l’amico”, ambientata in Algeria durante la guerra coloniale rappresenta, in modo nitido, il male della violenza. Il tratto duro di Breccia rende perfettamente il senso di desolazione di queste storie. Juan Sasturain firma l’introduzione dell’albo.… (altro)
½
 
Segnalato
grandeghi | Mar 5, 2018 |

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