François Boucq

Ho atteso il quarto numero del Bouncer a lungo. E devo dire che non vedo l’ora che terminino le pubblicazioni dell’edizione integrale in modo da poter leggere l’intera saga tutta di un fiato. Boucq abbandona Jodorowsky e prende in mano la situazione; l’ennesima bella storia, una nuova avventura; Panchita è una bambina tatuata; e il padre l’ha raccomandata al Bouncer; quei tatuaggi, però, rappresentano la mappa per arrivare ad un tesoro, l’oro maledetto, per l’appunto, che in realtà è il frutto di una rapina. Panchita è una bambina e tatua una sua amica per gioco; gioco che costa caro alla bambina che viene uccisa e scalpata; dopo poco Panchita viene rapinata; ed inizia l’ennesima, appassionante avventura del Bouncer, tra criminali, una contessa obesa, un buon orologiaio, le amazzoni, buoni e cattivi. La qualità del tratto è, al solito, altissima; l’assenza di Jodorowsky oggettivamente si nota; la storia è sicuramente avvincente, ma la qualità è diversa. Ora aspettiamo il quinto volume.… (altro)

Questa volta Bouncer ha una missione dedicata; un gobbo ha ucciso Sakayewa e il bambino che portava nel grembo; ed ha ferito Job, il nanetto che gestisce il bar. L’assassino è il figlio deforme del direttore di un penitenziario al centro di un deserto, Deep end. Ma Bouncer non si perde d’animo ed affronta prima un difficile viaggio e, successivamente, l’impresa più difficile, al limite dell’impossibile: evadere da un carcere dal quale non si può evadere, un posto al centro del nulla, portandosi indietro il deforme Pretty John. Il solito grande Bouncer, in cui non manca nulla, avventura, amore, coraggio ed emozioni. Non vedo l’ora che esca il quarto volume.… (altro)

La storia di Bouncher, il buttafuori, è un capolavoro del fumetto e grandissimo merito alla magic press per aver avuto il coraggio di riproporla in versione integrale con un’edizione elegante e ben curata. La classe di Boucq e Jodorowsky trasuda da tutte le pagine di questo lavoro, la storia è a dir poco affascinante, appassionante, il disegno è stratosferico. Il western è sempre stato un ottimo soggetto per il fumetto, il fascino dell’avventura, la violenza derivante dall’assenza di regole anzi, dalle regole dettate dal più forte, sono la miscela perfetta per il magico mondo delle nuvole parlanti. Ed il western di Bouncher è duro, forte, la madre prostituta e due fratelli assassini alla ricerca di un diamante perduto. In Bouncher c’è il valore dell’uomo, dal rimorso al rimpianto, dal dolore alla gioia, e tutti i coprotagonisti sono personaggi d’eccezione, degni della matita incantata di Boucq ben armata dalla forza dei racconti di Jodorowsky. Insomma, un classico di altissimo livello.

Recensione del 24 febbraio 2012
È una storia di famiglia, una dannata storia di famiglia, questa di Bouncer, il buttafuori, superstite maledetto di una saga di violenza fraterna, con una madre senza amore, che si è trovata sventrata da un figlio che le ha preferito un diamante, condannato ad una vita di violenza, ma ricca di avventure. Bouncer non ha un braccio, un fratello, Blake lo ha reso monco. Ma ha un nipote a cui racconta la storia sua e della famiglia. Ma l’elemento principale non è la storia di Bouncer, ma la classe dei due autori, Boucq al piano, ossia ai disegni, e Jodorowsky ai fiati, ossia ai testi. Il risultato è uno straordinario fumetto, la serie completa riunita in un albo elegante ed importante, curatissimo nelle rifiniture, ma denso di qualità per la qualità stessa degli autori. E’ una lettura complessa, la storia non si snoda con facilità, anzi, i protagonisti si sovrappongono, come le loro storie. Ma anche qua, accanto a Bouncer si affiancano personaggi grandemente caratterizzati e mai fuori luogo. Il risultato è, come era prevedibile, un fumetto di altissima qualità. E grande godibilità. E il progetto di riunire in un unico albo tutta la storia di Bouncer rende merito al lavoro della casa editrice che in un momento di difficoltà investe su un prodotto di qualità. In questi giorni esce il numero 2. Da comprare assolutamente.… (altro)