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Sergei Dovlatov (1941–1990)

Autore di La valigia

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Sull'Autore

Dovlatov, who studied at Leningrad University, worked for a while as a journalist in Tallinn, Estonia. His fiction was unpublished in the Soviet Union, but he was active in unofficial literary life and was forced to leave in 1978 for publishing satirical fiction in Samizdat. After settling in the mostra altro United States, he co-founded a Russian-language newspaper, worked as a broadcaster for Radio Liberty in New York City, and published both in major Russian emigre publications and in the U.S. press (he wrote short stories for The New Yorker). Among his books, known for their irreverent views of Soviet reality, are the autobiographical The Compromise (1981) and Ours (1983). When Dovlatov died, his works were being reissued and favorably received in Russia. (Bowker Author Biography) mostra meno

Opere di Sergei Dovlatov

La valigia (1986) 306 copie
Compromesso (1983) 165 copie
Il Parco di Puskin (1983) 149 copie
Noialtri (1983) 87 copie
A Foreign Woman (1987) 86 copie
La filiale (2006) 29 copie
Il libro invisibile (1979) 28 copie
Oficio (2000) 13 copie
Domein (2020) 11 copie
La marcia dei solitari (2006) 11 copie
El recull (1900) 6 copie
Ремесло (1985) 6 copie
De vreemdelinge (2022) 5 copie
L'ofici (Resmeló). (2018) 5 copie
Kompromissi (2021) 5 copie
Kovčeg (2013) 4 copie
Puskin Tepeleri (2016) 4 copie
Т. 3 (2003) 4 copie
Retiro (2017) 4 copie
[Т.] 1 (1995) 3 copie
Maloizvestnyi Dovlatov (1995) 3 copie
Т. 2 (2002) 3 copie
Taccuini (2016) 3 copie
Т. 1 (2003) 3 copie
Bavul (2022) 3 copie
Puskinova brda (2018) 2 copie
Le domaine Pouchkine (2022) 2 copie
La Filiale (2019) 2 copie
[Т.] 3 (1995) 2 copie
[Т.] 2 (1995) 2 copie
Ischu cheloveka (2016) 2 copie
Tsoon ; Kohver (2014) 2 copie
Rasskazy iz chemodana. (2014) 1 copia
Remeslo 1 copia
Predstavlenie Rasskazy (2013) 1 copia
Straniera 1 copia
Mars usamljenih (2022) 1 copia
Zona (2022) 1 copia
Brodksy et les Autres (2003) 1 copia
Dve Povesti (1991) 1 copia
" Rasskazy". 1 copia
A mala 1 copia
La Valise (2021) 1 copia
Наши (2000) 1 copia
Predstavlenie (2007) 1 copia
[Т.] 1 1 copia
Избранное (2005) 1 copia
Zanat (2020) 1 copia
Beležnice 1 copia
Solo na IBM-u (2020) 1 copia
Uloga - price iz Rusije (2021) 1 copia
Ariel - price iz Amerike (2021) 1 copia
Spomen muzej (2013) 1 copia
La maleta 1 copia

Opere correlate

Russian Short Stories from Pushkin to Buida (2005) — Collaboratore — 223 copie
Sudden Fiction International: Sixty Short-Short Stories (1989) — Collaboratore — 213 copie
Wisdom and Wit (Chtenia: Readings from Russia, 16) (2011) — Collaboratore — 1 copia

Etichette

Informazioni generali

Nome canonico
Dovlatov, Sergei
Nome legale
Довлатов-Мечник, Сергей Донатович
Dovlatov-Mechnik, Sergei Donatovich
Data di nascita
1941-09-03
Data di morte
1990-08-24
Luogo di sepoltura
Mount Hebron Cemetery, New York, New York, USA
Sesso
male
Nazionalità
USSR
Armenia
USA
Nazione (per mappa)
Russia
Luogo di nascita
Ufa, Republic of Bashkiria, USSR
Luogo di morte
New York, New York, USA
Luogo di residenza
Leningrad, Russia, USSR
Tallinn, Estonia, USSR
New York, New York, USA
Chiniavoryk, Komi Republic, USSR
Pushkin Hills, Russia, USSR
Istruzione
Leningrad State University (Nongrad|Finnish)
Leningrad State University (Diplom|Journalism)
Attività lavorative
journalist
security guard
editor
writer
researcher
museum tour guide
Organizzazioni
Writer's Union of the USSR
The New Yorker
Breve biografia
Unable to publish freely in the Soviet Union, Sergei Dovlatov circulated his writings through "samizdat" (underground) press, and had them smuggled into Western Europe for publication in foreign journals.  These activities caused his expulsion from the USSR in 1976. A few years later, he was able to emigrate with his family to the USA, where his sly, humorous stories became popular in The New Yorker magazine.  He also co-edited "The New American," a liberal Russian-language émigré newspaper.

Utenti

Recensioni

Un tuffo nell’Unione sovietica brezneviana e più precisamente un tour nel giornalismo di regime, guidati da una penna realmente anticonformista, con la capacità di mettere in ridicolo un sistema nel quale il senso del ridicolo è totalmente venuto meno.
Ogni capitolo presenta una notizia (generalmente irrilevante) confezionata e propinata ai lettori, seguita dal retroscena della notizia stessa. Viene così svelato ciò che sta dietro o sotto la narrazione ufficiale e messo sotto la lente di ingrandimento il livello di mistificazione deliberatamente e sistematicamente perseguito. Certo l’ambiente, quello dell’Estonia sovietica, nonché il tasso alcolico che accompagna queste pagine, sono lontani dal nostro mondo, ma la ricerca del consenso è un dato familiare che si ripropone sotto ogni latitudine e in ogni tipo di regime, totalitario e non. La manipolazione dell’opinione pubblica anche in contesti liberali, avviene spesso attraverso la creazione di personaggi esemplari o l’invenzione di storie destinate a suscitare interesse o emulazione. Nell’Estonia sovietica la narrazione di regime impone figure, più o meno pateticamente inventate, come la valorosa mungitrice di quantità record di latte, o il quattrocentomillesimo nato a Tallin, di famiglia integralmente e gloriosamente sovietica e dal (finto) nome eroico. Non vedo in questo gran differenza con personaggi imposti oggi dalla televisione o promossi e accreditati da certa stampa ‘gossipara’, la cui missione principale è intrattenere gli allocchi, creando presunti ’miti’ dell’effimero destinati spesso a sparire con alla stessa velocità con la quale sono stati creati. Nel nostro caso i miti sono costruiti intorno alla gioventù, alla bellezza, al successo (di qualunque tipo esso sia), nell’Unione sovietica l’ingrediente base era la produttività e l’entusiasmo per le magnifiche realizzazioni del comunismo.… (altro)
 
Segnalato
Marghe48 | 6 altre recensioni | Sep 4, 2017 |
bellissimo libro!! ironico, poetico, scritto bene, divertente, malinconico.
il protagonista assomiglia ad Hans Schnier di Opinioni di un clown
 
Segnalato
lupita68 | 1 altra recensione | Jul 15, 2012 |
Non che sia un libro fondamentale, si vive anche senza.
Non è come prescindere dal sesso, dalla poesia o dal vino.
Però è un peccato perdersi un bacio che non t'aspetti,
rinunciare alla suggestione di un suono
o ignorare il gusto di un Napareuli.

Così, tipo, non aver letto Noialtri.
 
Segnalato
lupita68 | 2 altre recensioni | Jul 15, 2012 |

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