Ammetto che l'idea di base sia piuttosto interessante: non originale (è praticamente il concetto de "Il profumo" ma con l'udito invece dell'olfatto), ma comunque in grado di suscitare curiosità nel lettore; ammetto anche che l'ambientazione sia suggestiva: prima un coro di monaci fra le alpi svizzere, poi Vienna nel suo periodo di massimo splendore musicale, agli albori del classicismo viennese. Mi spingo perfino a dire che la trama è (quasi sempre) avvincente e lo stile scorrevole, anche se non particolarmente brillante.
Il problema è che nel complesso questo libro non funziona. Non è brutto, ma qualcosa non si incastra a dovere.
E' uno di quei classici casi in cui non si capisce dove voglia andare a parare: troppo stravagante per essere storico, ma troppo poco per essere fantasy. Un po' avventura, un po' romance, insomma c'è di tutto in questo romanzo senza che venga mai approfondito niente.
I personaggi sono stereotipati e non hanno la minima verosimiglianza storica, agiscono e pensano come uomini dei nostri tempi. Il protagonista poi è particolarmente insulso, sempre spaesato e in balia degli eventi: caratteristiche che ispirano tenerezza nella prima parte in cui è bambino, ma solo irritazione una volta cresciuto; ed effettivamente l'inizio è la parte più riuscita, proseguendo la trama perde mordente.
Insomma è un libro che in fondo non mi pento di aver letto, ma che non consiglierei a nessuno. ( )