Il diario di viaggio di Sepulveda in Patagonia e nella Terra del Fuoco: riflessioni, racconti, leggende e incontri che s'intrecciano nel maestoso scenario del Sud del mondo, dove l'avventura non solo è ancora possibile, ma è la più elementare forma di vita. Il vecchio Eznaola, che naviga senza sosta per i canali cercando un vascello fantasma; i gauchos che ogni anno organizzano il "campionato di bugie" della Patagonia; l'aviatore Palacios e lo scienziato Kucimavic; Bruce Chatwin, Butch Cassidy e Sundance Kid... una serie di personaggi eccezionali sullo sfondo di un eccezionale paesaggio.

Appunti di viaggi di Sepulveda in terre che sono ai confini del mondo, isolate, estreme; incontri con personaggi stravaganti che trovano una loro ragione di vita proprio in questi territori dove nessuno ti chiede mai chi eri o cosa facevi prima di arrivare lì. Dal modo di raccontare si capisce bene che lui ama svisceratamente queste terre dove ancora il rapporto tra l’uomo e la natura si percepisce in una dimensione direi quasi ultraterrena grazie agli immensi spazi e alla solitudine che richiamano, il tempo in questi contesti diventa un concetto totalmente opinabile e lo sanno bene gli abitanti di quelle terre che non ci badano più di tanto. Molto interessanti in diverse parti, questi appunti offrono diversi spunti per approfondimenti a partire da alcuni nomi come Bruce Chatwin e Francisco Coloane ad altri testi sempre dello stesso Sepulveda. Mi sono piaciute molto le storie di piloti ed aerei, in particolare quella di Carlos e del suo ingegno per trasportare un carico molto “particolare” da una parte all’altra della Patagonia. Queste storie mi hanno ricordato un amico che volava proprio da quelle parti con un piper come quello di Carlos e con cui ci sentivamo spesso; fino a quando non ha deciso di stabilirsi lì e abbiamo perso i contatti... ( )

diario di un viaggio, intrapreso per cercare le tracce di due fantomatici pionieri, in cui l’autore riporta gli appunti stilati durante una permanenza nel sud del mondo
la passione di Sepulveda per i temi ambientali e sociali che lo hanno visto impegnato in tutto l’arco della sua vita, una sensibilità e una denuncia descritte nel libro in modo semplice e diretto anche se a volte colpiscono per la crudezza delle immagini suscitate. E poi gli autori citati Chatwin e Coloane che l’hanno preceduto nella conoscenza di quelle zone estreme dove si possono cogliere gli archetipi del mondo e se ne può meditare l’evoluzione ( )