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Una specie di solitudine (1991)

di John Cheever

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411361,219 (3.94)3
John Cheever's journals reveal the inner life of this remarkable writer and the contradictions that drove him. He loved his wife and their children, but was acutely lonely; he loved women, but he also loved men; he hated himself for his drinking, but for much of his life was dependent upon it; he was a great writer, but one whose acute levels of perception often crippled him as a person. His journals are candid, beautiful and often startling.… (altro)
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Unsettling and a bit sad. ( )
  Karen74Leigh | Sep 4, 2019 |
Compulsive reading. The effect is as if one is being allowed complete access to Cheever's consciousness (and parts of his unconscious too, in the unforgettable dream descriptions.) Usually sad and frequently hilarious. And, of course, beautiful. ( )
1 vota SimonDagut | Jan 21, 2011 |
Cheever's JOURNALS are gorgeously composed, trial runs for the short stories and novels he so meticulously constructed. The words pour out of him, startling, candid observations of the world surrounding him rendered in peerless prose.

A book for careful, scrupulous readers, folks who enjoy reading poetry slowly, savoring each syllable or inflection. ( )
1 vota CliffBurns | Mar 23, 2010 |
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John Cheever's journals reveal the inner life of this remarkable writer and the contradictions that drove him. He loved his wife and their children, but was acutely lonely; he loved women, but he also loved men; he hated himself for his drinking, but for much of his life was dependent upon it; he was a great writer, but one whose acute levels of perception often crippled him as a person. His journals are candid, beautiful and often startling.

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