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ˆLa ‰stella nera di New York (2012)

di Libba Bray

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Serie: The Diviners (1)

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3,4942213,652 (3.9)92
Seventeen-year-old Evie O'Neill is thrilled when she is exiled from small-town Ohio to New York City in 1926, even when a rash of occult-based murders thrusts Evie and her uncle, curator of The Museum of American Folklore, Superstition, and the Occult, into the thick of the investigation.
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Devo dire che non mi sarei mai aspettata da un libro YA un così buon equilibrio di elementi storici, suspance, horror e una scrittura molto buona, considerato quello che si vede in giro (con poche eccezioni).

L'ambientazione storica è molto accurata, fin quasi all'eccesso, nel senso che in qualche momento ho avuto l'impressione che l'autrice avesse una lista degli elementi caratterizzanti gli Anni Venti, che spuntava mano a mano che riusciva a infilarli nella storia. Nonostante questo piccolo appunto, la lettura mi ha spronato ad approfondire per conto mio le mie conoscenze su quel periodo, uno dei migliori complimenti che posso fare a un libro.

I personaggi sono accattivanti, in particolare la protagonista che rientra nella tipologia delle figure femminili determinate ma assolutamente imperfette, dotate di forza e coraggio ma non al punto da risultare non credibili. Condivido però l'opinione di chi ha trovato i comprimari poco approfonditi e inseriti nel racconto quasi solo in previsione dei romanzi successivi. Se la vicenda su cui si focalizza questo primo volume trova la sua conclusione, il disegno più grande che si vede alle sue spalle ci rimanda ai prossimi titoli.

La narrazione procede in maniera fluida, mai forzata, però ho avuto la sensazione che questo meccanismo si inceppi quando si arriva al punto focale della trama, che a mio avviso viene risolto molto rapidamente, sopratutto se paragonato al tempo impiegato per arrivarci. In ogni caso si tratta di questioni di gusto personale e di difettucci veniali che non hanno sminuito il piacere della lettura.

Dulcis in fundo, il romance non è uno degli elementi fondamentali, cosa che ho apprezzato moltissimo. La premessa stessa del libro è che ci siano in gioco forze misteriose e molto potenti, quindi un focus su questioni di cuore a mio parere avrebbe stonato moltissimo. Questo non significa che non ci siano degli elementi sentimentali, che si inseriscono perfettamente nella trama.

Conclusione: voglio leggere il seguito! :) ( )
  Amarillide | May 11, 2013 |
Mi ha chiamato… mi ha incuriosita… l’ho voluto e mi ha stregato…

“Noi siamo i Divinatori. Noi siamo stati e saremo. È un potere che viene dalla potente energia della terra e del suo popolo, un regno condiviso per un incantesimo, fino a quando ce ne sarà bisogno. Noi vediamo i morti. Noi parliamo con gli spiriti inquieti. Noi camminiamo nei sogni. Noi traiamo un significato da ogni cosa che tocchiamo. Il futuro si srotola per noi come la mappa dei navigatori, mostrando mari che dobbiamo ancora solcare”.

Quella che per i genitori di Evie O’Neil viene vista come una punizione esemplare per punire l’ennesima stravaganza della ragazza, invece Evie la vede come l’occasione per poter diventare finalmente qualcuno…
Spedita come forma di punizione a New York dallo zio Will, professore e curatore del Museo Americano del Folklore, delle Superstizioni e dell’Occulto o meglio conosciuto come Museo del brivido, Evie si dà subito alla bella vita e tra locali, boutique, abiti e acconciature alla moda, Evie crede di aver trovato finalmente il suo posto.
Sarà proprio a New York che insieme all’amica di penna Mabel farà la conoscenza della bellissima Theta, una ballerina di teatro, e dell’amico di quest’ultima, Henry
Ma altri personaggi entreranno in contatto con Evie tra cui lo “sfuggente” Sam Lloyd nonché truffatore e ladruncolo di strada, per arrivare al silenzioso ed enigmatico Jericho aiutante dello zio Will al museo.

Ma la tranquillità della vita newyorkese viene interrotta da una serie di efferati delitti a sfondo esoterico, allo stesso tempo crudeli e macabri.
E verrà chiamato a indagare proprio lo zio Will, considerato un esperto in materia.
Evie si ritroverà suo malgrado ad indagare insieme allo zio diventando una pedina importante nella soluzione del caso poiché lei ha un potentissimo dono che potrebbe essere la chiave per catturare l’assassino ma è anche un dono pericoloso…
Durante una delle sue visioni sul passato dell’assassino Evie entrerà in contatto diretto con il mostro che si cela dietro a tanta malvagità…
“I see you”
[…] Il bambino si avviò con calma verso i boschi e il suono della voce di un uomo chiamò a voce alta. Improvvisamente si fermò e si voltò verso di lei. Qualcosa nel suo viso, calmo, freddo, crudele, fece battere con violenza il cuore di Evie. La stava guardando!
“Ti vedo”
, disse, e la sua voce non era quella di un bambino; era una cosa terribile, più bestiale che umana. “Ti vedo, adesso”


È stato leggendo questo pezzo che per un attimo ho avuto la sensazione che quelle parole fossero rivolte a me… immedesimazione totale gente!!!
A parte gli scherzi, ci sono stati dei passaggi nel libro davvero da brividi.

Questo romanzo l’ho atteso sin da quando quest’estate ne lessi la trama e soprattutto il nome dell’autrice, Libba Bray.
Per chi come me ha già letto la trilogia di Gemma Doyle, saprà di certo che questo nome è una garanzia.
E con “La stella nera di New York” la Bray non ci ha affatto delusi… anzi.
Sin dall’inizio il lettore viene trascinato in un’atmosfera unica e “sfavillante” come se fosse presente in quel momento e in quell’esatto periodo respirando la stessa aria dei protagonisti e vivendo la vita frenetica e sfrenata di New York.
Non ci sono mai state parti noiose: il lettore diventa parte attiva degli eventi sin dall’inizio e se ne distacca solo all’ultimo quando il libro, ahimè, finisce.
Non finirò mai di stupirmi della bravura di quest’autrice di come con la sua narrazione - se pur nella sua complessità - semplice, lineare, mai confusa riesce a infondere al lettore le giuste sensazioni coinvolgendolo appieno nella narrazione.
L’ambientazione ha il suo fascino… e come non averlo?
Stiamo parlando di Manhattan, degli anni venti… GLI ANNI RUGGENTI.
Quindi come non lasciarsi coinvolgere.
E poi quel suo modo di non lasciare mai in ombra nessuno dei suoi personaggi, principali o no che siano, facendo sì che il lettore se ne ricorda fino alla fine della storia e oltre.
Anche la semplice comparse ha il suo momento… anche la semplice comparsa viene resa reale agli occhi del lettore… anche la semplice comparsa sarà ricordata.
Infine da non tralasciare il fattore thriller-esoterico-horror
Anche qui l’autrice ha dato prova di sé creando un mostro davvero da brivido, mettendoci nel mezzo la sua bella filastrocca dell’orrore e regalando a noi ignari lettori notti insonni.
Insomma, “La stella nera di New York” è un mix riuscito di tutta una serie di elementi che lasciano il lettore più che soddisfatto.

Se credete che con questo romanzo vi troverete davanti il classico Y.A. Urban Fantasy allora vi sbagliate di grosso…
Se cercate la classica storia d’amore adolescenziale allora andate a leggervi (o rileggervi) la saga di Twilight, perché qui non troverete nulla di tutto questo.
Se invece avete voglia di farvi coinvolgere in una storia dove la frenesia di una città si nasconde in locali sotterranei, dove in barba al proibizionismo l’alcol scorre a fiumi e ci si muove al ritmo del charleston… dove persone all’apparenza normali nascondono in sé dei doni particolari… dove la realtà si fonde con il mistero… dove i mostri possono anche tornare dall’Inferno… dove, nonostante tutte le speranze sembrino perdute, c’è anche tempo per innamorarsi… allora questo è il libro che fa per voi.

Ho atteso questo libro con impazienza…
L’ho voluto con tutta me stessa…
L’ho iniziato a leggere e subito ne sono rimasta totalmente catturata…
Ho tentato di protrarre la lettura ancora per qualche altro momento…
Ma anche quel momento è passato…
Ed è finito troppo in fretta…

CONSIGLIATO!!!


RECENSIONE COMPLETA SU "LASCIAMI LEGGERE":
http://lasciamileggere.blogspot.com/2012/10/recensione-la-stella-nera-di-new-yor... ( )
  blake16 | Oct 28, 2012 |
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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Libba Brayautore primariotutte le edizionicalcolato
LaVoy, JanuaryNarratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato

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Titolo originale
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Epigrafe
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And what rough beast, its hour come round at last, Slouches towards Bethlehem to be born? - "The Second Coming," William Butler Yeats
Dedica
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For my mom, Nancy Bray, who taught me to love reading by example
Incipit
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In a town house at a fashionable address on Manhattan's Upper East Side, every lamp blazes.
Citazioni
Ultime parole
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(Click per vedere. Attenzione: può contenere anticipazioni.)
Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
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Elogi
Lingua originale
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DDC/MDS Canonico
LCC canonico

Risorse esterne che parlano di questo libro

Wikipedia in inglese (1)

Seventeen-year-old Evie O'Neill is thrilled when she is exiled from small-town Ohio to New York City in 1926, even when a rash of occult-based murders thrusts Evie and her uncle, curator of The Museum of American Folklore, Superstition, and the Occult, into the thick of the investigation.

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