Fai clic su di un'immagine per andare a Google Ricerca Libri.
Sto caricando le informazioni... La figlia perdutadi James Purdy
Nessuno Sto caricando le informazioni...
Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. nessuna recensione | aggiungi una recensione
An elderly woman begins an agonising search for the truth about her daughter, a famous painter who has died. Alienated and estranged from Gertrude during her life, Carrie must now accept the guidance of her daughter's friend and legatee, Cy Mellerick. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
Discussioni correntiNessunoCopertine popolari
Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)813.54Literature English (North America) American fiction 20th Century 1945-1999Classificazione LCVotoMedia:
Sei tu?Diventa un autore di LibraryThing. |
Quest’estate però, inatteso, Purdy si è riaffacciato in libreria tramite Baldini Castoldi Dalai editore. “James Purdy è nato nel 1923 a Fremont, Chicago. Autore molto prolifico, ha pubblicato numerosi romanzi, alcune raccolte di poesia e tre testi teatrali. Le sue opere sono state tradotte in più di trenta Paesi. Gore Vidal lo ha definito .”: questo è tutto quanto l’editore ci dice sull’autore, nel risvolto de La figlia perduta (Gertrude of Stony Island Avenue, del 1997, una variazione biografica attorno alla figura di Gertrude Abercrombie, artista, amica e sodale di Purdy, morta nel 1977, “regina di Chicago” già all’origine dei personaggi di Eloisa Brace in Malcolm, e Maureen O’Dell in Eustace), cammuffando il libro da feulliton di facile consumo, a cominciare dal titolo, proseguendo per la citazione in quarta, il riassunto della trama, l’immagine di copertina, e aiutato forse da una traduzione spesso legnosa. Le fiammeggianti vicende di Gertrude, investigate dalla madre nel tentativo di conoscere dopo la morte una figlia che le fu estranea; i personaggi di una Chicago leggendaria e rimpianta; l’eco di libri forse pensati e non scritti; l’uso anche ironico del mito greco precipitato nei salotti di una borghesia sull’orlo dell’abisso; l’omaggio all’amica di una vita; l’eco dei luoghi dell’adolescenza; un linguaggio in bilico fra parodia e affetto; tutto questo, sradicato dal suo contesto, sembra scadere in un vieto passatismo, risulta indecifrabile, i legami coi testi e con la biografia dell’autore impossibili da cogliere. Per la diffusione di Purdy in Italia un’altra occasione persa.