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Sto caricando le informazioni... Mein Kampf (originale 1926; edizione 1998)di Adolf Hitler (Autore)
Informazioni sull'operaLa mia battaglia di Adolf Hitler (1926)
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The bequeathed art of the late Cornelius Gurlitt to Kunstmuseum Bern was controversial due to the potential Nazi or Nazi looted Art that was in his possession at the time he bequeathed it. Possibly even some of the late Adolf Hitler’s Art. The Art is currently in the possession of and housed by Kunstmuseum Bern in Bern, Switzerland. When one compares his utterances of a year or so ago with those made fifteen years earlier, a thing that strikes one is the rigidity of {Hitler's} mind, the way in which his world-view doesn’t develop. It is the fixed vision of a monomaniac and not likely to be much affected by the temporary manoeuvres of power politics. Probably, in Hitler’s own mind, the Russo-German Pact represents no more than an alteration of timetable. The plan laid down in Mein Kampf was to smash Russia first, with the implied intention of smashing England afterwards. Now, as it has turned out, England has got to be dealt with first, because Russia was the more easily bribed of the two. But Russia’s turn will come when England is out of the picture — that, no doubt, is how Hitler sees it. Whether it will turn out that way is of course a different question. ContieneÈ parodiato inRiceve una risposta inHa come commento al testoMenzioniElenchi di rilievo
Risorse esterne che parlano di questo libro Wikipedia in inglese (11)Mein Kampf (La mia battaglia) è la biografia politica di Adolf Hitler. Un testo molto citato, ma poco letto, viene offerto per la prima volta in edizione critica integrale al pubblico italiano. Un testo per capire il Novecento. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)943.086092History and Geography Europe Germany and central Europe Historical periods of Germany Germany 1866- Third Reich 1933-1945 History, geographic treatment, biography Biographies, Diaries And JournalsClassificazione LCVotoMedia:
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"Mein Kampf" contiene anche numerose opinioni antisemite e razziste, nonché un appello all'espansione del territorio tedesco attraverso la conquista militare. Il libro divenne un bestseller in Germania durante l'ascesa al potere di Hitler negli anni '30 e fu ampiamente distribuito dal regime nazista. Dopo la seconda guerra mondiale, "Mein Kampf" fu bandito in diversi paesi, inclusa la Germania, ed è generalmente considerato un'opera profondamente problematica e controversa a causa della sua retorica odiosa e delle atrocità commesse dal regime nazista durante la guerra.
Oggi, "Mein Kampf" è studiato come documento storico per comprendere meglio l'ascesa della Germania nazista e le ideologie che hanno portato alle atrocità della seconda guerra mondiale. Tuttavia, generalmente non è considerato un testo politico o ideologico legittimo e la sua distribuzione e pubblicazione sono limitate in molti paesi.
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Il 20 aprile 1889, nacque l’autore di questo libro che venne pubblicato il 18 luglio del 1925. Morirà il 30 aprile del 1945. Un esempio di scrittura che avrebbe condizionato la vita di milioni di persone di lì a qualche anno e il cui autore sarebbe poi passato alla storia come l’uomo politico più folle dei tempi moderni. Il libro ebbe un successo editoriale strepitoso vendendo milioni di copie solamente quando il suo autore conquistò il potere una decina di anni più tardi.
Ricordo che il volume aveva posto anche nella biblioteca di mio padre insieme a quello intitolato “Dux” di Margherita G. Sarfatti. Mio padre li teneva l’uno di fianco all’altro separati da un altro libro che all’epoca faceva furore, Il Capitale, di Karl Marx. Quest’ultimo era un’edizione economica ridotta. Gli altri due, se ricordo bene, nelle edizioni Mondadori. Alloggiavano il bella mostra in alto, sul primo scaffale della piccola biblioteca dove erano allineati anche i volumi della famosa collana verde La Medusa.
Non è che mio padre fosse poi un esperto conoscitore dei tre autori. Era un appassionato lettore di libri, li conservava gelosamente e mi permetteva, di tanto in tanto, di tirarli fuori, spolverarli e ricollocarli allineandoli per colore, altezza, genere. Lui, del resto, i libri li stampava anche, anche se la sua era una piccola tipografia di provincia meridionale. Eravamo appena usciti da una guerra disastrosa e quei tre volumi, con i loro autori, mi sembravano, a me che avevo soltanto una decina di anni, la causa e l’origine di tutti i mali del mondo.
Ricordo che li sfogliavo spesso cercando di carpire il senso di quelle pagine che avevano anche degli inserimenti fotografici su carta patinata. Non so che fine abbiano fatto questi tre libri che sono fissi nella mia memoria infantile, in quel mobile libreria dai vetri colorati che è finita giù in garage, contenitore e testimone muto di libri che hanno condizionato la vita di milioni di uomini e donne con la loro prosa, i loro pensieri, le loro azioni.
Il primo volume di “Mein Kampf” era stato dettato da Hitler al suo segretario Hermann Hesse mentre era in prigione nel 1924, per avere partecipato ad un colpo di stato contro il governo. Il titolo originale che avrebbe dato il Fuherer era: “Quattro anni di lotta contro le bugie, la stupidità e la codardia”. L’editore lo cambiò nel più sintetico “La mia battaglia”.
Hitler credeva nella superiorità della razza ariana il cui compito/dovere era quello di dominare sulle razze inferiori. Aveva elaborato una gerarchia razziale alla cui base c’erano gli zingari e gli ebrei, che dovevano essere sterminati, per salvaguardare la purezza degli Arii. Nella presentazione del libro il Capo scrisse: “Credo che oggi io interpreto la volontà dell’Onnipotente. Difendendo me stesso contro gli Ebrei, lotto per suo nome”.
La sua scrittura manifestava l’intenzione di costruire un impero tedesco per distruggere il marxismo, un movimento questo nelle mani degli Ebrei. Aspirava a conquistare l’Europa orientale e la Russia in nome dello “spazio vitale” tedesco (Lebensraum). Il secondo volume vide la luce dopo la sua uscita dalla prigione nel dicembre del 1924 per poi essere dato alle stampe nel 1926. In esso venivano spiegati nei dettagli i piani per la creazione del Terzo Reich.
Il libro non è, e non fu, di facile lettura sin dalla sua uscita. Perfino i suoi più fanatici seguaci lo trovavano difficile, astruso, illogico, ripetitivo e anche pieno di errori. Poche le copie vendute fino al 1933. Quando Hitler divenne Cancelliere, “fuehrer”, il libro inondò gli scaffali del mondo.
Una scrittura davvero profetica in questo caso, che non venne letta, capita ed interpretata, non solo per quanto ho detto innanzi, ma anche per il lento ma deciso precedere di un comportamento fanatico di un autore divenuto un terribile “Capo” con quelle idee che aveva messo per iscritto anni prima senza che nessuno gli credesse. ( )