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Sto caricando le informazioni... The lost symbol : a novel (originale 2009; edizione 2009)di Dan Brown
Informazioni sull'operaIl simbolo perduto di Dan Brown (2009)
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In the end, as with “The Da Vinci Code,” there’s no payoff. Brown should stop worrying about unfinished pyramids and worry about unfinished novels. At least Spielberg and Lucas gave us an Ark and swirling, dissolving humans. We don’t get any ancient wisdom that “will profoundly change the world as you know it” — just a lot of New Agey piffle about how we are the gods we’ve been waiting for. (And a father-son struggle for global domination, as though we didn’t get enough of that with the Bushes.) There are moments of excitement in this skilfully edited, deeply implausible thriller. At times the suspense is prolonged rather than sustained, but the 500 pages turn steadily and the overall effect is entertaining and certainly family-friendly. The Lost Symbol is violent but remarkably chaste and devoid of profanity. If you hate Dan Brown, you're going to hate this book. It seems Brown has decided to irk his critics by repeating every flaw he's been accused of. ... No, it's not Foucault's Pendulum. It doesn't even come close. However, if you liked Dan Brown's previous books you're likely to enjoy this one. There is some interesting trivia about the history of Washington, DC which is in fact true, which is an added bonus. It’s true, his style is as baldly prosaic as legend, but there remains a heft to his potboilers that is hard to imitate. He is better at conveying claustrophobia and breathlessness than, say, the explosion of a top-secret lab (“fragments of titanium mesh . . . droplets of melted silicon” etc) but the latter will make a juicier scene come the inevitable Tom Hanks movie, and the author knows this. As a thriller, "The Lost Symbol" is exciting, although readers of "The Da Vinci Code" will notice that some of the same stock characters and creaky plot devices pop up... As District of Columbia resident, I must say that Mr. Brown does a first-rate job of delivering a Cook's tour with duly sinister overtones of Washington's famous sites... It's when Mr. Brown interrupts his storytelling to deliver one of his many lectures on Christian intolerance—with pointed digs at the American religious right—that "The Lost Symbol" becomes a didactic bore. Appartiene alle SerieRobert Langdon (3) È contenuto inAngels & Demons / The Da Vinci Code / Deception Point / Digital Fortress / The Lost Symbol di Dan Brown Robert Langdon Series Collection 7 Books Set By Dan Brown (Angels And Demons, The Da Vinci Code, The Lost Symbol, Inferno, Origin, Digital Fortress, Deception Point) di Dan Brown È riassunto inHa come guida di riferimento/manualeSecrets of the Lost Symbol: The Unauthorized Guide to the Mysteries Behind the Da Vinci Code Sequel di Daniel Burstein Secrets and Practices of the Freemasons: Sacred Mysteries, Rituals and Symbols Revealed di Jean-Louis de Biasi Ha uno studioPremi e riconoscimentiMenzioniElenchi di rilievo
Robert Langdon, professore di simbologia ad Harvard, ©· in viaggio per Washington. © stato convocato d'urgenza dall'amico Peter Solomon, uomo potentissimo affiliato alla massoneria, nonch©♭ filantropo, scienziato e storico, per tenere una conferenza al Campidoglio sulle origini esoteriche della capitale americana. Ad attenderlo c'©· per©ø un inquietante fanatico che vuole servirsi di lui per svelare un segreto millenario. Langdon intuisce qual ©· la posta in gioco quando all'interno della Rotonda del Campidoglio viene ritrovato un agghiacciante messaggio: una mano mozzata col pollice e l'indice rivolti verso l'alto. L'anello istoriato con emblemi massonici all'anulare non lascia ombra di dubbio: ©· la mano destra di Solomon. Langdon scopre di avere solamente poche ore per ritrovare l'amico. Viene cos©Ơ proiettato in un labirinto di tunnel e oscuri templi, dove si perpetuano antichi riti iniziatici. La sua corsa contro il tempo lo costringe a dar fondo a tutta la propria sapienza per decifrare i simboli che i padri fondatori hanno nascosto tra le architetture della citt© . Fino al sorprendente finale. Un nuovo capitolo de "Il Codice da Vinci", un thriller dalla trama mozzafiato, che si snoda a ritmo incalzante in una selva di simboli occulti, codici enigmatici e luoghi misteriosi. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)813.54Literature English (North America) American fiction 20th Century 1945-1999Classificazione LCVotoMedia:
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Ma mai prima d’ora avevo potuto apprendere così tante sfaccettature sul nostro passato e sui moltissimi simboli mistici che permeano la nostra vita (anche se ormai ne abbiamo perso il reale significato, a causa dell’erronea interpretazione spesso troppo letterale).
Se non altro grazie ai molti riferimenti storici, sui quali è evidente che l'autore ne sa davvero a palate, ora ho potuto comprendere meglio che la credenza di casa nostra (che a pelle non ho mai amato... anzi, in una parte della mia vita ho detestato, proprio a causa dell’interpretazione che da secoli e secoli ne travisa il senso ultimo... e che inconsciamente sentivo essere decisamente falsa ed ingannevole), cela anch’essa la stessa verità.
Ma al di là di questa mia comprensione, torno al libro per dire un’ultimissima cosa a chi dovesse leggere questo mio commento dopo aver già letto il libro: se la conclusione di questo romanzo per molti dovesse esser solo fantasia... potete dire lo stesso del buddhismo, che, collegato allo yoga, trascende dalle singole religioni e dice apertamente tale verità incoraggiando l’uomo all’esperienza diretta al fine di scoprirla davvero? E che dire della psicologia, dei tanti studi sul cervello (Goleman tra gli altri) e ora della neonata noetica?
Fantasie anche queste, o semplicemente per secoli e secoli abbiamo cercato un qualcosa di soprannaturale nei posti e nei modi più disparati... senza ricordarci dell’elementare regola che recita: “se perdi qualcosa, prima cercalo in casa”??? :)
Prima di etichettare questo libro come spazzatura... io approfondirei un tantino sulla psicologia. E non solo: soprattutto su Goleman e gli studi sul cervello umano, sulla collaborazione più che ventennale tra scienza del cervello e buddhismo tibetano, e sulla noetica che è nata da poco amplificando queste (ed altre) cose.
Al di la dei personaggi inventati di questo libro... i riferimenti storici, come ho già detto, non mancano... e unendoli con la scienza reale, con altre filosofie molto più antiche della nostra... forse la verità può davvero apparire davanti agli occhi. Si sa che all'inizio la verità viene rifiutata a priori, poi viene metabolizzata a fatica... e alla fine poi viene accettata. Così è stato durante la scoperta della sfericità della Terra e per tante altre cose che noi, oggi, non ci sogneremmo neanche lontanamente di sconfessare talmente sono evidenti.
Anche in questo caso, beh... a prescindere da Dan Brown... basta aprire la mente e voler vedere. I primi che ci arrivano son sempre visti come pazzi, eppure s'è già visto come va a finire! ;) ( )