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Sto caricando le informazioni... Returning to Reims (Semiotext(e) / Foreign Agents)di Didier Eribon
Books Read in 2018 (2,462) All Things France (45) Sto caricando le informazioni...
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A memoir and a meditation on individual and class identity, and the forces that keep us locked in political closets. On thinking the matter through, it doesn't seem exaggerated to assert that my coming out of the sexual closet, my desire to assume and assert my homosexuality, coincided within my personal trajectory with my shutting myself up inside what I might call a class closet. --from Returning to Reims After his father dies, Didier Eribon returns to his hometown of Reims and rediscovers the working-class world he had left behind thirty years earlier. For years, Eribon had thought of his father largely in terms of the latter's intolerable homophobia. Yet his father's death provokes new reflection on Eribon's part about how multiple processes of domination intersect in a given life and in a given culture. Eribon sets out to investigate his past, the history of his family, and the trajectory of his own life. His story weaves together a set of remarkable reflections on the class system in France, on the role of the educational system in class identity, on the way both class and sexual identities are formed, and on the recent history of French politics, including the shifting voting patterns of the working classes--reflected by Eribon's own family, which changed its allegiance from the Communist Party to the National Front. Returning to Reims is a remarkable book of sociological inquiry and critical theory, of interest to anyone concerned with the direction of leftist politics in the contemporary world, and to anyone who has ever experienced how sexual identity can clash with other parts of one's identity. A huge success in France since its initial publication in 2009, Returning to Reims received enthusiastic reviews in Le Monde, Libération, L'Express, Les Inrockuptibles, and elsewhere. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)194Philosophy and Psychology Modern western philosophy French philosophersClassificazione LCVotoMedia:
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Aver letto Reckwitz poco prima mi ha fortemente condizionato. Ho cercato di identificare i segni della contrapposizione tra epoche con paradigmi differenti e devo ammettere che non è stato difficile. L’autore rappresenta in modo chiarissimo l’esigenza di costruire una propria identità usando intensamente la cultura ed in particolare una cultura ‘antagonista’ che si basa sulle proprie origini ma se ne allontana allo stesso tempo. Altro elemento chiarissimo: la contrapposizione tra una realtà operaia e borghese ormai al tramonto presente a Reims e la nuova società caratterizzata dal predominio di professioni culturali presente a Parigi. È ancora: la contrapposizione tra hypercultura e quello che Reckwitz definisce ‘cultural essentialism’ presente nelle varie comunità che l’autore descrive ed in particolare in quelle che prendono le distanze dalle forme di individualizzazione e sviluppo soggettivo, dalle forme di sviluppo di identità diverse, di ‘noi’ differenti. Interessante la riflessione sul profondo conflitto personale con le proprie origini, il conflitto tra il se radicato nel proprio passato e il se che tenta di emergere autonomo alimentandosi di cultura. E ancora: l’equivalenza tra sinistra e destra nel rappresentare la classe operaia nei diversi periodi che l’autore esamina.
Mi riesce difficile capire come può questa storia essermi vicina. È così lontana per tanti aspetti, a volte diametralmente opposta, eppure qualcosa sento che c’è.