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Sto caricando le informazioni... Il club degli incorreggibili ottimisti (2009)di Jean-Michel Guenassia
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Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. attratto da una stanza sul retro dove si ritrova un gruppo di uomini, che parlano un francese a volte approssimativo e portano dentro di sé storie e passioni sconosciute. Sono profughi dei Paesi dell'Est, uomini traditi dalla Storia, ma visionari che ancora credono nel comunismo. Incorreggibili ottimisti. Frequentare il Balto vuol dire scoprire il mondo. Michel impara a conoscere l'amicizia, l'amore, la complessità degli ideali. Nel retro di un bistrò si litiga, si beve, si gioca a scacchi, si raccontano storie terribili di esilio che si intrecciano sullo sfondo di un decennio epocale, tra filosofia e rock'n'roll, Sartre e Kessel, la conquista dello spazio e l'inizio della Guerra fredda. Il libro narra in prima persona il passaggio dall'infanzia all'adolescenza di Michel nella Francia dei primi anni '60; le sue esperienze personali sono strettamente intrecciate a quelle politiche, in parte perchè quelli furono gli anni della guerra d'Algeria, che divise l'opinione pubblica e costrinse molti giovani francesi a combattere al fronte (fra cui il fratello e un amico di Michel), ma soprattutto per l'ingresso del protagonista in quel "club" che da il titolo al romanzo, un ritrovo di profughi dell'Est europeo. Quegli eccentrici personaggi allargheranno i suoi orizzonti, tra interminabili partite di scacchi e ancor più interminabili discussioni. Sono molto diversi tra loro, ognuno col proprio bagaglio di esperienze e convinzioni, ma tutti accomunati dalla nostalgia e dalla speranza in un miglioramento che non avverrà mai. Michel inizialmente li idealizza, li considera i suoi punti di riferimento in un mondo che sembra crollargli addosso; crescendo invece si renderà sempre più conto delle loro debolezze fino ad arrivare allo straziante finale, in cui il passato che essi hanno sempre fatto del tutto per dimenticare torna a farsi vivo con violenza, permettendo a Michel di scoprire l'amara realtà celata dietro i loro grandi discorsi e la goliardia. Questo segnerà la fine dei suoi rapporti col club e simbolicamente la fine della sua adolescenza. Non so bene come pormi riguardo questo romanzo: ha un taglio molto originale e uno stile scorrevole che invoglia alla lettura, inoltre riesce a fondere bene vicende storiche e vicende romanzate lasciandomi la voglia di approfondire tante tematiche di cui prima non sapevo quasi nulla. Eppure arrivata alla fine ho avertito un senso di incompiutezza: dove voleva andare a parare l'autore? Tramite uno spaccato di vita di un adolescente qualunque ci ha mostrato un ritratto accurato della Francia di quegli anni, ma ogni questione è stata presa e lasciata in sospeso e sono arrivata alla fine incapace di trarre conclusioni o di cogliere il messaggio dell'opera (se pure ve ne fosse uno). Nel complesso un buon libro che si legge con piacere, ma che mi ha lasciato insoddisfatta sotto molti punti di vista. Un buon libro anche se non privo di limiti. Le prime trecento pagine (di 700) sono un po' prolisse e la presentazione dei personaggi non sempre chiara; poi la storia decolla, ma spesso si scivola in uno stile più consono al feuilleton. Coinvolgente se letto come un romanzo di formazione (ma questo aspetto è solo una parte). Al Balto, una brasserie della Parigi degli anni Sessanta del secolo scorso c'è una saletta nascosta da una tenda dove profughi e clandestini fuggiti dall'Europa dell'est si mescolano con intellettuali, scrittori, simpatizzanti per giocare a scacchi, bere, dividere sogni e ricordi, preoccupazioni e ideali politici. Al "club" spesso si trova anche Sartre, si ferma pure Camus. E c'è anche un ragazzo, Michel, la voce narrante, la voce giovane della generazione che assisterà alla nuova Francia, tra rivolte, contestazioni e guerra in Algeria e che vedrà la formazione di un'altra Europa. Ma che soprattutto non intende rinunciare alla speranza di un futuro pieno di promesse. Grande romanzo che offre il ritratto appassionante di un’epoca di transizione. Tra i tavolini del Balto ruotano le vicende di profughi rumeni, ungheresi, russi, intellettuali e professionisti che fanno i conti con la povertà e la precarietà nella nuova patria francese, che li ha accolti come la "terra promessa". Ma essi non guardano a questa terra, piuttosto attendono la "promessa" della Storia. nessuna recensione | aggiungi una recensione
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The Incorrigible Optimists Club is a huge, exhilarating whirlwind of first love, radical art, colonial war, progressive politics, Chuck Berry and chain-smoking intellectuals. Paris, 1959. As dusk settles over the immigrant quarter, 12-year-old Michel Marini - amateur photographer and compulsive reader - is drawn to the hum of the local bistro. From his usual position at the football table, he has a vantage point on a grown-up world - of rock 'n' roll and of the Algerian War. But as the sun sinks and the plastic players spin, Michel's concentration is not on the game, but on the huddle of men gathered in the shadows of a back room... Past the bar, behind a partly drawn curtain, a group of eastern European men gather, where under a cirrus of smoke and over the squares of chess boards, they tell of their lives before France - of lovers and wives, children and ambitions, all exiled behind the Iron Curtain. Listening to this band of survivors and raconteurs, Michel is introduced to a world beyond the boundaries of his childhood experience, a world of men made formidable in the face of history, ideas and politics: the world of the Incorrigible Optimists Club. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)843.92Literature French French fiction Modern Period 21st CenturyClassificazione LCVotoMedia:
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