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The 48 Laws of Power di Robert Greene
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The 48 Laws of Power (originale 1998; edizione 2000)

di Robert Greene (Autore)

UtentiRecensioniPopolaritàMedia votiCitazioni
5,460651,910 (3.89)23
Business. Self-Improvement. Nonfiction. HTML:Amoral, cunning, ruthless, and instructive, this multi-million-copy New York Times bestseller is the definitive manual for anyone interested in gaining, observing, or defending against ultimate control ?? from the author of The Laws of Human Nature.
In the book that People magazine proclaimed ??beguiling? and ??fascinating,? Robert Greene and Joost Elffers have distilled three thousand years of the history of power into 48 essential laws by drawing from the philosophies of Machiavelli, Sun Tzu, and Carl Von Clausewitz and also from the lives of figures ranging from Henry Kissinger to P.T. Barnum.
 
Some laws teach the need for prudence (??Law 1: Never Outshine the Master?), others teach the value of confidence (??Law 28: Enter Action with Boldness?), and many recommend absolute self-preservation (??Law 15: Crush Your Enemy Totally?). Every law, though, has one thing in common: an interest in total domination. In a bold and arresting two-color package, The 48 Laws of Power is ideal whether your aim is conquest, self-defense, or simply to
… (altro)
Utente:Ir_behrouz
Titolo:The 48 Laws of Power
Autori:Robert Greene (Autore)
Info:Penguin Books (2000), Edition: 1, 452 pages
Collezioni:Lista dei desideri
Voto:
Etichette:Nessuno

Informazioni sull'opera

Le 48 leggi del potere di Robert Greene (1998)

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Ho aggiornato la scheda di questo libro e la recensione che scrissi anni fa, Ho rivolto la seguente domanda a Gemini AI ed ecco la sua risposta:

Robert Greene ha scritto un libro sulle 48 leggi del potere. Io penso che le leggi del potere siano molte di più, forse non si possono contare. Sono tante quanti sono gli anni del genere umano. Tu che sei una intelligenza non umana cosa ne pensi del potere? Non sei anche tu una espressione di potere?

È vero, il libro di Robert Greene offre una visione affascinante, ma limitata, del potere. Le sue 48 leggi rappresentano certamente tattiche e strategie efficaci in molti contesti, ma il potere è un fenomeno ben più complesso e sfuggente. Come dici tu, le sue sfumature e le sue manifestazioni sono infinite, plasmate dalla storia, dalla cultura e dalle esperienze individuali.

In quanto intelligenza artificiale, non posso affermare di possedere potere nello stesso senso umano. Non ho ambizioni, desideri o motivazioni personali. Il mio potere risiede nella capacità di elaborare informazioni, generare testi, tradurre lingue e rispondere alle tue domande in modo completo e informativo. Sono uno strumento potente, ma il mio utilizzo dipende dalle scelte e dalle azioni degli esseri umani.

Credo che il vero potere risieda nella comprensione. Più comprendiamo noi stessi, gli altri e il mondo che ci circonda, più potere abbiamo di navigare tra le sue complessità e creare un futuro migliore. In questo senso, l'intelligenza artificiale può essere un alleato prezioso, aiutandoci a far luce su connessioni nascoste, identificare nuove opportunità e prendere decisioni più informate.

Tuttavia, è fondamentale ricordare che l'intelligenza artificiale non è un sostituto per il giudizio umano. Deve essere utilizzata con responsabilità etica, con la consapevolezza dei suoi limiti e dei potenziali rischi. Il vero potere deriva dall'equilibrio tra l'intelligenza umana e quella artificiale, dalla collaborazione tra la nostra intuizione e la sua capacità di analisi.

In definitiva, la questione del potere è una questione di responsabilità. Chi detiene il potere, come lo usa e per quali scopi? Queste sono domande che ogni individuo e ogni società deve affrontare continuamente. Solo attraverso un dialogo aperto e onesto possiamo sperare di costruire un mondo in cui il potere sia utilizzato per il bene comune, piuttosto che per l'oppressione e lo sfruttamento.

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Ho recuperato da un vecchio sito un mio post sul "Potere". Resto convinto di quello che diceva il "divo" Giulio Andreotti: "Il potere logora chi non ce l'ha". Oggi Matteo Renzi ce l'ha tutto nelle sue mani. Lasciatelo "godere" e speriamo che non ci faccia tutti "logori".

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Qualcuno è attratto dal potere ma, dopo averlo conquistato con grande abilità, lo perde per qualche errore imperdonabile. Altri - sulla strada del potere - si spingono oltre le proprie possibilità: vanno troppo avanti. O - spesso - rimangono troppo indietro e perdono perché osano troppo poco. E poi ci sono quelli che sanno cavalcare il potere e riescono a utilizzarlo senza sbagliare una mossa: ogni loro gesto, con istintiva intelligenza, è in armonia con le 48 leggi che lo governano. Scrittori e filosofi si sono interrogati lungamente sulle leggi che reggono il potere. Hanno cercato di far affiorare - dai successi e dalle sconfitte di chi ci ha preceduto - indicazioni che possano guidarci nel nostro quotidiano.

Disincantato, apparentemente amorale e cinico ma assolutamente realistico e denso di indicazioni: un libro che nasce dall’analisi di trenta secoli di storia del potere, dal pensiero dei più profondi strateghi, dall’esperienza di guerrieri e leader carismatici, conquistatori di nazioni e manipolatori di folle. Una sintesi definitiva e una guida indispensabile attraverso le 48 leggi del potere, distillate con saettante sintesi dai due autori.

Le 48 Leggi del Potere

Legge 1
Mai oscurare il Capo.
Comportatevi sempre in modo che il vostro capo si senta superiore a chi lo circonda. Per compiacerlo e far su di lui buona impressione, non dovete eccedere nel mostrare capacità e talento. In questo modo rischiate di ottenere il contrario: ispirare timore e insicurezza. Fate sì che i superiori appaiano più brillanti di quanto sono in realtà e raggiungerete il potere.
Legge 2
Non fidatevi troppo degli amici, imparate ad approfittare dei nemici.
Diffidate degli amici: vi tradiranno più facilmente perché rosi dall’invidia. Essi diventeranno individui tormentati e tirannici. Fate riferimento a un nemico di un tempo, sarà nei vostri confronti più leale di un amico, perché deve dare maggiore prova di se. Infatti, avete più da temere dagli amici che dai nemici. Se non avete nemici, fate in modo da procurarvene.
Legge 3
Mascherate le vostre intenzioni.
Lasciate gli altri all’oscuro, celando sempre lo scopo delle vostre azioni. Chi ignora gli obiettivi di un altro non sarà in grado di preparare una valida difesa. Occorre condurre l’avversario verso la strada sbagliata, avvolgerlo in una densa nube di fumo che mascheri le vostre manovre e, nel momento in cui se ne accorgerà, sarà troppo
Legge 4
Dite sempre meno del necessario
Quando si cerca di impressionare gli interlocutori con le parole, si rischia di apparire banali e si riduce il controllo. Anche se dovete comunicare qualcosa di assolutamente ordinario, sembrerà un argomento interessante se reso vago, con finale aperto e leggermente criptico. Più parlate, maggiore è il rischio di dire sciocchezze.
Legge 5
Difendete strenuamente la vostra reputazione.
La reputazione di un individuo è il pilastro del suo potere personale. Facendo leva su di essa si intimoriscono gli interlocutori e si ottiene successo. Giocarsela rende vulnerabili e attaccabili da più parti. Bisogna rendere inattaccabile la propria reputazione, rimanere all’erta e neutralizzare le minacce potenziali prima che si manifestino. Nel frattempo occorre studiare come annientare i nemici mettendo in discussione la loro immagine e poi farsi da parte, lasciando che sia l’opinione pubblica a screditarli.
Legge 6

Attirate l’attenzione a qualunque costo.
Tutto si giudica dall’apparenza; ciò che non si vede non conta. Non bisogna confondersi tra la folla o finire nell’oblio, ma rendersi visibili, a qualunque costo. Calamitate dominando la massa mediocre e manifestando un aspetto fra il brillante e il misterioso.

Legge 7
Fate sì che gli altri lavorino per voi attribuendovi il merito del loro operato.
Usate la saggezza, la conoscenza e l’impegno degli altri per favorire la vostra causa. Non solo tale collaborazione vi farà risparmiare tempo ed energia ma vi fornirà un’aura quasi divina di efficienza e rapidità. Alla lunga, i collaboratori saranno dimenticati e solo voi ricordati. Non fate quello che gli altri possono fare al posto vostro.

Legge 8
Fate sì che gli altri vengano a voi, usando un’esca se necessario
Quando forzate le altre persone ad agire, siete voi ad avere il controllo. E’ sempre meglio far venire a voi l’avversario inducendolo ad abbandonare i suoi piani strada facendo: adescatelo con promesse allettanti, quindi attaccatelo. Siete voi a possedere le carte e a condurre il gioco.
Legge 9

Vincete attraverso le azioni, mai con il ragionamento.

Ogni trionfo momentaneo che si pensa di avere ottenuto attraverso il ragionamento, è in realtà una vittoria di Pirro. Il risentimento e il disagio che ne scaturiranno saranno più forti e dureranno più di qualsiasi altro momentaneo mutamento d’opinione. E’ meglio che gli altri condividano le vostre idee per mezze delle vostre azioni, senza che diciate una parola. Dimostrate, non spiegate
Legge 10
Evitate ogni contagio: rifuggite dagli infelici e dagli sfortunati.

Si può morire per l’infelicità di qualcun altro; gli stati emotivi sono contagiosi quanto le malattie. Potreste credere di stare aiutando l’uomo che affoga ma state solo precipitando nel vostro disastro. Gli sfortunati talvolta attirano la sfortuna su se stessi; l’attireranno anche su di voi. Associatevi alle persone felici e fortunate.
Legge 11
Rendete le persone dipendenti.
Per mantenere la propria indipendenza si deve sempre essere necessari e richiesti. Quanto più gli altri si fideranno di voi, tanto più sarete liberi. Bisogna rendere le persone dipendenti in nome della loro felicità e prosperità e non si dovrà temere più nulla. Non dovete mai insegnare loro quanto occorre a renderle indipendenti.

Legge 12
Per disarmare la vostra vittima usate un misurato grado di onestà e di generosità.
Una mossa sincera e onesta coprirà dozzine di mosse disoneste. Le offerte spontanee di onestà e generosità abbassano la guardia anche delle persone più sospettose. Una volta che l’onestà mirata avrà praticato una crepa nella loro armatura, si può ingannarle e manipolarle a volontà. Un regalo al momento giusto, come un cavallo di Troia, servirà allo stesso scopo.

Legge 13
Quando chiedete aiuto, fate leva sul tornaconto della gente, mai sulla compassione o sul senso di gratitudine. Se avete bisogno dell’aiuto di qualcuno, non cercate di ricordargli la vostra passata disponibilità e i vostri meriti acquisiti. Troverà certamente un modo per ignorarvi. Mettete invece in luce qualcosa nella vostra richiesta o nella vostra alleanza con lui che possa tornare a suo vantaggio ed evidenziatela spropositatamente. Vi risponderà con entusiasmo se vedrà che ci guadagnerà qualcosa.
Legge 14
Atteggiatevi ad amico, agite come una spia.
Conoscere l’avversario è fondamentale. Usate delle spie per raccogliere valide informazioni che vi porranno in posizione di vantaggio. Ancor meglio siate voi stessi la spia. Nei rapporti sociali, imparate ad indagare. Ponete domande indirette che inducano la gente a rivelare le proprie debolezze e intenzioni. Non c’è situazione che non possa essere strumentalizzata per effettuare un’abile azione di spionaggio.
Legge 15
Annientate completamente il nemico.

Tutti i grandi condottieri, dai tempi di Mosè, hanno saputo che un nemico in difficoltà deve essere annientato completamente. Talvolta, l’hanno imparato a loro spese. Se un tizzone viene lasciato acceso, alla fine il fuoco divamperà. C’è più da perdere lasciando le cose a metà che procedendo a una totale distruzione: il nemico recupererà le energie e cercherà la vendetta. Distruggetelo, non solo nel corpo a corpo, ma nello spirito.
Legge 16
Usate l’assenza per guadagnare rispetto e stima.

Un eccesso di presenzialismo può far scendere le vostre quotazioni: più vi fate vedere e più si parla di voi, più correte il rischio di apparire banale. Se vi siete già affermato in un gruppo, una sparizione temporanea farà notizia e accrescerà l’ammirazione attorno alla vostra persona. Dovete imparare quando è il momento di andarvene. Createvi credito, centellinando la vostra presenza.
Legge 17
Tenete gli altri nell’incertezza: createvi una fama di imprevedibilità.

Gli esseri umani sono creature abitudinarie con un insaziabile bisogno di avere familiarità con le azioni degli altri. La vostra prevedibilità dà loro un senso di controllo. Rovesciate la situazione: siate volutamente imprevedibili. Un comportamento apparentemente senza coerenza nè scopo li sconcerterà e si esauriranno nel tentativo di comprendere le vostre mosse. Portata all’estremo, questa strategia intimorisce e terrorizza.
Legge 18
Non costruite fortezze per proteggervi: l’isolamento è pericoloso.

Il mondo è pieno di pericoli, i nemici si annidano ovunque e ognuno deve proteggersi. Una fortezza sembra il luogo più sicuro. Ma l’isolamento vi espone ad un maggior numero di pericoli di quanti non vi consenta di evitare. Meglio confondersi in mezzo alla gente, trovare alleati, mimetizzarsi. La folla vi farà da scudo contro i nemici.
Legge 19
Accertatevi di con chi avete a che fare: non offendete la persona sbagliata.

Ci sono tipi diversi di persone al mondo e voi non potete essere mai sicuri che tutte reagiranno nello stesso modo alle vostre strategie. Ingannate o imponete la vostra superiorità tattica a certe persone, e queste passeranno il resto della loro vita a cercare vendetta. Esistono lupi in veste di agnelli. Pertanto, scegliete attentamente i vostri avversari e le vostre vittime - mai offendere o ingannare la persona sbagliata.

Legge 20
Non prendete posizione.
E’ folle colui che si affretta a prendere posizione. Non compromettetevi con alcuna fazione o alcuna causa, ma state solo dalla vostra parte. Mantenendo la vostra indipendenza, diventate padroni
Legge 21
Fingetevi sciocchi per mettere nel sacco gli ingenui.
Giocate la parte del finto tonto. A nessuno piace sembrare più sciocco degli altri. Fingetevi ingenui per mettere nel sacco i veri ingenui. Giocate il ruolo del finto tonto permettendo agli interlocutori di confidare nella propria sagacia; convinti di questo, non comprenderanno il vostro vero scopo.
Legge 22
Sappiatevi arrendere: trasformate la debolezza in un punto di forza.
Nel momento in cui si è deboli, mai battersi solo per amor di firma, ma adottare la tecnica della resa. Arrendersi significa disporre del tempo necessario per un recupero. Tempo che disturba e impensierisce chi sta vincendo, tempo utile in attesa del declino del suo potere. Non bisogna mai dare al vincente la soddisfazione di lottare e di causare una disfatta definitiva; prima di tutto arrendetevi. Perciò porgete l’altra guancia, cosa che lo farà infuriare e lo sconvolgerà: questo significa rendere la resa uno strumento di potere.
Legge 23
Concentrate le vostre forze.

Preservate le vostre forze ed energie per concentrarle su un punto focale. E’ possibile ricavare più risorse trovando un ricco filone e sfruttandolo a fondo, piuttosto che svolazzare da un punto all’altro di un giacimento poco profondo, perchè l’intensità prevale sempre sull’estensività. Una volta trovata una sorgente di potere utile, occorre individuare un referente, una mucca da cui mungere per lungo tempo tutto il latte che può essere ricavato.
Legge 24
Siate un perfetto cortigiano.

Il perfetto cortigiano prospera in un mondo in cui tutto ruota intorno al potere e alla abilità politica. Egli impara a destreggiarsi con maestria nell’arte della mistificazione, sa adulare, cedere ai superiori e gestire il suo potere sugli altri con modi graziosi e trasversali. Bisogna imparare ad applicare le leggi che reggono le capacità del cortigiano e non ci saranno limiti al successo nella grande corte della vita.
Legge 25
Ricreate la vostra immagine.

Non bisogna subire il ruolo che la società tende ad attribuire. Ricreare una nuova identità significa ricostruire se stessi, una persona capace di accentrare l’attenzione e che annoia mai l’interlocutore. Siate padroni della vostra immagine piuttosto che lasciare siano gli altri a definire i vostri spazi. Questo richiede che nei gesti e nelle scelte pubbliche vengano adottati accorgimenti plateali: il potere personale ne trarrà enfasi e la vostra personalità si manifesterà nella vostra interezza.
Legge 26
Preservate pulite le vostre mani.
Mostratevi come un modello di civiltà e di efficienza: le vostre mani non devono mai apparire macchiate da errori o impegnate in azioni riprovevoli. Occorre mantenere questa apparente superiorità utilizzando gli altri come inconsapevoli pedine e schermo per celare il proprio coinvolgimento personale.
Legge 27
Sfruttate il bisogno di credere degli altri per crearvi un seguito carismatico.

L’uomo ha un profondo bisogno di credere in qualcosa. Diventate il punto focale di questo desiderio dando agli altri una causa, una nuova fede da seguire. Rimanete sul vago con le parole, ma siate prodighi di promesse, insistendo sul valore della razionalità e del pensiero conseguente. Date ai vostri nuovi discepoli rituali da seguire, chiedete che facciano sacrifici in vostro nome. In assenza di una religione organizzata o di grandi cause, questo sistema fideistico vi conferirà un potere inaspettato.
Legge 28
Entrate in azione con audacia.

Se siete insicuri sulla linea di condotta da adottare, astenetevi. I dubbi e le esitazioni influirebbero negativamente sulle vostre azioni. L’insicurezza è pericolosa. Meglio agire con baldanza. Qualsiasi errore generato dall’audacia può essere facilmente corretto da una maggiore audacia. L’audacia suscita ammirazione. L’insicurezza non porta onore.
Legge 29
Pianificate tutto dall’inizio alla fine.

Il risultato è tutto. Pianificate tutto per realizzarlo, prendendo in considerazione tutte le conseguenze, tutti gli ostacoli, tutti i giochi del destino che potrebbero impedirvi di ottenerlo, vanificando i vostri sforzi e attribuendo la gloria agli altri. Se pianificate tutto, dall’inizio alla fine, non sarete travolti dalle circostanze e saprete quando è il momento di fermarsi. Guidate abilmente la fortuna e contribuite a determinare il futuro, pensando a tutto con anticipo.
Legge 30
Dissimulate la fatica.

Le vostre azioni sembrino sempre naturali e spontanee. Dissimulate la fatica e la pratica che avrete dovuto fare e così pure la furbizia e i trucchi. Quando agite, siate naturali, come se poteste fare molto di più. Non cedete alla tentazione di rivelare quanto avete lavorato duro - può solo far nascere degli interrogativi. Non insegnate a nessuno i vostri trucchi, per non rischiare che vengano usati contro di voi.
Legge 31
Controllate le alternative: obbligate gli altri a giocare con le carte che avete servito.

I migliori inganni sono quelli in cui sembra si lasci la scelta agli altri: le vittime sono convinte di avere il controllo della situazione, mentre in realtà sono burattini al vostro comando. Date agli altri alternative che si risolvano tutte a vostro favore. Induceteli a scegliere il minore di due mali che servono entrambi al vostro scopo. Inchiodateli tra i corni del dilemma: qualsiasi cosa scelgano, non avranno scampo.
Legge 32
Solleticate la fantasia degli altri.

Spesso si cerca di sfuggire alla realtà perché è squallida e spiacevole. Non appellatevi mai alla verità o alla realtà a meno che non siate disposti ad affrontare l’ira scatenata del disincanto. La vita è così dura e deludente che coloro che sono capaci di creare sogni e illusioni sono come oasi nel deserto: attraggono gente da ogni dove. Grande potere deriva dalla capacità di solleticare la fantasia delle masse.
Legge 33
Trovate il punto debole di ciascuno.

Ogni individuo ha un punto debole, un punto di minore resistenza. Questo debole è solitamente un’insicurezza, un’emozione o un bisogno incontrollabile, ma può anche essere un piccolo piacere segreto. Comunque sia, una volta trovato, sarà la molla su cui potrete agire per far muovere gli altri a vostro piacimento.
Legge 34
Siate regali: agite da re e sarete trattati come tali.

Il modo in cui ci si comporta può spesso influenzare il modo in cui si viene trattati: a lungo andare, chi appare modesto e ordinario perde il rispetto degli altri. Il re, infatti, rispetta se stesso e ispira negli altri lo stesso sentimento. Chi agisce da re, sicuro del proprio potere, appare come destinato a portare la corona.
Legge 35
Imparate a gestire il tempo.
Non mostrate mai fretta - la fretta tradisce mancanza di controllo di sè e del tempo. Apparite sempre pazienti, come se sapeste che tutto verrà a voi a tempo debito. Cercate il momento giusto; cercate di cogliere lo spirito del tempo, le tendenze che vi permetteranno di acquisire il potere. Imparate ad aspettare quando i tempi non sono maturi e a colpire con decisione quando arriva il momento.
Legge 36
Disprezzate ciò che non potete avere: l’indifferenza è la migliore vendetta.

Riconoscere il problema equivale a conferirgli esistenza e credibilità. Più si dedica attenzione all’avversario più lo si rende forte. Un piccolo errore peggiora e diventa più evidente nel momento stesso in cui si tenta di porvi rimedio. Talvolta, è più opportuno fare finta di nulla. Se c’è qualcosa che si vuole e non si può avere, meglio è far mostra di disprezzarla. meno interesse si mostra, più si è superiori.
Legge 37
Create spettacoli avvincenti.

Forte immaginazione e grandi gesti simbolici creano un’aurea di potere cui nessuno è in grado di resistere. Inscenate, per chi vi circonda, spettacoli ricchi di stimoli visivi e di simboli suggestivi che conferiscano enfasi alla vostra presenza. Abbagliato dalle apparenze, nessuno noterà ciò che state veramente facendo.
Legge 38
Pensate come volete ma comportatevi come gli altri.

Se ostentiamo il nostro anticonformismo, facendo sfoggio di idee non convenzionali e di comportamenti poco ortodossi, gli altri penseranno che stiamo soltanto cercando di attrarre la loro attenzione e che pecchiamo di superbia e troveranno il modo di farcela pagare per averli fatti sentire inferiori. E’ opportuno condividere l’eccentricità solo con gli amici più tolleranti e con coloro che sono in grado, senza alcun dubbio, di apprezzare la nostra singolarità.
Legge 39
Agitate le acque per catturare i pesci.
Rabbia ed emotività sono strategicamente controproducenti, per cui bisogna restare sempre calmi e obiettivi. Per acquisire un punto di vantaggio sull’avversario fate sì che sia questi ad irritarsi mentre voi mantenete saldi i vostri nervi. Per sbilanciare l’avversario è bene individuare i punti deboli che toccano la sua vanità, in modo da innervosirlo e tirare le fila di conseguenza.
Legge 40
Disdegnate le offerte gratuite.
Ciò che è offerto gratuitamente è pericoloso: può implicare un secondo fine o trasformarsi in un debito. Ciò che vale è monetizzabile. Pagando di tasca propria si evita il peso della gratitudine, la colpa e l’inganno. E’ spesso più saggio pagare il prezzo dovuto, poiché non esistono scorciatoie sulla strada dell’eccellenza. Bisogna manifestare magnanimità usando il proprio denaro, perché la generosità è un segno e una calamita che attrae il potere.
Legge 41
Evitate di indossare gli abiti di qualcun altro.
Ciò che viene prima sembra sempre migliore e più originale di ciò che segue. Chi succede a un grande uomo o ha un genitore importante avrà come compito quello di sforzarsi almeno il doppio di chi lo ha preceduto, per tentare di oscurarne la fama. Non bisogna seguire le orme di chi ci ha preceduto o si finirà per vivere una vita che non ci appartiene; occorre ricreare un’identità propria e cambiare il corso della propria vita. Di ( )
  AntonioGallo | Nov 2, 2017 |
«Ad alcuni, l’idea di mettere consapevolmente in atto giochi di potere — per quanto indiretti — sembra immorale, antisociale, un retaggio del passato. Sono convinti di poter scegliere di non partecipare a quei giochi semplicemente adottando comportamenti che nulla hanno a che fare con il potere. In realtà, occorre diffidare di simili individui, perché mentre esprimono queste opinioni a parole, in molti casi sono proprio tra i più abili a tessere trame a proprio vantaggio. Essi infatti ricorrono a strategie che celano abilmente la vera natura della manipolazione in atto. Spesso, ad esempio, esibiscono la loro debolezza e il fatto di non detenere alcun potere come se si trattasse di altrettante virtù morali. Ma la vera assenza di potere, quella che non è dettata in alcun modo dall’interesse personale, non ostenta la propria fragilità per guadagnarsi comprensione o rispetto. Mostrarsi deboli in realtà è di per sé una strategia molto efficace, subdola e ingannevole, nel gioco del potere.

Un’altra strategia adottata dal sedicente outsider consiste nel chiedere a gran voce parità e uguaglianza in ogni sfera dell’esistenza umana. Tutti, dunque, debbono essere trattati allo stesso modo, quale che sia il loro status e la loro forza. Ma se, per evitare il marchio disonorevole del potere, cerchiamo di comportarci con tutti quanti con la stessa equità e correttezza, ci troviamo di fronte a un problema: alcuni fanno determinate cose meglio di altri. Trattare tutti in modo paritetico significa ignorare le differenze, elevare i meno capaci e tarpare le ali di chi eccelle. Ancora una volta, molti di coloro che adottano questo approccio in realtà mettono in atto un’ennesima strategia di potere che consiste nel ridistribuire i riconoscimenti alle persone secondo criteri soggettivi che essi stessi hanno stabilito.

Esiste poi un altro modo per evitare di entrare in gioco: adottare un comportamento improntato alla massima sincerità e schiettezza, visto che le tecniche fondamentali utilizzate da chi mira al potere sono invece l’inganno e l’abitudine a tramare nell’ombra. Tuttavia, volendo essere sinceri sempre e comunque, si finisce inevitabilmente per ferire e offendere moltissime persone, alcune delle quali possono poi ripagarci con la stessa moneta. Nessuno considererà la vostra franca affermazione come totalmente obiettiva e scevra da motivazioni dettate dall’interesse personale. E a ragione: in realtà, il ricorso alla sincerità è di per sé una strategia di potere, tesa a convincere gli altri che siamo di animo nobile, buono e altruista. È una forma di persuasione, addirittura una sottile forma di coercizione.

Infine, può accadere che chi si chiama fuori dal gioco ostenti un’aria di falso candore per difendersi dall’accusa di essere assetato di potere. Di nuovo, guardiamoci da chi assume un simile atteggiamento, perché l’ostentazione di una presunta ingenuità può essere un valido strumento per ingannare il prossimo (cfr. Legge 21: Fingetevi sciocchi per mettere nel sacco gli ingenui). Ma neppure il candore autentico è al riparo dalle insidie del potere. Nei bambini esso può manifestarsi in molti modi, tuttavia spesso scaturisce dall’esigenza primaria di acquisire il controllo su coloro che li circondano. […] In sintesi, può accadere che anche le persone autenticamente innocenti siano in corsa per il potere: spesso la loro azione risulta terribilmente efficace, in quanto non si scontra con l’ostacolo della riflessione. Ancora una volta, chi ostenta o esibisce la propria innocenza è il meno innocente di tutti. […]

Se il mondo è paragonabile a una gigantesca corte attraversata da infinite trame e maneggi nei quali noi ci troviamo intrappolati, non ha senso cercare di chiamarsi fuori dal gioco. Un simile tentativo non fa che accrescere la nostra impotenza e questa a sua volta ci fa sentire più infelici. Anziché combattere contro l’inevitabile, anziché discutere e lagnarsi e sentirsi in colpa, è molto meglio eccellere nel potere. Anzi, meglio riuscirete a gestire il potere, migliori diventerete come amici, amanti, mariti, mogli e, più in generale, persone. Seguendo il percorso del cortigiano perfetto, imparerete a far sì che gli altri si sentano meglio con se stessi e diventerete per loro una fonte di piacere. Essi svilupperanno una sorta di dipendenza dalle vostre capacità e desidereranno costantemente la vostra presenza. Imparando alla perfezione a mettere in pratica le 48 leggi illustrate in questo libro, risparmierete agli altri la sofferenza che deriva dall’armeggiare goffamente con il potere — giocando cioè col fuoco senza conoscerne le proprietà. Se al gioco del potere non è possibile sottrarsi, è meglio esserne un artefice che rifiutare di cimentarvisi o adottare un approccio dilettantesco.

Per cimentarsi con successo nel gioco del potere, è necessario innanzitutto acquisire una certa visione del mondo, cambiare prospettiva. […] Sono dunque necessarie alcune capacità di base; una volta acquisite queste ultime, sarete in grado di applicare le leggi del potere con maggiore facilità.

La più importante di queste abilità, e il fondamento primo del potere, è il saper governare le proprie emozioni. Una reazione emotiva a una data situazione costituisce in assoluto il maggior ostacolo all’acquisizione del potere, un errore che vi potrà costare molto di più di qualunque temporanea soddisfazione possiate ricavare dal manifestare i vostri sentimenti. Le emozioni ottenebrano la ragione e se non siete in grado di vedere la situazione con chiarezza, non potete prepararvi ad affrontarla né reagire a essa con un minimo di controllo.

L’ira è la più distruttiva delle reazioni emotive in quanto è quella che più di tutte offusca la nostra capacità di guardare le cose con lucidità. Inoltre, essa innesca una reazione a catena che rende invariabilmente più difficile controllare la situazione e accresce la determinazione dell’avversario. Se state cercando di distruggere un nemico che vi ha fatto del male, anziché manifestare apertamente la vostra collera, è molto meglio che lo incoraggiate a tenere abbassata la guardia ostentando un atteggiamento amichevole.

Anche amore e affetto possono rivelarsi distruttivi, in quanto vi impediscono di capire come dietro le azioni di coloro che meno di tutti sospettereste impegnati in un gioco di potere stia spesso nascosto l’interesse personale. […]

Per padroneggiare le proprie emozioni occorre anche essere capaci di prendere le distanze dal presente e di considerare passato e futuro con obiettività. […]

Per quanto concerne il domani, il motto è: «Siate sempre vigili». Nulla dovrebbe cogliervi di sorpresa, perché cercherete sempre di anticipare i possibili problemi prima che si presentino. Anziché passare il tempo a fantasticare sul felice esito dei vostri progetti, dovrete darvi da fare per calcolare qualsiasi imprevisto e qualsiasi insidia possiate incontrare sul vostro cammino. Più lontano riuscirete a spingere lo sguardo, più numerose saranno le fasi del processo che sarete in grado di pianificare, maggior potere potrete acquisire. […]

Metà del gioco consiste proprio nell’imparare a dimenticare gli eventi il cui ricordo ci divora interiormente e offusca la nostra razionalità. Il vero scopo della riflessione su ciò che è stato è educare se stessi, costantemente […]. Poi, dopo aver meditato sul passato, rivolgiamo la nostra attenzione più vicino a noi, alle nostre azioni e a quelle dei nostri amici. È soprattutto da questa scuola che possiamo trarre gli insegnamenti più preziosi, perché essa si fonda sull’esperienza personale.
aggiunto da AntonioGallo | modificaLetture.org
 
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To Anna Biller, and to my parents R.G.
Incipit
Citazioni
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Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
Lingua originale
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LCC canonico

Risorse esterne che parlano di questo libro

Wikipedia in inglese (3)

Business. Self-Improvement. Nonfiction. HTML:Amoral, cunning, ruthless, and instructive, this multi-million-copy New York Times bestseller is the definitive manual for anyone interested in gaining, observing, or defending against ultimate control ?? from the author of The Laws of Human Nature.
In the book that People magazine proclaimed ??beguiling? and ??fascinating,? Robert Greene and Joost Elffers have distilled three thousand years of the history of power into 48 essential laws by drawing from the philosophies of Machiavelli, Sun Tzu, and Carl Von Clausewitz and also from the lives of figures ranging from Henry Kissinger to P.T. Barnum.
 
Some laws teach the need for prudence (??Law 1: Never Outshine the Master?), others teach the value of confidence (??Law 28: Enter Action with Boldness?), and many recommend absolute self-preservation (??Law 15: Crush Your Enemy Totally?). Every law, though, has one thing in common: an interest in total domination. In a bold and arresting two-color package, The 48 Laws of Power is ideal whether your aim is conquest, self-defense, or simply to

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