Questo sito utilizza i cookies per fornire i nostri servizi, per migliorare le prestazioni, per analisi, e (per gli utenti che accedono senza fare login) per la pubblicità. Usando LibraryThing confermi di aver letto e capito le nostre condizioni di servizio e la politica sulla privacy. Il tuo uso del sito e dei servizi è soggetto a tali politiche e condizioni.
Risultati da Google Ricerca Libri
Fai clic su di un'immagine per andare a Google Ricerca Libri.
Get to know debonair sleuth Philip Trent in the first novel in which the beloved detective ever made an appearance. In Trent's Last Case, author E.C. Bentley pulls off a remarkable feat--a detective novel that is a sophisticated and hilarious send-up of the detective fiction genre! A must-read for die-hard fans of detective stories, or for anyone craving an entertaining whodunit.… (altro)
Un libro di alti e bassi, con alcune buone trovate alternate a scelte discutibili. Mi è piaciuto il tono scanzonato ed il fatto che parta con un'impostazione da giallo classico per poi sovvertirne la regola fondamentale, ossia l'infallibilità del detective: qui Philip Trent non ne azzecca una e deve essere guidato passo passo alla soluzione, con un doppio colpo di scena ben congegnato. Il finale quindi è apprezzabile, ma lo svolgimento lascia molto a desiderare perché è piatto e troppo schematico, non stimola mai la curiosità del lettore. Il difetto peggiore però è la presenza ingombrante della love story tra il protagonista e la moglie della vittima: uno sviluppo di trama superfluo, che non si adatta alla leggerezza e all'ironia del romanzo e che finisce per occupare un posto troppo preponderante nell'intreccio, a discapito del mistero (che già di suo non era esattamente brillante). Che dire dunque in conclusione? Giallo discreto, che si fa leggere ma non lascia il segno. ( )
‘… So shall you hear Of accidental judgments, casual slaughters, Of deaths put on by cunning, and forc’d cause, And, in this upshot, purposes mistook Fall’n on the inventors’ heads …’
HAMLET
Dedica
TO GILBERT KEITH CHESTERTON
MY DEAR GILBERT, I dedicate this story to you. First: because the only really noble motive I had in writing it was the hope that you would enjoy it. Second: because I owe you a book in return for The Man Who Was Thursday. Third: because I said I would when I unfolded the plan of it to you, surrounded by Frenchmen, two years ago. Fourth: because I remember the past. I have been thinking again today of those astonishing times when neither of us ever looked at a newspaper; when we were purely happy in the boundless consumption of paper, pencils, tea and our elders’ patience; when we embraced the most severe literature, and ourselves produced such light reading as was necessary; when (in the words of Canada’s poet) we studied the works of nature, also those little frogs; when, in short, we were extremely young. For the sake of that age I offer you this book. Yours always,
E. C. BENTLEY
Incipit
Between what matters and what seems to matter, how should the world we know judge wisely?
Get to know debonair sleuth Philip Trent in the first novel in which the beloved detective ever made an appearance. In Trent's Last Case, author E.C. Bentley pulls off a remarkable feat--a detective novel that is a sophisticated and hilarious send-up of the detective fiction genre! A must-read for die-hard fans of detective stories, or for anyone craving an entertaining whodunit.
Google Books — Sto caricando le informazioni...
(3.63)
1
Mi è piaciuto il tono scanzonato ed il fatto che parta con un'impostazione da giallo classico per poi sovvertirne la regola fondamentale, ossia l'infallibilità del detective: qui Philip Trent non ne azzecca una e deve essere guidato passo passo alla soluzione, con un doppio colpo di scena ben congegnato.
Il finale quindi è apprezzabile, ma lo svolgimento lascia molto a desiderare perché è piatto e troppo schematico, non stimola mai la curiosità del lettore. Il difetto peggiore però è la presenza ingombrante della love story tra il protagonista e la moglie della vittima: uno sviluppo di trama superfluo, che non si adatta alla leggerezza e all'ironia del romanzo e che finisce per occupare un posto troppo preponderante nell'intreccio, a discapito del mistero (che già di suo non era esattamente brillante).
Che dire dunque in conclusione? Giallo discreto, che si fa leggere ma non lascia il segno. (