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Il nipote di Wittgenstein (1982)

di Thomas Bernhard

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It is 1967, in a Viennese hospital. In separate wards: the narrator named Thomas Bernhard, is stricken with a lung ailment; his friend Paul, nephew of Ludwig Wittgenstein, is suffering fom one of his periodic bouts of madness. Bernhard traces the growth of an intense friendship between two eccentric, obsessive men who share a passion for music, a strange sense of humor, brutal honesty, and a disgust for bourgeois Vienna. "[Wittgenstein's Nephew is] a meditative fugue for mad, brilliant voices on the themes of death, death-in-life and the artist's and thinker's role in society . . . oddly moving and funny at the same time."—Joseph Coates, Chicago Tribune "Mr. Bernhard's memoir about Paul Wittgenstein is a 'confession and a guilty homage to their friendship; it takes the place of the graveside speech he never delivered. In its obsessive, elegant rhythms and narrative eloquence, it resembles a tragic aria by Richard Strauss. . . . This is a memento mori that approaches genius.'"—Richard Locke, Wall Street Journal… (altro)
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Frammento profondamente triste e a tratti disperato dell'autobiografia di Bernhard e della sua amicizia con Paul (nipote di Wittgenstein). E' il pensare di una mente sensibile e delusa dal mondo; è un attacco feroce e senza appello ad ogni perbenismo e convinzione di aver capito qualcosa della vita. ( )
  gianoulinetti | Jan 27, 2013 |
Con Thomas Bernhard non ci sono mezze misure. Tutto in lui è estremo, assoluto, atroce, sconvolgente.
Conosce Paul Wittgenstein a casa da Irina "la persona della mia vita".
Paul Wittgenstein diventa l'"amico migliore" mai avuto.

Thomas Bernhard entra nella stanza mentre Paul e Irina commentano un concerto. Pochi istanti e si sente "come un pesce nell'acqua". Ha trovato il "partner intellettuale" con cui, nel giro di poche ore, getterà basi di cemento per un'amicizia profondissima. Era l'unico che "comprendeva le più folli acrobazie della mia mente davvero assai complicata".

Paul Wittgenstein è nipote del famoso filosofo Ludwig Wittgenstein. E' affetto da una cosiddetta malattia mentale. E' la pecora nera della ricca e aristocratica famiglia Wittgenstein. Un'onta vivente per loro.

Thomas Bernhard è uno scrittore. E' malato di tisi. E' irrequieto. Riesce a vivere solo in una città come Vienna, ma non a lungo, perché col tempo l'aria diventa mefitica. Per cambiare va in campagna. Ma qui la mente in brevissimo si svuota e lui è costretto a tornare alla metropoli, per sopravvivere. "E questa è la verità, che soltanto seduto in automobile, solo lungo il tragitto tra il luogo che ho appena lasciato e quello dove sto andando io sono felice".

E l'ironia della sorte unisce i due amici nel Wilhelminenberg, il colle del destino, dove sono ricoverati entrambi, in due padiglioni separati.
Paul Wittgenstein è in un manicomio, nel padiglione Ludwig.
Thomas Bernhard è in un tubercolosario, nel padiglione Hermann.

A pochi metri l'uno dall'altro si sentono entrambi "candidati alla morte" e non hanno la forza di reagire. E' quasi eroico quindi il loro incontro a metà strada. Un incontro struggente, di due pazzi lucidi, due eccentrici devastati, ma che sanno ancora vivere sprazzi di felicità, dotati della stessa inesauribile "ricchezza intellettuale" fonte di continuo reciproco nutrimento, gaudenti della filosofia e capaci di furiose geniali invettive, di satire esilaranti, soli, disperati e malati.
Uno internato per vergogna e per paura della sua diversità dai suoi parenti, l'altro ignorato e misconosciuto da colleghi falsi, servili e opportunisti.

Dei due, solo lo scrittore riuscirà a salvarsi grazie alla scrittura, alle parole, che l'altro non era riuscito a mettere per iscritto "In effetti io lo vedevo spessissimo mentre teneva sotto braccio dei fogli su cui già aveva scritto qualcosa, ed è del tutto verosimile che abbia scritto di più di quanto ci è rimasto, è perfino possibile che durante uno dei suoi attacchi, assai frequenti peraltro, abbia distrutto lui stesso parti cospicue di un manoscritto in uno stato, stato mentale, intendo, di radicale autocritica, e anzi, per come io l'ho conosciuto, è proprio questa l'ipotesi che ritengo più plausibile".

Bernhard si sente debitore verso l'Amico, a cui rende omaggio attraverso questo scritto, per restituirgli quella dignità che la camicia di forza gli aveva tolto. E celebra Paul Wittgenstein con grande passione ma anche e soprattutto con tenerezza, affetto, riserbo, pudore, umanità e con l'intelligenza di chi non giudica una presunta insania mentale. E ancora con la ferocia di chi smaschera l'ipocrisia, l'aberrante routine, la corruzione.

E leggere di quei sentimenti così universali lascia una malinconica tristezza e un bisogno di silenzio, di lentezza, di autenticità, per rigenerarsi e ritrovare le forze per combattere. ( )
  lupita68 | Jul 13, 2012 |
Assolutamente austriaco nel senso che intende l'autore !! anche se a tratti splendido
E' proprio austriaco vedi pag 74 solo che essendo stato all'estero i difetti dell'austria e di se stesso li vede!
Ammette solo quelli dell'Austria dei propri ha troppa paura.
Non posso che far altro che confrontarlo con L'elogio della Follia di Erasmo da Rotterdam appena letto (La simpatica coincidenza che l'autore ha passato un po' di tempo a Rotterdam mi fa sorridere).
Dal confronto ne esce distrutto e se ho attribuito 3 stelle a Erasmo per l'eccessiva pesantezza adesso mi rendo conto che lo stesso tema tratto così è ancora peggio.
El greco non ha arte uno dei miei pittori preferiti!!!
La gentilezza è un valore Assoluto!!!
Ammorba con parecchie pagine episodi simpatici della sua vita ma in cui al centro c'è lui e il suo stato d'animo non la dinamica dell'amicizia. Il finale però è splendido, ma non basta troppi errori!!!
Pag 13 la cosiddetta malattia mentale di Paul si era manifestata quando aveva 35 anni presente fin dall'infanzia
Pag 14 I medici usavano di continuo le loro definizioni cliniche per semplificarsi la vita
Pag 15 Gli psichiatri sono i veri e propri demoni della società moderna
Pag 18 I malati di polmoni si dirigevano verso il settore dei malati di mente per curiosità, perchè ogni giorno speravano in un evento sensazionale che potesse distrarli dall'atrocità del quotidiano, un quotidiano fatto di noia mortale e di pensieri di morte.
Pag 24 I privilegi dello studente di teologia
Pag 26 Sinfonia HAffner l'incontro con Paul e Irina
Pag 28 Persona della vita l'unico essere umano dal quale traggo le energie
Pag 29 Vicoli cechi della mia vita. Insomma sopravvalutazione di me e del mondo.
Pag 30 Come i manicomi hanno plasmato lui così i sanatori hanno plasmato me.
Pag 31 Paul non è più pazzo di quanto io stesso non lo sia e l'unica differenza tra Paul e me è che Paul si è lasciato completamente dominare
Pag 32 Come lui ha sfruttato i pazzi per i suoi scopi così io ho sfruttato i tisici per i miei
Pag 33 Nel 1967 Wilhelminenberg. Un amico che non aveva paura di seguire le acrobazie folli della mia mente
Pag 34 Più gettano le ricchezze spirituali fuori dalla finestra della mente più accrescono e si ingolfano e portano alla pazzia.
Pag 38 Il nipote Paul dilapidava luridi soldi per soccorrere poveri (veri o presunti), ma anche per autogratificarsi.
Pag 39 Ludwig il cervello lo ha reso pubblico filosofo Paul il cervello ha applicato la filosofia diventando pazzo.
Pag 41 I suoi pro e i suoi contro alle opere liriche non avevano nulla a che fare con l'obiettività, ma solo con i suoi estri. Karajan mitico direttore d'orchestra Paul lo detestava.
Pag 42 Il futile dialogo tra Cialtroneria e genio di Karajan non verri rappresentasse tutto il dibattito possibile su questo libro.
PAg 43 La vita di Paul era un'opera lirica.
Pag 44 elletroschoc volgare, mortificante e dunque disumano.
Pag 45 Dopo 40 pagine che la mena decide che è assurdo andare nel padiglione Ludwig dove è ricoverato Paul.
Pag 47 Paul dà abbracci soffocanti e piange. Paul da essere un genio incompreso diventa intrinsecamente e moralmente malato.
Pag 50 Poi ancora dice che ha paura di perdere Paul
Pag 53 Sinfonia Haffner
Pag 54 Paul lavora in assicurazione :-)
Pag 58 Klemperer
Pag 59 Paul Abusava della propria libertà.
Pag 61 Incontro tra Benhard e Paul
Pag 63 Il malato assente per mesi da casa sua deve rifare amicizia con le cose. Il sano si spazientisce subito. Il malato è assai più esigente del sano.
Pag 64 Il malato è un uomo solo (POOH :-) )
Pag 65 Non c'è ipocrisia più diffusa di quella del sano nei confronti del malato.
Pag 68 Dopo la morte della moglie il tracollo di Paul fu rapido.
Pag 72 Detesto la natura perchè non riesco a contemplare la bellezza senza sentire l'inesorabilità e la malvagità che si è manifestata anche sul mio corpo. Io la natura me la sciroppo (bella zio :-) )
Pag 74 visitando delle località dice: sono dei posti di merda perchè non c'era il saggio sull'opera di Mozart e un'intellettuale non può vivere in questi posti (un illuminato complimenti!). L'austria paese tronfio arretrato, grossolano e affetto da megalomania.
Pag 75 Paul non più da grande opera lirica, ma da musica da camera, in piena conformità con la sua evoluzione.
Pag 77 Tutto ciò che Paul aveva sperimentato era impossibile immaginarlo vedendolo negli ultimi anni di vita. Paul era tutto fuorché un conversatore un parolaio in un mondo fatto da parolai.
Pag 78 Paul pensa a se come ad una curiosa esistenza. Pensa a delle povere memorie che varranno milioni.
Pag 80 Paul scrisse poesie di assurdità e comicità veramente irresistibili.
Pag 82-83 Paul è parecchio ingrato nel giudizio sulla sua famiglia.
Pag 84 Perspicuo. Relazione tra Paul e Ludwig.
Pag 85 Per la ricca famiglia Wittgenstein è matto anche Ludwig il filosofo. I viennesi sono perfidi e non hanno preso coscienza neanche di Sigmund Freud.
Pag 86-87-88-89-90-91-92-93-94-95 L'autore riceve il premio GrillParzer
Pag 98 Irina va in campagna e Paul e l'autore si sentono traditi.
Pag 99 Stigmatizzare l'imbecille voracità dei turisti nei caffè.
Pag 100 Al cafè ogni espediente porta a divagare in campagna la mente si atrofizza.
Pag 101 il ritmo dell'alternanza e pendolarismo tra campagna e città
Pag 105 Paul un uomo di mondo rimasto solo. Vede nell'amico Paul uno specchio di se stesso di uno scrittore finito.
(in realtà la fase più fertile di Bertrand è proprio quando si sente finito e qui ci starebbe la canzone di venditti " e quando pensi che sia finita...")
Pag 106 In una società in un mondo dove tutto viene ingentilito nella maniera più disgustosa.
Pag 108 Le presenti note vogliono fissare l'immagine che io ho di Paul nient'altro (ho i miei dubbi sembra uno sfogo degli episodi in cui è stato bistrattato e un'indagine su di se)
Pag 111 Nel Sacher nessuno mi ha infastidito, immalinconito o anche solo molestato.
Pag 113 Sindrome-di-andare-al-caffè più di ogni altra cosa. Perchè a me non piace.
Pag 115 all'inizio della mia vita ho vissuto a Rotterdam.
Pag 115 uguale a Pag 101!!!
Pag 116 Sono felice soltanto nel viaggio tra due luoghi.
Pag 117 Autore e Paul soffrono della malattia del contare (ad esempio le finestre che vedono lungo un tragitto).
Pag 118 Niente doveva essere lasciato al caso neanche camminare tutto con precisione matematica.
Pag 119 SChopenhauer, Novalis, Pascal, Velazquez, Goya, El greco non ha Arte!!!
Pag 120 Adduce il motivo di proteggerlo da se stesso l'autore come motivazione per tenere lontano Paul.
Pag 122 Famiglia Wittegenstein definita inesauribile campionario di mostruosità a contenuto Cattolico-Ebraico-Nazionalsocialista.
Pag 124-125-126-127-128-129 Ancora ammorba con i suoi problemi l'autore. Voleva come attore lo svizzero Bruno Ganz per la sua piece, ma lo staff del teatro lo ha impedito.
Pag 129 Disprezziamo chi mente apprezziamo chi dice la verità (ma la verità è soggettiva specie quella artistica!!)
Pag 130 Io ho conosciuto Paul Quando ho iniziato a morire e ho seguito passo passo il suo morire (splendido) per più di 12 anni. E da questo morire ne ho tratto beneficio ho sfruttato la sua forza.
Pag 131 Paul deriva la sua Cultura dall'esperienza di un uomo che ha l'obbligo di annoverare tra i più sensibili in assoluto (la sensibilità è tipica dei pazzi). Paul una società che rinnega la sua storia non ha ne passato ne futuro. Con la stessa passione e spietatezza amava e odiava gli esseri umani.
( )
  AlbyVintage | Jun 5, 2012 |
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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Bernhard, Thomasautore primariotutte le edizioniconfermato
Fleckhaus, WillyProgetto della copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
McLintock, DavidTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Petříček, MiroslavTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
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Titolo canonico
Titolo originale
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Personaggi
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Luoghi significativi
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Eventi significativi
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Epigrafe
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Zweihundert Freunde werden bei meinem Begräbnis sein und du mußt an meinem Grab eine Rede halten.
Dedica
Incipit
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In 1967, one of the indefatigable nursing sisters in the Hermann Pavilion on the Baumgartnerhöhe placed on my bed a copy of my newly published book Gargoyles, which I had written a year earlier at 60 rue de la Croix in Brussels, but I had not the strength to pick it up, having just come round from a general anesthesia lasting several hours, during which the doctors had cut open my neck and removed a fist-sized tumor from my thorax.
Citazioni
pag.88
Solo perché pensavo costantemente al denaro che mi avrebbero portato, sono riuscito a tollerare le premiazioni, solo per questo motivo sono entrato in tanti antichi palazzi municipali e in tutte quelle sale di ricevimento di pessimo gusto. Fino a quarant'anni. Fino ad allora mi sono in effetti sottoposto all'umiliazione di ricevere dei premi. Fino a quarant'anni. Mi sono lasciato cagare in testa nei municipi e nelle sale di ricevimento, perché il conferimento di un premio è solamente cacca, cacca che ti arriva in testa. Accettare il conferimento di un premio altro non significa che lasciarsi cagare in testa perchè in cambio si è ottenuta una certa somma di denaro. Io ho sempre vissuto le premiazioni come l'umiliazione più grande che si possa immaginare, non certo come qualcosa di esaltante. Perché un premio viene conferito sempre e soltanto da persone incompetenti che hanno una gran voglia di cagare in testa a qualcuno e che in effetti cagano abbondantemente in testa a colui che accetta un premio dalle loro mani. Ed essi hanno tutti i diritti di cagare in testa a questa persona che è stata così abietta e spregevole da accettare quel premio dalle loro mani.
pag.93
(...) il cosiddetto conferimento del Premio Nazionale di Letteratura da me ricevuto e (...) finito con uno scandalo. Il ministro che nella sala delle conferenze del Ministero ha tenuto su di me una cosiddetta laudatio, siccome si è limitato a leggere ciò che uno dei suoi funzionari addetti alla letteratura aveva scritto sopra un foglio di carta, non ha detto altro, in questa laudatio, che un cumulo di scempiaggini sul mio conto, per esempio che avrei scritto un romanzo sui mari del Sud, ciò che come è ovvio non ho mai fatto. Sebbene io sia austriaco da sempre, il ministro ha sostenuto che sono olandese.
pag.94
In ogni caso, tutte le scempiaggini che il ministro ha letto dal foglio di carta che aveva davanti a sé non mi hanno fatto né caldo né freddo perché sapevo benissimo che non era colpa sua, che quel povero idiota originario della Stiria prima di diventare ministro era stato segretario della camera dell'agricoltura di Graz, addetto in particolare all'allevamento del bestiame. L'idiozia era scritta in effetti sulla faccia del ministro come, senza eccezioni, sulla faccia di tutti i ministri, il che era certo ripugnante ma non particolarmente sconvolgente, e io mi sono dunque sorbito senza troppo scompormi la sua laudatio. Ma dopo aver pronunciato, per così dire a mo' di ringraziamento, un paio di frasi che mi ero scritto su un foglio in tutta fretta e assai malvolentieri poco prima della premiazione, una piccola digressione filosofica, se così si può chiamarla, nella quale dicevo soltanto che l'uomo è un essere abietto e che la morte gli è assicurata, il mio discorso era durato in tutto non più di tre minuti, il ministro, che non aveva capito niente di ciò che io avevo detto, indignato si è alzato in piedi e avventandosi contro di me ha mostrato i pugni.
p.118
E Paul aveva un'abitudine che spesso ha portato anche me sull'orlo della pazzia, l'abitudine di non camminare a casaccio, come altri fanno, su una strada lastricata, ma seguendo un sistema preordinato con estrema precisione, per esempio saltare a piè pari due pietre del selciato e poi posare il piede sulla terza pietra, e, anche qui, non mettendolo a casaccio e più o meno senza pensarci al centro della pietra, ma esattamente a filo del bordo, che a seconda dei casi poteva essere il bordo superiore o quello inferiore. Per individui come noi niente poteva essere lasciato al caso o alla disattenzione, ogni cosa doveva essere ponderata in tutti i particolari con geometrica, simmetrica e matematica ingegnosità.
Ultime parole
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Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
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Lingua originale
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It is 1967, in a Viennese hospital. In separate wards: the narrator named Thomas Bernhard, is stricken with a lung ailment; his friend Paul, nephew of Ludwig Wittgenstein, is suffering fom one of his periodic bouts of madness. Bernhard traces the growth of an intense friendship between two eccentric, obsessive men who share a passion for music, a strange sense of humor, brutal honesty, and a disgust for bourgeois Vienna. "[Wittgenstein's Nephew is] a meditative fugue for mad, brilliant voices on the themes of death, death-in-life and the artist's and thinker's role in society . . . oddly moving and funny at the same time."—Joseph Coates, Chicago Tribune "Mr. Bernhard's memoir about Paul Wittgenstein is a 'confession and a guilty homage to their friendship; it takes the place of the graveside speech he never delivered. In its obsessive, elegant rhythms and narrative eloquence, it resembles a tragic aria by Richard Strauss. . . . This is a memento mori that approaches genius.'"—Richard Locke, Wall Street Journal

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