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Senilità
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Senilità (1898)

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1,1701417,050 (3.49)42
"'Senilità' è uno dei grandi romanzi erotici della letteratura. La storia di Angiolina e di Emilio è degna di Laclos o di Constant, di quei grandi che si sono addentrati nel groviglio della passione, dei suoi calcoli e delle sue crudeltà ma anche del suo perduto abbandono; solo andando senza illusioni in fondo a quell'acre, abusivo e devastante gioco di sopraffazione e di disinganno si può cogliere l'incanto e la perdizione assoluta dell'amore. Senza la volgarità di Angiolina e la sapienza rapace e crudele di quella volgarità, non ci sarebbe nemmeno l'inestinguibile e struggente amore di Zeno per Ada, che coesiste, incancellabile, con l'indiffernza e la rozzezza della vita." (Claudio Magris)… (altro)
Utente:Mastr87
Titolo:Senilità
Autori:
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Collezioni:La tua biblioteca
Voto:
Etichette:Nessuno

Informazioni sull'opera

Senilità di Italo Svevo (1898)

Aggiunto di recente dammbalogh, JeffreyMiller, Mastr87, n.cabral, nazcasaitaliana, Elanna76, pedro.rondulha.gomes, OrinocoBooks
Biblioteche di personaggi celebriJames Joyce
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E' Italo Svevo. O lo ami o lo detesti. Le 250 pagine del libro potrebbero essere riassunte in dieci righe. Ma di Svevo si ama la scrittura, l'analisi psicologica, lo sguardo dei personaggi sul mondo. E' uno degli autori che ha cambiato la letteratura italiana. ( )
  GabrieleSc | Oct 31, 2023 |
853.912 SVE
  ScarpaOderzo | Apr 13, 2020 |
853.912 SVE
  ScarpaOderzo | Apr 13, 2020 |
“Egli la vide dinanzi a sé come su un altare, la personificazione del pensiero e del dolore e l'amò sempre, se amore è ammirazione e desiderio.”

Sarò cinico, c’è effettivamente un’evoluzione nell’indagine introspettiva dedicata agli uomini da Svevo in “Una vita” e continuata molto bene in “Senilità”, questa volta non si suicida il personaggio principale della storia, Emilio Brentani, che è un disastro più o meno come Alfonso Nitti, ma a morire è un’altra persona, emotivamente più fragile, di un protagonista che sembra davvero aver acquisito più maturità nel vivere la sua condizione di uomo; ma sarà così veramente?

Rimane comunque l’inettitudine il tema principale anche di questa storia, ovvero la mancanza di iniziativa e l’indecisione, da notare che il titolo stesso del romanzo è chiaramente allusivo di un modo di ragionare dichiaratamente fuori dalla logica imputabile al Brentani stesso, cambia lo scenario e il risultato, ma continua in maniera ancora più efficace lo studio della psicologia umana e delle sue derive comportamentali da parte di Svevo, studi e indagini eccezionalmente all’avanguardia per l’epoca.

Ed è questo che fa di “Senilità” un capolavoro moderno, anche se, purtroppo per lui, Svevo, dovrà aspettare 25 anni per vederlo riconosciuto tale, in seguito al successo de “La coscienza di Zeno”.
La sfera lavorativa viene solo sfiorata. Il fulcro dell’indagine sono i rapporti personali del Brentani e la loro interdipendenza nella sua ristretta cerchia di amici e familiari quando si viene a innestare l’amante, quarta incomoda.
Fioriscono gelosie, nascono amori celati, il tutto fra accuse reciproche e sovrastato dai continui ragionamenti di Emilio Brentani che però questa volta saranno più essenziali e meno tortuosi, ma sempre incentrati sulle sue scarse capacità decisionali e lasciando che, in un modo o nell’altro, gli eventi seguano il loro corso suo malgrado.
L’apoteosi del risvolto psicologico del romanzo si ha nelle considerazioni finali dello pseudo letterato protagonista del romanzo che idealizza dopo anni i suoi ricordi in una fusione metafisica che vede unito il meglio di ciò che è stato, ma dove manca però l’autocritica necessaria a riconoscere che il suo apporto è stato solo nella componente distruttiva, unica possibilità ammessa dalla sua inettitudine.

Da quanto si è visto, quindi, la lezione non sembra veramente assorbita, se non in minima parte, ancora molto c’è da lavorare, ben lontano dall’assumersi le sue responsabilità, Emilio Brentani, lascia volentieri che siano gli altri a pagare per la sua mancanza di carattere e personalità, rifugiandosi nei suoi recessi mentali che offrono ampia giustificazione al suo non agire.
Sarà forse Zeno Cosini a dare una speranza di redenzione a questi uomini schiacciati continuamente dalla pesantezza dell’essere, sempre buoni a parlare ma pronti a fuggire davanti alla responsabilità dei fatti?
Per saperlo, almeno a me personalmente, non mi resta altro che andare a fare la sua conoscenza… ( )
  barocco | Jun 4, 2017 |
Incipit:
"Subito, con le prime parole che le rivolse, volle avvisarla che non intendeva compromettersi in una relazione troppo seria. Parlò cioè a un dipresso così: – T'amo molto e per il tuo bene desidero ci si metta d'accordo di andare molto cauti. – La parola era tanto prudente ch'era difficile di crederla detta per amore altrui, e un po' più franca avrebbe dovuto suonare così: – Mi piaci molto, ma nella mia vita non potrai essere giammai più importante di un giocattolo. Ho altri doveri io, la mia carriera, la mia famiglia"

Personaggi:
Enrico Brentani: il protagonista, vorrebbe vivere una semplice avventura con Angiolina, pensando di controllare razionalmente la storia e, invece, inganna gli altri e, soprattutto, se stesso. La sua è una storia di menzogne e di auto illusioni. E' lui l'"assassino" della sorella Amelia?
Angiolina: una ragazza facile che racconta bugie, ma che, alla fine, sembra anche il personaggio più autentico, nel senso che almeno non inganna se stessa. E' sempre vista con gli occhi degli altri: o di Enrico o dell'amico Stefano o di altri ancora che riferiscono quello che fa. E' Enrico che la vuole vedere diversa da quello che è e la "costruisce" e che nel finale la trasforma in un simbolo ideale: Angiolina, in realtà, è la vita, la giovinezza, la libertà che Enrico vorrebbe possedere, senza riuscirci, anche perché mai è disposto a mettere in gioco la sua monotona vita impiegatizia.
Amelia: la sorella di Enrico, una "vita strozzata", "nata grigia", coinvolta senza volerlo nella vicenda del fratello, che la trascura per vivere la sua avventura con Angiolina. Anche lei vive una specie di "avventura" immaginaria, durante il delirio della malattia, quando immagina il matrimonio con Stefano, lo scultore amico di Enrico. La passeggiata con Stefano e il fratello è l'unico momento vitale di questo personaggio, che muore tragicamente, portando con sé il segreto che è la causa della malattia.
Stefano Baldi: l'artista un po' fallito, amico di Enrico: Ma è veramente un amico? O prevale in lui la volontà di dominare, di primeggiare, come quando, uscendo in compagnia con Emilio, Angiolina e Giulia, vuole far vedere la sua forza, la sua capacità di dominare le donne, umiliando Enrico che appare, invece, debole e inetto.

La parola "inettitudine" alla vita è quella che più esprime i caratteri dei personaggi e che caratterizza il romanzo: inettitudine non tanto come incapacità di affrontare e superare eventi tragici, ma semplicemente come incapacità di esprimere i propri sentimenti in modo autentico e di opporsi alla forza misteriosa che sembra costringerli a vivere nella menzogna e nell'auto inganno (appare qui evidente il riferimento alla "volontà" di Schopenhauer). ( )
  ren47 | Jul 24, 2010 |
Mostra 5 di 5
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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Svevo, Italoautore primariotutte le edizioniconfermato
Maier, BrunoA cura diautore secondarioalcune edizioniconfermato
Manzù, GiacomoImmagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Tuin, JennyTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
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Titolo canonico
Titolo originale
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Data della prima edizione
Personaggi
Luoghi significativi
Eventi significativi
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Epigrafe
Dedica
Incipit
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Senelità werd negenentwintig jaar geleden voor het eerst gepubliceerd als feuilleton in ons glorierijke blad Indipendente.
Citazioni
Ultime parole
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Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
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Lingua originale
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"'Senilità' è uno dei grandi romanzi erotici della letteratura. La storia di Angiolina e di Emilio è degna di Laclos o di Constant, di quei grandi che si sono addentrati nel groviglio della passione, dei suoi calcoli e delle sue crudeltà ma anche del suo perduto abbandono; solo andando senza illusioni in fondo a quell'acre, abusivo e devastante gioco di sopraffazione e di disinganno si può cogliere l'incanto e la perdizione assoluta dell'amore. Senza la volgarità di Angiolina e la sapienza rapace e crudele di quella volgarità, non ci sarebbe nemmeno l'inestinguibile e struggente amore di Zeno per Ada, che coesiste, incancellabile, con l'indiffernza e la rozzezza della vita." (Claudio Magris)

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