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Sui diritti delle donne: una rivendicazione dei diritti della donna con osservazioni di carattere politico e morale (1792)

di Mary Wollstonecraft

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Per secoli e secoli oltre la metà del mondo è stata oggetto di discriminazione. Secoli di abusi, dunque, sia fisici che psicologici, ma anche sociali e lavorativi. Negli anni Sessanta e Settanta del Novecento le cose, per lo meno tra Europa e Stati Uniti, hanno cominciato a cambiare. È proprio in quel periodo che viene riscoperto il pensiero e l'esempio di Mary Wollstonecraft, probabilmente l'antesignana di ogni femminismo, scrittrice, filosofa e promotrice dei diritti delle donne già nella seconda metà del Settecento.… (altro)
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Da poco è uscito in Inghilterra una nuova biografia di Mary Wollstonecraft una scrittrice inglese del 18° secolo, autrice di un famoso trattato sui diritti delle donne, moglie del filosofo William Godwin e madre di Mary Shelley, autrice della nota storia di Frankenstein. Negli anni settanta il movimento femminista internazionale ebbe come slogan, tra i tanti, anche questo: “The personal is the political”. La vita di Mary fu, appunto, un fatto personale che diventò poi un fatto politico, uno slogan che ha il carattere di un “mantra”, un’energia, una vibrazione nel significato della parola indiana, una “politica” nel significato culturale occidentale. Mary mise al centro della sua filosofia la “casa”, la sua vita e il suo lavoro furono regolati dalla lotta per l’emancipazione delle donne. Purtroppo il fatto che tutti fossero a conoscenza che lei se la faceva con due amanti e che ad essi aveva rivolto l’offerta di un “vita a tre”, che avesse una figlia illegittima e che avesse tentato il suicidio, tutti questi fatti distrussero la sua reputazione. Fu solamente verso gli anni settanta del novecento, ben due secoli dopo, che Mary riemerse come l’antesignana e la madre del femminismo.

Molti critici e storici ritengono che il genio di Wollstonecraft vada ricercato nella sua vita. Secondo un’altra grande femminista inglese, Virginia Woolf, la sua genialità va ritrovata nel fatto che sin dall’inizio la sua fu una vita sperimentale. Figlia di uno sfaccendato ubriacone imparò subito a come vivere da sola scegliendosi uno dei mestieri più impossibili per quel tempo vale a dire: la scrittrice.

Troviamo la diciannovenne scrittrice Mary camminare da sola per Londra di notte di ritorno da una serata letteraria col suo editore Joseph Johnson e altri membri del circolo radicale frequentato da uomini come Paine, autore dei “Diritti dell’Uomo”, di William Blake, poeta e pittore immortale, Erasmo Darwin, il grande pittore Fuseli. Frequentazioni e conoscenze fatte in nome di una chiara indipendenza esistenziale e culturale, impensabile a quel tempo, in quel tipo di società del 18° secolo inglese.

Era l’epoca nella quale le donne non si sarebbero mai sognate di studiare botanica a causa dei riferimenti sessuali femminili delle piante negli studi di Darwin, un’epoca in cui le donne non avevano diritto a fare carriera, non potevano avere accesso al loro denaro, non possedevano il proprio corpo dal punto di vista strettamente fisico, i figli non appartenevano loro. Insomma, erano solo dei giocattoli nelle mani degli uomini. Il matrimonio non era altro che “prostituzione legalizzata”, come la stessa Mary ebbe a dire nel suo famoso libro sui Diritti.

“I Diritti delle Donne” venne pubblicato nel 1792 e le diede immediata fama. Fece andare su tutte le furie poeti classici e conservatori come Horace Walpole il quale la defini”una iena col reggiseno”. Fece impallidire molti presunti radicali, sia politici che scrittori e opinionisti di una stampa che era solo maschile e conservatrice. Mary, nel libro, sosteneva con violenza il diritto delle donne all’istruzione, all’emancipazione, alla liberazione da uno stato di una umiliante servitù maschile affermando che non era vero che gli uomini fossero esseri dotati di ragione e le donne di solo emozioni. Lei sosteneva invece che il matrimonio fosse la giusta fusione equilibrata tra i due sessi, pietra d’angolo per mantenere le relazioni tra i sessi e quindi le fondamenta della società civile.

Pur avendo scritto romanzi, manuali e antologie educative, il saggio sui “Diritti delle Donne” è il suo vero e proprio testamento intellettuale. Mary non è soltanto una icona femminista del tutto nuova ed inaspettata sullo scenario inglese della fine del settecento. Essa ben si inserisce nella corrente dell’Illuminismo europeo che sfocia liberamente nel Romanticismo per mutarsi e trasformarsi in Politica culturale. Una donna che conobbe a fondo il dr. Johnson, il famoso autore del primo Dizionario della lingua inglese e che sarebbe diventata suocera del grande poeta romantico Shelley.

Nella sua vita appassionata e sofferta la confluenza dell’Illuminismo nel Romanticismo divenne una vera e propria battaglia sanguinosa come si evince da una sua lettera: “Io sono un vero animale e le emozioni istintive troppo spesso mettono a tacere le suggestioni della ragione…Sono ben consapevole che la vita è solo un gioco, spesso solo un incubo, eppure ogni giorno sono alla ricerca di qualcosa di serio, che vale, ma resto sempre disillusa”. La lettera fu scritta dopo il rifiuto di Fuseli a convivere in tre. Una Mary esasperatamente romantica nella sua essenza, sostanzialmente cruda nella sua esasperazione ma profondamente seria nel suo illuminismo razionalistico.

Mary fece della sua vita un continuo esperimento. Respinta da Fuseli, se ne andò dall’Inghilterra e andò a seguire la Rivoluzione Francese nei giorni del Terrore, come una moderna giornalista che va al fronte. Intraprese un viaggio nei paesi scandinavi e si ritrovò con una figlia a scrivere le sue straordinarie lettere dalla Scandinavia, Svezia, Norvegia e Danimarca. Furono queste lettere che trasformarono il filosofo William Godwin da suo ammiratore in amante. Il matrimonio fu il suo ultimo ma “fruttuoso esperimento”, come lo definì Virginia Woolf. Una vita di “esperimenti” fatti sulla propria pelle.

Mary Wollstonecraft è il ritratto di una donna coraggiosa, irritante, attraente, appassionata, istintiva, a volte brutale, ma giammai intellettuale o saccente. La sua fama venne enormemente danneggiata dalle rivelazioni che lo stesso Godwin impunemente fece quando pubblicò nelle sue Memorie pubblicate nello stesso anno delle Memorie di Mary, alcuni particolari privati, discreditandola agli occhi delle femministe fino alla metà del secolo scorso. In fondo, molti biografi moderni tendono a pensare che lo sforzo di Mary fosse rivolto a dare alle donne non solo una nuova e diversa condizione fatta di riscatto e di ricerca di identità, quanto anche a concorrere a “creare” un “uomo nuovo”, visto nel gioco delle relazioni e degli equilibri tra i due sessi.

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Mary Wollstonecraft's "A Vindication of the Rights of Woman" was one of the earliest and most influential feminist works in history. In the late 18th century, women were considered intellectually and morally inferior to men, and were excluded from the public sphere. Wollstonecraft challenged these prejudices and argued that women should have the same rights and opportunities as men.

In the book, Wollstonecraft criticized the prevailing view that women were only suited for domestic roles and argued that education was the key to women's emancipation. She called for the establishment of institutions where women could receive a rigorous education, just like men, and be prepared for careers in fields such as medicine, law, and politics.

Wollstonecraft also criticized the institution of marriage, which she saw as a form of slavery for women. She argued that women should be free to choose their partners and should not be forced into marriages for financial or social reasons.

"A Vindication of the Rights of Woman" was controversial in its time and received criticism from some quarters. However, the book was widely read and had a significant impact on the feminist movement. It inspired many women to demand greater rights and opportunities, and it paved the way for later feminist writers and activists. Today, the book is considered a classic of feminist literature and a testament to the enduring struggle for gender equality. ( )
  AntonioGallo | Apr 26, 2023 |
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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Wollstonecraft, Maryautore primariotutte le edizioniconfermato
Brody, MiriamA cura diautore secondarioalcune edizioniconfermato
Labille-Guiard, AdélaïdeImmagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Rowbotham, SheilaIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Shaw, Fionaautore secondarioalcune edizioniconfermato
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Titolo canonico
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Epigrafe
Dedica
Incipit
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In the present state of society it appears necessary to go back to first principles in search of the most simple truths, and to dispute with some prevailing prejudice every inch of ground.
Citazioni
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"Educate women like men," says Rousseau, "and the more they resemble our sex the less power will they have over us." This is the very point I aim at. I do not wish them to have power over men; but over themselves.
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Elogi
Lingua originale
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Per secoli e secoli oltre la metà del mondo è stata oggetto di discriminazione. Secoli di abusi, dunque, sia fisici che psicologici, ma anche sociali e lavorativi. Negli anni Sessanta e Settanta del Novecento le cose, per lo meno tra Europa e Stati Uniti, hanno cominciato a cambiare. È proprio in quel periodo che viene riscoperto il pensiero e l'esempio di Mary Wollstonecraft, probabilmente l'antesignana di ogni femminismo, scrittrice, filosofa e promotrice dei diritti delle donne già nella seconda metà del Settecento.

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