Pagina principaleGruppiConversazioniAltroStatistiche
Cerca nel Sito
Questo sito utilizza i cookies per fornire i nostri servizi, per migliorare le prestazioni, per analisi, e (per gli utenti che accedono senza fare login) per la pubblicità. Usando LibraryThing confermi di aver letto e capito le nostre condizioni di servizio e la politica sulla privacy. Il tuo uso del sito e dei servizi è soggetto a tali politiche e condizioni.

Risultati da Google Ricerca Libri

Fai clic su di un'immagine per andare a Google Ricerca Libri.

Sto caricando le informazioni...

L'altalena del respiro (2009)

di Herta Müller

Altri autori: Vedi la sezione altri autori.

UtentiRecensioniPopolaritàMedia votiCitazioni
9845721,150 (4.04)145
January 1945, the war is not yet over : the Soviets begin the deportation of the German minority from the labor camps in Ukraine. This is the story of seventeen year old Leo Auberge, who went to the camp with the naive unawareness of the boy eager to escape provincial life. The last five years however he experienced daily hunger and cold, extreme fatigue and death.… (altro)
  1. 00
    Essere senza destino di Imre Kertész (Utente anonimo)
Sto caricando le informazioni...

Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro.

Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro.

» Vedi le 145 citazioni

Inglese (30)  Tedesco (8)  Olandese (8)  Catalano (5)  Spagnolo (2)  Norvegese (2)  Italiano (1)  Francese (1)  Tutte le lingue (57)
Al termine della seconda guerra mondiale, la comunità tedesca della Romania subì una serie di deportazioni da parte dei sovietici: di una di queste è vittima l’adolescente Leo, che sul momento considera il trasferimento in Ucraina come una fuga dall’opprimente piccola cittadina in cui è cresciuto e in cui è appena sbocciata la sua omosessualità. Gli basta poco per rendersi conto che il lager è il rosario di sofferenze che abbiamo imparato a conoscere: la fame, il freddo, il lavoro tanto inutile quanto massacrante, i pidocchi producono un abbrutimento che trasforma l’esistenza in pura lotta per sopravvivere. Per mantenere intatta la propria essenza, il giovanotto fa convergere l’attenzione sulle piccole cose, regalando nella sua mente agli oggetti inanimati una sorta di soffio vitale, e al contempo si aggrappa alle parole, unendone suono e significato allo scopo di restare in contatto con una realtà che l’assurdità del vivere quotidiano tende a sfumare. Nei cinque anni di prigionia in molti muoiono e chi sopravvive resta segnato per sempre: al ritorno a casa, il protagonista si sente un estraneo e, malgrado i tentativi, un tranquillo tran-tran esistenziale non riesce ad aver senso per lui. Come Leo, rumena di origine tedesca è anche l’autrice che ha pubblicato il libro nello medesimo anno – il 2009 – in cui ha vinto il premio Nobel: per riuscire a narrare il doloroso argomento, Müller si basa sui ricordi del poeta Oskar Pastior, tanto che l’opera doveva essere a quattro mani, progetto sfumato dopo la morte di Pastior stesso. Come ci si può aspettare, il risultato è un romanzo su cui aleggia una coltre plumbea, ma che sa comunque affascinare in svariati dei suoi passaggi malgrado il ritmo sia nell’insieme al rallentatore. La prosa è complessa e fitta di immagini poetiche, ma la concentrazione in più che richiede è ripagata dai numerosi momenti e personaggi che rimangono nella memoria, non importa se isolati o ciclici: se fra i primi si possono citare l’incontro con la vecchia o la raccolta delle patate, dei secondi vanno almeno sottolineati i balli di gruppo o le sedute dal barbiere. I capitoli che raccontano simili episodi sono spesso e volentieri brevi o brevissimi, come per meglio mettere a fuoco i particolari, e si alternano ad altri che si dilungano nei dettagli della vita e, soprattutto, del lavoro nel campo: la descrizione è senza eccezioni minuziosa in modo esagerato, finendo per stridere con il tono complessivo del volume. Forse il contrasto tra la banalità di ogni giorno e la capacità di sollevarsi della mente è voluto, ma non si può negare che il mancato amalgama fra le due parti appesantisca un po’ la lettura, togliendo qualcosa alla soddisfazione complessiva. ( )
  catcarlo | Jun 8, 2016 |
Von seltsamen Dingen, erschreckenden Erscheinungen hören wir in diesem Roman, vom "Hungerengel" und vom "Blechkuss", von "Kartoffelmenschen" und der "Atemschaukel". Der Hungerengel sitzt immer mit am Tisch, wenn die Insassen des Lagers die karge Ration Brot verzehren, die ihnen die "Brotoffizierin" zugeteilt hat, quälend langsam essen die einen, verzweifelt schlingen die anderen; der Hungerengel wacht über ihren Schlaf, er geht durch ihre Träume, begleitet sie in die Fabrik und auf das Feld hinaus, wo sie schuften, bis sie umfallen und in die Grube gekippt werden oder sich irgendwie aufrecht halten, um dann bis zum nächsten Tag in ihre Baracken zurückzukehren...

Der Roman ist aus 64 kurzen Abschnitten gebaut, ein jeder von ihnen schreitet ein Revier des Lagers, eine Höllenstunde des Lageralltags, ein Gefühl, eine Verlorenheit, einen Schmerz der Inhaftierten aus. Herta Müller hat für die "Atemschaukel" mit den Deportierten ihres Dorfes gesprochen, vor allem aber hat sie sich von Oskar Pastior, der als Jugendlicher in die Sowjetunion verschleppt wurde, immer wieder vom Leben und Sterben im Lager erzählen lassen. So sollte ein gemeinsames Buch beider entstehen, doch nach dem überraschenden Tod des Dichters im Herbst 2006 musste Herta Müller mit ihren Notizen, Aufzeichnungen, Plänen alleine zurande kommen und ihr eigenes Buch verfassen, das zwar auch die Lagergeschichte von Oskar Pastior erzählt, aber dennoch nicht als Schlüsselroman gelesen werden sollte

 
Å overleve i helvete : Nobelprisvinner Herta Müllers nye roman skildrer fem år i en sovjetisk arbeidsleir. Boka forteller en viktig historie i en høyst særegen stil. Herta Müller mottok i 2009 Nobelprisen i litteratur. I begrunnelsen heter det at hun nekter å fortie om de inhumane sidene ved kommunismen.
På norsk har man fram til nå kunnet lese tre av hennes romaner. Alle skildrer de på et vis diktaturets konsekvenser; det dreier seg om mennesker utsatt for overvåkning, terror og fordrivelse.
 
Poesiens avslørende makt : Nobelprisvinner Herta Müllers metode når det gjelder valg av ord er original. Hennes blanding av poesi, nøkternhet og jordnærhet blir en enestående litterær reise.
 

» Aggiungi altri autori (12 potenziali)

Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Müller, Hertaautore primariotutte le edizioniconfermato
Matthes, UlrichNarratoreautore principalealcune edizioniconfermato
Nix, JochenRegistaautore principalealcune edizioniconfermato
Boehm, PhilipTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Denemarková, RadkaTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Fontcuberta i Gel, JoanTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Hassiepen, Peter-AndreasProgetto della copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Hengel, Ria vanTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Löfdahl, KarinTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Seltzer, RebeccaProgetto della copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Sweschnikow, BorisFotografoautore secondarioalcune edizioniconfermato
Too, KellyDesignerautore secondarioalcune edizioniconfermato

Appartiene alle Collane Editoriali

È riassunto in

Devi effettuare l'accesso per contribuire alle Informazioni generali.
Per maggiori spiegazioni, vedi la pagina di aiuto delle informazioni generali.
Titolo canonico
Titolo originale
Titoli alternativi
Data della prima edizione
Personaggi
Luoghi significativi
Eventi significativi
Film correlati
Epigrafe
Dedica
Incipit
Dati dalle informazioni generali inglesi. Modifica per tradurlo nella tua lingua.
Alles, was ich habe, trage ich bei mir.
All that I have I carry on me.
Citazioni
Dati dalle informazioni generali inglesi. Modifica per tradurlo nella tua lingua.
1 shovel load = 1 gram bread
Ultime parole
Dati dalle informazioni generali inglesi. Modifica per tradurlo nella tua lingua.
(Click per vedere. Attenzione: può contenere anticipazioni.)
Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
Lingua originale
DDC/MDS Canonico
LCC canonico

Risorse esterne che parlano di questo libro

Wikipedia in inglese (1)

January 1945, the war is not yet over : the Soviets begin the deportation of the German minority from the labor camps in Ukraine. This is the story of seventeen year old Leo Auberge, who went to the camp with the naive unawareness of the boy eager to escape provincial life. The last five years however he experienced daily hunger and cold, extreme fatigue and death.

Non sono state trovate descrizioni di biblioteche

Descrizione del libro
Riassunto haiku

Già recensito in anteprima su LibraryThing

Il libro di Herta Müller Tot el que tinc, ho duc al damunt è stato disponibile in LibraryThing Early Reviewers.

Discussioni correnti

Nessuno

Copertine popolari

Link rapidi

Voto

Media: (4.04)
0.5 1
1 1
1.5 1
2 2
2.5 4
3 31
3.5 7
4 70
4.5 22
5 51

Sei tu?

Diventa un autore di LibraryThing.

 

A proposito di | Contatto | LibraryThing.com | Privacy/Condizioni d'uso | Guida/FAQ | Blog | Negozio | APIs | TinyCat | Biblioteche di personaggi celebri | Recensori in anteprima | Informazioni generali | 204,230,783 libri! | Barra superiore: Sempre visibile