Pur riconoscendo un procedere di colpi di scena che spinge alla lettura, bisogna riconoscere la grande improbabilità della trama, forse più simile ad un moderno film di azione che a un classico thriller.
Non è certo tra i migliori romanzi di Connelly...è soprattutto un libro da leggere sotto l'ombrellone! ( )

Che delusione ....
Credo di aver letto tutti i libri di Connelly e non riesco a ritrovare l'Harry Bosch che conoscevo in questa specie di "giallo". Harry è un paranoico, incapace di capire i colleghi, privo (a parte un unico minimo episodio) di emozioni, incarna il simbolo della peggior America - dai soldi mostrati senza cura, al confronto francamente razzista con i cinesi, all'abuso della forza, sino al confronto con i poliziotti di Hong Kong. E in più la trama è sconclusionata, una parte sostanziale (il rapimento e la morte di tre persone) non trovano una spiegazione razionale, la soluzione del caso principale è affidata, alla faccia della credibilità, ad un'avveniristica scoperta scientifica e non c'è uno straccio di indagine poliziesca seria.
Spero che Connelly si sia servito di un "ghost writer"; se così non è, allora è nella stessa barca con Camilleri: la fama - e i contratti editoriali, suppongo - logorano la capacità creativa.
L'unico aspetto positivo de Il respiro del dragoè che l'ho ricevuto in omaggio con Kobo e non ha provocato la distruzione di alberi. ( )