Pagina principaleGruppiConversazioniAltroStatistiche
Cerca nel Sito
Questo sito utilizza i cookies per fornire i nostri servizi, per migliorare le prestazioni, per analisi, e (per gli utenti che accedono senza fare login) per la pubblicità. Usando LibraryThing confermi di aver letto e capito le nostre condizioni di servizio e la politica sulla privacy. Il tuo uso del sito e dei servizi è soggetto a tali politiche e condizioni.

Risultati da Google Ricerca Libri

Fai clic su di un'immagine per andare a Google Ricerca Libri.

The Pickwick Papers (Penguin Classics) di…
Sto caricando le informazioni...

The Pickwick Papers (Penguin Classics) (edizione 2000)

di Mark Wormald (Herausgeber), Mark Wormald (Herausgeber), Charles Dickens (Autor), Mark Wormald (Einleitung)

UtentiRecensioniPopolaritàMedia votiCitazioni
9,048129888 (3.87)397
Classic Literature. Fiction. HTML:

The Pickwick Papers was Dickens' first published novel and the first ever publishing phenomenon with illegal copies, theatrical performances and merchandise. It follows the travels of Mr Pickwick and the Pickwick Club through the English countryside, and is made up of Dickens' usual array of exaggerated, comic characters. The various adventures and encounters are loosely related, suiting the serial format in which the novel was first published.

.… (altro)
  1. 51
    Vita e avventure di Nicola Nickleby di Charles Dickens (souloftherose)
    souloftherose: Both books are early Dickens' novels and written in an episodic, picaresque style. Although Nicholas Nickleby is more plot-driven than The Pickwick Papers and contains some darker themes, both works are fundamentally happy Dickens novels and readers who enjoy one would probably enjoy the other.… (altro)
  2. 51
    Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes Saavedra (keremix)
  3. 30
    Master Humphrey's Clock and A Child's History of England di Charles Dickens (Cecrow)
    Cecrow: Pickwick and the Wellers appear again in this collected serial, in a framing story supporting numerous short works as well as the novels The Old Curiosity Shop and Barnaby Rudge.
  4. 11
    London Lavender di E. V. Lucas (Porua)
    Porua: E.V. Lucas’ London Lavender is the only book I can think of that comes close to the sprawling labyrinth of various narratives and its narrator's humorous but good-natured commentary about it all of Charles Dickens' The Pickwick Papers. I certainly had the same contented feeling after reading London Lavender that I did with The Pickwick Papers.… (altro)
  5. 02
    The Darling Buds of May di H. E. Bates (thorold)
    thorold: Pop Larkin and Mr Pickwick are both Londoners who find rural idylls in Kent, and both big fans of tomato sauce, but there's also a deeper connection between these two great comic celebrations of the pleasures of lower-middle-class "vulgarity".
Sto caricando le informazioni...

Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro.

Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro.

» Vedi le 397 citazioni

Inglese (108)  Spagnolo (8)  Italiano (4)  Portoghese (Brasile) (1)  Ungherese (1)  Tedesco (1)  Catalano (1)  Ceco (1)  Svedese (1)  Francese (1)  Olandese (1)  Tutte le lingue (128)
Mostra 4 di 4
Il mio primo approccio con “Il Circolo Pickwick” è stato quello di una bambina di 7-8 anni, cui viene messa in mano una vecchia edizione di “Piccole donne” e, ad un certo punto, si trova a leggere i capitoli in cui le quattro ragazze March fanno un gioco ispirato a questo libro e che risulta, per una bambina incomprensibile e complicato.
Dickens con gli anni è diventato uno dei miei romanzieri preferiti, impeccabile, denso e drammatico nel descrivere le miserie e i dolori del suo tempo, con qualche sprazzo di gioie e splendori, ma, per me è sempre rimasto, come Hugo per la parte francese, lo scrittore della denuncia sociale e di una certa ineluttabile tristezza.
L’unico romanzo letto più e più volte è stato “La piccola Dorrit”, mentre “David Copperfield”, “Nicholas Nickleby” e i “Canti di natale” una volta chiusi non ho mai più avuto voglia di riaprirli; “Pickwick” restava da parte, con la sua aurea di monumentale complicazione.
E invece è un libro delizioso, ironico, umoristico ed estremamente godibile, che fin dall’inizio mi ha tanto ricordato “Tre uomini in barca”; per la sua stessa natura (pubblicazione in dispense mensili durante più di un anno) non ha un corpus unico ma segue le “avventure” – anche un po’ slegate - degli stessi personaggi (un gruppo di amici all’esplorazione della campagna londinese) , che via via si arricchiscono di amicizie, inimicizie e complicazioni. È un viaggio nella vita quotidiana inglese dell’800, dove il gioco narrativo racchiude parossisticamente tutti gli stereotipi della vita e della società dell’epoca: padroni e servitori, ingenui e truffatori, vecchie zitelle e giovani educande, seduttori e galantuomini, deboli dileggiati o riscattati, servette, curati, politici, giornalisti, amori galanti e azzeccagarbugli disonesti… il tutto raccontato con vena umoristica e leggera e un certo paternalismo di fondo.
L’ombra del carcere e delle ingiustizie, onnipresente nella produzione dickensiana, arriva anche qui a stringere alla gola e a rendere il racconto più organico e davvero più simile a un romanzo: il protagonista matura e perde la scanzonatezza, divenendo più terreno e reale, recuperando poi la suo bonomia.
Di sicuro, per quanto divertente, non è un testo attuale e bisogna approcciarlo con un minimo di conoscenza degli usi e costumi del periodo e non aspettarsi mirabilie: se non si è più che ben disposti potrebbe pure risultare noioso.
Io me lo sono goduto, perché dico sempre che, se potessi scegliere, vorrei provare a vivere nell’’800 inglese o della East Coast americana. Da benestante, si capisce… ma con la fortuna che ho di sicuro nascerei cameriera o lavandaia!
  ShanaPat | Jun 25, 2017 |
Incipit:
Il primo raggio di luce che illumina le tenebre e trasforma in uno splendore abbagliante l'oscurità che ravvolge gli inizi della carriera pubblica dell'immortale Pickwick trae origine dalla lettura del seguente documento che l'estensore di queste memorie ha il grandissimo piacere di presentare al lettore quale prova della grande cura, della instancabile diligenza e del sottile discernimento con cui egli ha condotto le ricerche tra i molteplici documenti a lui affidati.

Questo inizio prende in giro il linguaggio un po' "trombonesco", da accademici, che caratterizza i verbali del Circolo e lo stesso Pickwick.
E' un romanzo "di personaggi", più che di intreccio: sono loro, le loro caratteristiche, il loro modo di gestire gli avvenimenti al centro del romanzo.
Ci sono ben 82 personaggi, in larga parte maschili, più altri 16 presenti nei racconti inseriti nel testo e presentati da alcuni dei personaggi.
Naturalmente il protagonista è Samuel Pickwick, che, nel corso della storia, cambia notevolmente e da "trombone", un po' inetto e ingenuo, spesso vittima di disavventure ridicole, diventa, nella seconda parte del racconto (in particolare dopo il processo e l'incarcerazione) un uomo saggio e generoso. Soprattutto è il suo rapportano il suo servitore Samuel Weller (Sam), che lo rende vivo e interessante.
Credo che proprio Sam, che con Pickwick forma una coppia unita fino alfine, sia il secondo personaggio più vivo e anche divertente. Il suo modo di esprimersi con frasi surreali lo caratterizza e diventa il fido scudiero del protagonista (Don Chisciotte e Sancho Panza?). Non a caso, riferendosi al linguaggio di Sam, si parla di "wellerismi", tra i quali, per rendere l'idea: "Contentissimo di vedervi, proprio di cuore, e mi auguro che la nostra conoscenza durerà un pezzo, come disse quel tal signore al biglietto da cinque sterline" oppure "Addoloratissimo di recare un qualunque disturbo, come disse il brigante alla vecchia signora quando la mise sul fuoco".
Poi ci sono gli altri pickwickiani: Snodgrass, Tupaman e Winkler che hanno un ruolo importante soprattutto nelle prima parte, dove prevalgono una serie di avventure picaresche. Anche loro, tuttavia, sembrano evolvere e maturare nel corso della storia e, da "sempliciotti", un po' tordi, acquistano poi un maggior spessore e una maggiore autonomia nella parte finale.
Il racconto si svolge in varie località dell'Inghilterra, circa nella prima metà dell'Ottocento,
E' un libro di avventure? Anche, ma sono avventure "cittadine", all'interno della società inglese di quel tempo.
C'è una notevole ironia, talvolta molto divertente, rivolta verso i diversi ambienti sociali: il mondo dei tribunali e degli avvocati, quello dei giornalisti, il mondo borghese, quello dei medici, l'ambiente delle vedove bigotte e a caccia di matrimoni.
Ci sono anche aspetti più seri. come la descrizione del mondo carcerario, nel quale Pickwick viene a trovarsi, per il suo rifiuto di pagare il debito, dopo la rocambolesca vicenda giudiziaria.
Esilarante e meraviglioso è il capitolo riguardante il processo (cap. 34), nel quale l'accusa imputa a Pickwick di aver ingannato la sua padrona di casa, la vedova Bardell, con una falsa promessa di matrimonio:

— Ed ora, o signori, un’altra sola parola. Due lettere son passate fra le parti, lettere che si ammette essere vergate di mano del convenuto, lettere che valgono intieri volumi. Queste lettere inoltre rivelano, o signori, l’indole dell’uomo. Non sono già franche, ardenti, eloquenti, non spiranti altro che affetto. Sono invece coperte, subdole, equivoche, ma per buona sorte molto più concludenti che se fossero distese nel più colorito linguaggio e nella più immaginosa forma poetica — lettere che vanno esaminate con occhio cauto e sospettoso — lettere che furono scritte evidentemente col segreto disegno di deludere ogni altra persona nelle cui mani potessero per avventura cadere. Lasciate che io legga la prima: "Garraway, mezzogiorno — Cara signora Bardell — Costolette e salsa di pomodoro. Vostro, Pickwick." Signori, che vuol dir ciò? Costolette e salsa di pomodoro. Vostro, Pickwick! Costolette! giusto cielo! e salsa di pomodoro! E deve, o signori, la felicità di una donna sensibile e confidente esser presa a giuoco con artifici così bassi e volgari? L’altra lettera non porta alcuna data, il che per sè stesso costituisce elemento di sospetto. "Cara signora Bardell. — Non sarò a casa prima di domani. Ritardo della diligenza." E segue subito dopo questa notevolissima espressione: "Non vi date pensiero dello scaldaletto." Lo scaldaletto! E chi è, o signori, che si dà pensiero d’uno scaldaletto? quando mai la tranquillità di spirito di un uomo o di una donna fu turbata o distrutta da uno scaldaletto, che è per sè stesso un innocuo, utile ed aggiungerò, o signori, un gradito arnese domestico? Perchè si prega con tanto calore la signora Bardell di non darsi pensiero di questo scaldaletto, se non per fare una evidente allusione ad un fuoco nascosto — se non per sostituire qualche parola tenera o qualche promessa, secondo un sistema convenzionale di corrispondenza, artifiziosamente escogitato da questo Pickwick in previsione di un disegnato abbandono e che io non sono in grado di spiegare?

Sono queste le parti migliori del romanzo, ma nonostante ci sia della discontinuità. dovuta al fatto che la storia è stata pubblicata a puntate, nel complesso il libro è coinvolgente e riesce a tener desta l'attenzione dei lettori, nonostante che non ci siano fatti o avvenimenti clamorosi e che le "avventure" siano relativamente banali. Ma è ai personaggi che ci si affeziona.

Chissà perché, leggendo questo libro, mi sono venuti alla mente i quadri di Hogarth, un famoso pittore inglese del primo Settecento, che descriveva, com molta ironia, scene di vita della società del suo tempo. Periodi diversi, ma uno sguardo simile. ( )
  ren47 | Jan 11, 2016 |
Pensando a Dickens, la mente corre subito a ragazzini sfruttati sotto i cieli resi di piombo dai fumi della rivoluzione industriale o a vecchi spilorci che tengono al gelo gli impiegati anche se fuori infuria una bufera di neve, così che la lettura di questo libro sorprende non poco. La cupezza è riservata quasi in esclusiva ai brevi racconti a sè stanti narrati da qualche personaggio, tra ubriaconi indebitati su tragici letti di morte e tocchi di sovrannaturale sovente punitivo come capita al misantropo alle prese con i folletti la notte di Natale (ricorda niente?), mentre le istanze sociali sono sì presenti, ma trattate in modo assai più leggero: al riguardo, il fulcro sta nella trattazione - in parte autobiografica - di tutto quanto concerne la prigione per debiti, ma la vera novità è che fra queste pagine ottengono un grandissimo spazio le classi più umili – il proletariato, si sarebbe detto una volta – dalle cui fila proviene la figura che fa svoltare il romanzo. L’entrata in scena di Sam Weller in compagnia dei suoi stravaganti giochi di parole va di pari passo con il desiderio dello scrittore di liberarsi del troppo schematico canovaccio iniziale: alcuni componenti di un club londinese girano l’Inghilterra per conoscerne usi e consumi, ma sono vittime della loro imbranatezza. La vicenda, uscita a puntate con l’accompagnamento di incisioni, è infatti alla base di sequenze comiche alla Stanlio e Ollio – i signori Tupman e Winkle a caccia, il faro della loro esistenza Pickwick, in carriola per il mal di schiena, che si ubriaca – ma alla lunga corre il rischio di mostrare la corda, così Dickens pensa decide di affiancare a Pickwick l’arguto servitore Sam e comincia a far evolvere il personaggio eponimo, regalandogli via via quell’empatia che lo porta dal vedere solo se stesso al preoccuparsi con sincerità del prossimo fino a viverne di riflesso la felicità. Tale metamorfosi si sviluppa attraverso le quasi mille pagine del romanzo, delle quali nessuna si può dire che annoi: viaggi (perlopiù scomodi) in carrozza lungo strade bianche o infangate, osterie e alberghi di ogni livello, mangiate e bevute sempre in abbondanza tra birra forte che innaffia cosciotti di montone prima dell’immancabile brandy diluito in acqua calda, soprattutto una serie di figure a volte abbozzate, a volte più a tutto tondo ma ogni volta colte nell’umanità dei loro pregi e (molti) difetti. Si possono citare l’indovinato Jingle dalla parlata a scatti – forse abbandonato troppo presto – oppure le vedove ossessionate dalla caccia a un marito o ancora l’omerica figura di Weller padre e, attraverso di lui, una sorta di epica del conduttore di diligenze. L’insieme delle loro vicende disegna con precisione la fisionomia dell’Inghilterra di primo Ottocento, lanciata verso il futuro, ma allo stesso tempo profondamente provinciale e, in molti aspetti, arretrata: l’esilarante diatriba politica tra Blu e Bigi a colpi di articoli di giornale si alterna all’acre ironia riservata all’amministrazione della giustizia e, in special modo, all’avida confraternita degli avvocati. Ci sono poi gli intrecci amorosi con annesse beffe, preti gaudenti, medici ubriaconi ma tanto simpatici e un ragazzo grasso che si addormenta di continuo: insomma una sarabanda continua in cui a volte si smarrisce il filo logico, ma che tiene desta l’attenzione con ininterrotte trovate e richiami a questa o quella parte del libro. A patto di lasciarsi andare e se non si patiscono le divagazioni, il romanzo ha l’ammirevole capacità di sollevare l’animo e, allo stesso tempo, trasporta il lettore in una società che, seppur non siano trascorsi millenni, grazie all’attenta descrizione di usi e costumi (incluso l’abbigliamento), finisce per apparire quasi aliena. ( )
  catcarlo | Dec 17, 2015 |
Mi rispecchiano molto i caratteri di questi signori imbranati, dotati di spirito di osservazione del naturale, e amore per gli scorci più belli (umani e naturali) e che risolvono tutti i loro problemi buttando soldi a destra e a manca. ( )
  manorfarm | Jul 3, 2015 |
Mostra 4 di 4

» Aggiungi altri autori (149 potenziali)

Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Dickens, Charlesautore primariotutte le edizioniconfermato
Backman, C. J.Traduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Bomans, GodfriedTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Browne, Hablot KnightIllustratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Buss, Robert W.Illustratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Carner, JosepTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Casacuberta, MiquelTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Cock, J.C. deTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Darwin, BernardIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Dauphiné, Augusto C.Traduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Eyre, J.Illustratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Frith, W.P.Immagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Hellström, Lars GustavTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Johnson, EdgarA cura diautore secondarioalcune edizioniconfermato
Mersand, JosephIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Patten, Robert L.A cura diautore secondarioalcune edizioniconfermato
Prebble, SimonNarratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Russo, RichardIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Seymour, RobertIllustratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Thanner, JosefTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Tull, PatrickNarratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Veer, Bas van derIllustratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Waugh, AlecIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Wormald, MarkA cura diautore secondarioalcune edizioniconfermato

È contenuto in

Contiene

Ha l'adattamento

È riassunto in

Ha come commento al testo

Ha come guida per lo studente

Devi effettuare l'accesso per contribuire alle Informazioni generali.
Per maggiori spiegazioni, vedi la pagina di aiuto delle informazioni generali.
Titolo canonico
Titolo originale
Titoli alternativi
Data della prima edizione
Personaggi
Luoghi significativi
Eventi significativi
Film correlati
Epigrafe
Dedica
Dati dalle informazioni generali inglesi. Modifica per tradurlo nella tua lingua.
This
The best edition of my books
is, of right, inscribed to my dear friend
John Forster,
Biographer of Oliver Goldsmith,
in affectionate acknowledgment
of his
counsel, sympathy, and faithful friendship
during
my whole literary life.
To Mr. Serjeant Talfourd, M.P. etc. etc.

My Dear Sir,
If I had not enjoyed the happiness of your private friendship, I should still have dedicated this work to you, as a slight and most inadequate acknowledgment of the inestimable services you are rendering to the literature of your country, and of the lasting benefits you will confer upon the authors of this and succeeding generations, by securing to them and their descendants a permanent interest in the copyright of their works.

... Accept the dedication of this book, my dear sir, as a mark of my warmest regard and esteem - as a memorial of the most gratifying friendship I have ever contracted, and of some of the pleasantest hours I have ever spent - as a token of my fervent admiration of every fine quality of your head and heart - as an assurance of the truth and sincerity with which I shall ever be,

My dear Sir,
Most faithfully and sincerely yours,
Charles Dickens.

48 Doughty Street,
September 27, 1837.
Incipit
Dati dalle informazioni generali inglesi. Modifica per tradurlo nella tua lingua.
The first ray of light which illumines the gloom, and converts into a dazzling brilliancy that obscurity in which the earlier history of the public career of the immortal Pickwick would appear to be involved, is derived from the perusal of the following entry in the Transactions of the Pickwick Club, which the editor of these papers feels the highest pleasure in laying before his readers, as a proof of the careful attention, indefatigable assiduity, and nice discrimination, with which his search among the multifarious documents confided to him has been conducted.
Citazioni
Dati dalle informazioni generali inglesi. Modifica per tradurlo nella tua lingua.
There are very few moments in a man's existence when he experiences so much ludicrous distress, or meets with so little charitable commiseration, as when he is in pursuit of his own hat.
It is an established axiom that 'every bullet has its billet.' If it apply in an equal degree to shot, those of Mr. Winkle were unfortunate foundlings, deprived of their natural rights, cast loose upon the world, and billeted nowhere.
Ultime parole
Dati dalle informazioni generali inglesi. Modifica per tradurlo nella tua lingua.
(Click per vedere. Attenzione: può contenere anticipazioni.)
Nota di disambiguazione
Dati dalle informazioni generali inglesi. Modifica per tradurlo nella tua lingua.
This is the main work The Pickwick Papers. Please do NOT combine with part 1 or part 2.
Redattore editoriale
Elogi
Lingua originale
DDC/MDS Canonico
LCC canonico

Risorse esterne che parlano di questo libro

Wikipedia in inglese (3)

Classic Literature. Fiction. HTML:

The Pickwick Papers was Dickens' first published novel and the first ever publishing phenomenon with illegal copies, theatrical performances and merchandise. It follows the travels of Mr Pickwick and the Pickwick Club through the English countryside, and is made up of Dickens' usual array of exaggerated, comic characters. The various adventures and encounters are loosely related, suiting the serial format in which the novel was first published.

.

Non sono state trovate descrizioni di biblioteche

Descrizione del libro
Riassunto haiku

Discussioni correnti

Nessuno

Copertine popolari

Link rapidi

Voto

Media: (3.87)
0.5 1
1 15
1.5 8
2 62
2.5 11
3 218
3.5 48
4 349
4.5 54
5 288

Sei tu?

Diventa un autore di LibraryThing.

 

A proposito di | Contatto | LibraryThing.com | Privacy/Condizioni d'uso | Guida/FAQ | Blog | Negozio | APIs | TinyCat | Biblioteche di personaggi celebri | Recensori in anteprima | Informazioni generali | 204,504,099 libri! | Barra superiore: Sempre visibile