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Risultati da Google Ricerca Libri
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In Pale Fire, Nabokov offers a cornucopia of deceptive pleasures: a 999-line poem by the reclusive genius John Shade; an adoring foreword and commentary by Shade's self-styled Boswell, Dr. Charles Kinbote; a darkly comic novel of suspense, literary idolatry, one-upmanship, and political intrigue."This centaur work, half poem, half prose...is a creation of perfect beauty, symmetry, strangeness, originality and moral truth. Pretending to be a curio, it cannot disguise the fact that it is one of the great works of art of this century." -- Mary McCarthy… (altro)
jscape2000: A narcissist reveals himself by the contortions he makes to self-justify the way he sees himself and the world with the way the world sees him.
beyondthefourthwall: Choi follows in Nabokov's footsteps here with some gutsy, unflinching, open-ended metafiction. In both cases - trying to avoid spoilers here - there is a piece of writing, mysteriously incomplete, and much of the rest of the text is by someone who claims to have been a close friend of the author. But there are some pretty weird things going on slightly below the surface, and it's clear that some kind of big traumatic event has loomed over the whole thing. A considerable amount of room for interpretation ensues.… (altro)
Incipit: Fuoco pallido, poema in distici eroici si novecentonovantanove versi, suddivisi in quattro canti, fu composto da John Francis Shade (nato il 5 luglio 1898 e morto il 21 luglio 1959) durante gli ultimi venti giorni di vita, nella sua abitazione di New Wye, Appalachia, USA. Il manoscritto, quasi per intero una Bella Copia dalla quale è stato fedelmente tratto il presente testo a stampa. consiste di ottanta schede di formato medio ....
Sembra un inizio di un libro noioso, scritto da un professore "trombone" pignolo, ma, in realtà, alla seconda lettura (che ritengo indispensabile) tutto appare meraviglioso e coinvolgente, una sfida che rallegra il cuore e il cervello. Definito un "metaromanzo", è composto in realtà da quattro opere, che richiedono di saltare, faticosamente (ma ne vale la pena!) da una pagina all'altra. La prima opera è la Prefazione, firmata da Charles Kimbote, un personaggio che nel corso del romanzo si rivela essere stato il re di Zembla, fuggito dalla sua terra in modo rocambolesco. Ma forse dietro Kimbote potrebber nascondersi anche altre identità: oltre al re di Zembla, il professor Botkin (anagramma di Kimbote), un pazzo, oppure lo stesso Shade che fingerebbe di essere oltre che l'autore del poema, anche il prefatore e il commentatore. a seconda opera è il poema "Fuoco pallido", in quattro canti, che inizia così:
Ero l’ombra del beccofrusone ucciso dal falso azzurro nel vetro: ero il fumo denso di peli bruciati – e io vivevo, volavo, nel cielo riflesso. E dall’interno, poi, avrei duplicato me stesso…
Il Poema parla della vita di Shade (ombra), dell'amore per la moglie Sybil (odiatissima da Kimbote), del suicidio della figlia.a terza opera è il Commento di Kimbote, che occupa la maggior parte delle pagine del libro. Si presenta come commento al poema, ma in realtà è la visione di un commentatore deluso e talvolta polemico, che si aspettava di aver influenzato con le proprie storie la poesia di Shade, ma che si accorge che l'opera parla di tutt'altro. Kimbote si vendica e, nel commento, parla pe la maggior parte della storia del re di Zembla (cioè di se stesso), della sua prigionia dopo la Rivoluzione estremista, della sua fuga tra le montagne, del tentativo di un sicario (Gradus) di uccidere il re, dopo una lunga ricerca per rintracciarlo. I personaggi principali del romanzo sono quindi John Shade (il poeta ammirato da Kimbote che verrà ucciso forse per sbaglio da Gradus), Kimbote (ex re di Zembla) e Gradus: sono le loro storie al centro del libro che si incastrano o, meglio, si confondono. Kimbote cerca di trovare nel poema accenni alla sua storia, ma emergono con chiarezza ridicole forzature. Qui si nasconde anche la satira di Nabokov sui commentatori che vorrebbero forzare gli autori e portarli su strade a loro estranee. Nella bellissima scrittura di Nabokov emergono spesso note ironiche e satiriche, a volte sottili, a volte dure, ma soprattutto emerge la sua capacità di rendere centrali i piccoli particolari, gli oggetti minuti. La sua è una scrittura "fotografica" e il suo obiettivo preferito e il "macro", che ingrandisce e distorce i particolari e, in questo modo, li rende affascinanti, talvolta inquietanti.
Ultima parte è l'Indice analitico che sintetizza gli aspetti e i riferimenti dei vari personaggi e luoghi e nel quale si evidenzia un altro aspetto fondamentale della scrittura di Nabokov: l'amore per il linguaggio, il gusto per i giochi di parole, gli spiazzamenti etimologici. Tra gli altri personaggi importanti oltre a quelli già nominati, c'è Disa, la triste regina, moglie di Charles II, il Benamato re di Zembla e anche il paese di Zembla, completamente inventato con i suoi monti, castelli, città assume il ruolo di personaggio. Suggerisco anche di leggere il bellissimo passo sul suicidio, su quale sistema sia preferibile per evitare inutili e ridicoli tentativi alle pagine 215-218 (edizione Adelfi)
In conclusione, si tratta di un "libro-miniera", perché c'è tanto materiale da scavare ed è sempre possibile trovare un filone nuovo. Complimenti ai traduttori che hanno accettato una grande, ma affascinante sfida, ( )
This centaur work, half-poem, half-prose ... is a creation of perfect beauty, symmetry, strangeness, originality and moral truth. Pretending to be a curio, it cannot disguise the fact that it is one of the great works of art of this century.
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This reminds me of the ludicrous account he gave Mr. Langton, of the despicable state of a young gentleman of good family. "Sir, when I heard of him last, he was running about town shooting cats." And then in a sort of kindly reverie, he bethought himself of his own favorite cat, and said, "But, Hodge shan't be shot: no, no, Hodge shall not be shot."
--James Boswell, the Life of Samuel Johnson
Dedica
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To Véra
Incipit
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I was the shadow of the waxwing slain / By the false azure in the windowpane.
Pale Fire, a poem in heroic couplets, of nine hundred ninty-nine lines, dividen into four cantos, was composed by Francis John Shade (born July 5, 1898, died July 21, 1959) during the last twenty days of his life, at his residence in New Wye, Appalachia, U.S.A
Pale Fire, a poem in heroic couplets, of nine hundred ninety-nine lines, divided into four cantos, was composed by John Francis Shade (born July 5, 1898, died July 21, 1959) during the last twenty days of his life, at his residence in New Wye, Appalachia, U.S.A.
Citazioni
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I have no desire to twist and batter an unambiguous apparatus criticus into the monstrous semblance of a novel.
No lips would share the lipstick of her smoke.
Shadows, the, a regicidal organization which commissioned Gradus (q.v.) to assassinate the self-banished king; its leader’s terrible name cannot be mentioned, even in the Index to the obscure work of a scholar; his maternal grandfather, a well-known and very courageous master builder, was hired by Thurgus the Turgid, around 1885, to make certain repairs in his quarters, and soon after that perished, poisoned in the royal kitchens, under mysterious circumstances, together with his three young apprentices whose pretty first names Yan, Yonny, and Angeling, are preserved in a ballad still to be heard in some of our wilder valleys.
I'm puzzled by the difference between / Two methods of composing. A, the kind / Which goes on solely in the poet's mind, / A testing of performing words, while he / Is soaping a third time one leg, and B, / The other kind, much more decorous, when / He's in his study wielding his pen.
Come and be worshiped, come and be caressed, My dark Vanessa, crimson-barred, my blest My Admirable butterfly! Explain. - It is *so* like the heart of a scholar in search of a fond name to pile a butterfly genus upon an Orphic divinity on top of the inevitable allusion to Vanhomrigh, Esther! In this connection a couple of lines from one of Swift's poems (which in these backwoods I cannot locate) have stuck in my memory: When, lo! *Vanessa* in her bloom / Advanced like *Atalanta*'s star.
I notice a whiff of Swift in some of my notes. I too am a desponder in my nature, an uneasy, peevish, and suspicious man, although I have my moments of volatility and *fou rire.*
Ultime parole
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In Pale Fire, Nabokov offers a cornucopia of deceptive pleasures: a 999-line poem by the reclusive genius John Shade; an adoring foreword and commentary by Shade's self-styled Boswell, Dr. Charles Kinbote; a darkly comic novel of suspense, literary idolatry, one-upmanship, and political intrigue."This centaur work, half poem, half prose...is a creation of perfect beauty, symmetry, strangeness, originality and moral truth. Pretending to be a curio, it cannot disguise the fact that it is one of the great works of art of this century." -- Mary McCarthy
Fuoco pallido, poema in distici eroici si novecentonovantanove versi, suddivisi in quattro canti, fu composto da John Francis Shade (nato il 5 luglio 1898 e morto il 21 luglio 1959) durante gli ultimi venti giorni di vita, nella sua abitazione di New Wye, Appalachia, USA. Il manoscritto, quasi per intero una Bella Copia dalla quale è stato fedelmente tratto il presente testo a stampa. consiste di ottanta schede di formato medio ....
Sembra un inizio di un libro noioso, scritto da un professore "trombone" pignolo, ma, in realtà, alla seconda lettura (che ritengo indispensabile) tutto appare meraviglioso e coinvolgente, una sfida che rallegra il cuore e il cervello.
Definito un "metaromanzo", è composto in realtà da quattro opere, che richiedono di saltare, faticosamente (ma ne vale la pena!) da una pagina all'altra.
La prima opera è la Prefazione, firmata da Charles Kimbote, un personaggio che nel corso del romanzo si rivela essere stato il re di Zembla, fuggito dalla sua terra in modo rocambolesco. Ma forse dietro Kimbote potrebber nascondersi anche altre identità: oltre al re di Zembla, il professor Botkin (anagramma di Kimbote), un pazzo, oppure lo stesso Shade che fingerebbe di essere oltre che l'autore del poema, anche il prefatore e il commentatore.
a seconda opera è il poema "Fuoco pallido", in quattro canti, che inizia così:
Ero l’ombra del beccofrusone ucciso
dal falso azzurro nel vetro:
ero il fumo denso di peli bruciati – e io
vivevo, volavo, nel cielo riflesso.
E dall’interno, poi, avrei duplicato
me stesso…
Il Poema parla della vita di Shade (ombra), dell'amore per la moglie Sybil (odiatissima da Kimbote), del suicidio della figlia.a terza opera è il Commento di Kimbote, che occupa la maggior parte delle pagine del libro. Si presenta come commento al poema, ma in realtà è la visione di un commentatore deluso e talvolta polemico, che si aspettava di aver influenzato con le proprie storie la poesia di Shade, ma che si accorge che l'opera parla di tutt'altro.
Kimbote si vendica e, nel commento, parla pe la maggior parte della storia del re di Zembla (cioè di se stesso), della sua prigionia dopo la Rivoluzione estremista, della sua fuga tra le montagne, del tentativo di un sicario (Gradus) di uccidere il re, dopo una lunga ricerca per rintracciarlo.
I personaggi principali del romanzo sono quindi John Shade (il poeta ammirato da Kimbote che verrà ucciso forse per sbaglio da Gradus), Kimbote (ex re di Zembla) e Gradus: sono le loro storie al centro del libro che si incastrano o, meglio, si confondono. Kimbote cerca di trovare nel poema accenni alla sua storia, ma emergono con chiarezza ridicole forzature. Qui si nasconde anche la satira di Nabokov sui commentatori che vorrebbero forzare gli autori e portarli su strade a loro estranee.
Nella bellissima scrittura di Nabokov emergono spesso note ironiche e satiriche, a volte sottili, a volte dure, ma soprattutto emerge la sua capacità di rendere centrali i piccoli particolari, gli oggetti minuti. La sua è una scrittura "fotografica" e il suo obiettivo preferito e il "macro", che ingrandisce e distorce i particolari e, in questo modo, li rende affascinanti, talvolta inquietanti.
Ultima parte è l'Indice analitico che sintetizza gli aspetti e i riferimenti dei vari personaggi e luoghi e nel quale si evidenzia un altro aspetto fondamentale della scrittura di Nabokov: l'amore per il linguaggio, il gusto per i giochi di parole, gli spiazzamenti etimologici. Tra gli altri personaggi importanti oltre a quelli già nominati, c'è Disa, la triste regina, moglie di Charles II, il Benamato re di Zembla e anche il paese di Zembla, completamente inventato con i suoi monti, castelli, città assume il ruolo di personaggio.
Suggerisco anche di leggere il bellissimo passo sul suicidio, su quale sistema sia preferibile per evitare inutili e ridicoli tentativi alle pagine 215-218 (edizione Adelfi)
In conclusione, si tratta di un "libro-miniera", perché c'è tanto materiale da scavare ed è sempre possibile trovare un filone nuovo. Complimenti ai traduttori che hanno accettato una grande, ma affascinante sfida, ( )