In procinto di partire per la Sicilia, isola per me misteriosa, cerco una guida di viaggio; a Napoli trovo una Lonely plenet che non mi convince, rimando, rimando, e alla fine ad Agropoli l’unico libro che trovo è questo piccolo volume, scritto da un siciliano, edito dalla società editrice milanese e stampato a Verona. A dimostrazione che nonostante il software, l’hardware sta sempre su. Sicuramente molto intelligente l’idea, una serie di aneddoti per aiutare a comprendere un’isola incredibile abitato da un popolo come pochi altri affascinante; uno strumento per qualche chicca, penso all’inizio della lettura; la differenza tra Sicilia orientale e occidentale, tutta a favore della prima, l’impostazione di Cappellani, chiaramente etneo. Ma alla fine, a prescindere da un intelligente utilizzo della parola, questo libro è esattamente quello che nelle intenzioni intende evitare: un susseguirsi di luoghi comuni. Simpatico per la scrittura, ma la cultura, e quella siciliana, in particolare, non può fermarsi alla forma; e mi sembra che di sostanza non ce ne sia molta. Era meglio Lonely Planet. ( )

Bel romanzo spiritoso! Personaggi divertenti e originali. ( )

CONTEMPORANEA