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La lezione di anatomia (1983)

di Philip Roth

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Serie: Zuckerman Bound (3)

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7681029,074 (3.64)13
At forty, the writer Nathan Zuckerman comes down with a mysterious affliction - pure pain, beginning in his neck and shoulders, invading his torso, and taking possession of his spirit. Zuckerman, whose work was his life, is unable to write a line. Now his work is trekking from one doctor to another, but none can find a cause for the pain and nobody can assuage it. Zuckerman himself wonders if the pain can have been caused by his own books. And while he is wondering, his dependence on painkillers extends to an addiction to vodka and marijuana.The third volume of the trilogy and epilogue Zuckerman Bound, The Anatomy Lessonis a great comedy of illness and provides some of the funniest scenes in all of Roth's fiction as well as some of the fiercest.… (altro)
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"Cosa ci insegna il dolore cronico? (...) Il dolore cronico ci insegna: primo, cos'é il benessere; secondo, cos'é la codardia; terzo, un po' di quello che significa essere condannati ai lavori forzati. Il dolore é lavoro. Che altro, Nathan, cosa soprattutto? Ci insegna chi é il padrone. Esatto. Ora elenca tutti i modi di affrontare un dolore cronico. Puoi subirlo. Puoi lottare contro di esso. Puoi odiarlo. Puoi cercare di capirlo. Puoi tentare di scappare. E se nessuna di queste tecnicheti dà un po' di sollievo?Percodan, disse Zuckerman; se nient'altro funziona, allora al diavolo la coscienza come valore supremo: bevi vodka e impasticcati." " Tutti vogliono rendere il dolore interessante: prima le religioni, poi i poeti, poi, per non essere da meno, anche i medici, che fanno la loro parte con la loro ossessione psicosomatica. Gli vogliono dare un significato. Che vuol dire? Cosa nascondi? Cosa mostri? Cosa tradisci? E' impossibile soffrire e basta, la sofferenza dev'essere significativa. Invece il dolore non é interessante e non ha senso: é semplice e stupido dolore, é il contrario di interessante, e non c'era nulla, proprio nulla che gli attribuisse alcun valore, sempre che tu non fossi matto." Divagazione in stile Roth di un tema universale: quello del dolore (inutile). Dal primo uomo che l'ha provato a quell'altro che per primo si é chiesto: - perché a me? - che ho fatto? - a che serve? - che senso dargli? - passerà? come faccio a farmelo passare? - c'é un responsabile? e chi é? Un dolore insopportabile al collo, spalle e braccia, non può scrivere, farsi il letto prepararsi da mangiare da diciotto mesi. Nathan Zuckermann non é Giobbe naturalmente, e non sta seduto su una discarica a grattarsi con un coccio la rogna, ma vive in un magnifico appartamento di NY. Con l'ego ipertrofico che si ritrova, si autocommisera, si autocompatisce, si imbottisce di antidolorifici sino alla dipendenza, spinella, e si fa di vodka. Passa visite mediche specialistiche, va dall'osteopata, prova pomate e macchinari che danno una leggera scossa, porta un collare ortopedico... gli manca solo l'astrologia, andare in chiesa o in sinagoga, visitare maghi e streghe. Intanto pensa e riflette, fa sesso (con i sostituti materni che é riuscito a trovare), si arrabbia, perde i capelli e va dallo specialista tricologo, indaga il suo inconscio, rivisita gli ultimi vent'anni della sua vita, mette in discussione in toto il suo essere: figlio e fratello (degenere dopo il libro di successo scritto che tratta della sua famiglia e di un certo tipo di ebreitudine), marito (fallito), amante, essere uno scrittore, senso e valore dello scrivere. Verso la fine del romanzo e della ricerca di risposte alle domande di cui sopra, Nathan pare trovare la sua di risposta, che qui non dico, ma che... bhé mi ha lasciato alquanto perplessa perché é troppo... semplice, al limite del superficiale rispetto agli altri contenuti e alla qualità del loro trattamento letterario. Così si spiega il non aver dato le 4 stellette, sul finale il romanzo é "concitato", confuso e non soddisfa per niente. E' come aver costruito una magnifica casa ma arrivati al tetto ci si mette sopra un telone di plastica. ( )
  Pandora59 | Jul 25, 2009 |
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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Roth, Philipautore primariotutte le edizioniconfermato
Guidall, Georgeautore secondarioalcune edizioniconfermato
Kriek, BarthoTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Mantovani, VincenzoTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
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Wikipedia in inglese (1)

At forty, the writer Nathan Zuckerman comes down with a mysterious affliction - pure pain, beginning in his neck and shoulders, invading his torso, and taking possession of his spirit. Zuckerman, whose work was his life, is unable to write a line. Now his work is trekking from one doctor to another, but none can find a cause for the pain and nobody can assuage it. Zuckerman himself wonders if the pain can have been caused by his own books. And while he is wondering, his dependence on painkillers extends to an addiction to vodka and marijuana.The third volume of the trilogy and epilogue Zuckerman Bound, The Anatomy Lessonis a great comedy of illness and provides some of the funniest scenes in all of Roth's fiction as well as some of the fiercest.

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