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Sto caricando le informazioni... Worlds of reference : lexicography, learning, and language from the clay tablet to the computer (edizione 1986)di Tom McArthur
Informazioni sull'operaWorlds of Reference di Tom McArthur
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Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. Ho comprato questo libro verso la metà degli anni ottanta, quando non c'erano ancora la Rete, i telefonini, i social. Dalla comunicazione orale a quella satellitare e in "bits & bytes", certo l'uomo ne ha fatta strada. Mi domando se siamo noi uomini a fare comunicazione oppure è questa a fare noi. Ho letto una frase di quel filosofo geniale che è Manlio Sgalambro che dice: "La scienza non può parlare dell'uomo se non disperdendolo nell'universo. Il cervello dell'uomo non è umano." Leggendo il percorso che la scienza degli uomini ha fatto nel corso dei secoli, utilizzando gli strumenti e i modi più diversi, ci si rende conto di quanto importante e misteriosa sia ancora oggi la conoscenza di dove tutto questo ha origine. Chiamatelo cervello o mente, ogni cosa inizia e finisce in questo luogo: la nostra scatola cranica. Mi rendo conto che non sto parlando di quanto è scritto in questo libro. Il fatto è che tutto quello che fa comunicazione origina da questa scatola e in questa scatola confluisce. Ho detto "confluisce", non "finisce", perché il pensiero genera altri pensieri, alla stessa maniera in cui un mezzo usato per comunicare genera un altro mezzo. Una catena continua che si distende, ci lega e ci collega, ci illude di liberarci ma allo stesso tempo ci fa suoi prigionieri. Ad essa ci riferiamo, sempre e comunque, senza di essa non potremmo vivere. Non ci rendiamo conto che siamo fatti di materia, ma quello che comunichiamo non è materia, i mezzi che usiamo sono reali e concreti, "reference" è la parola usata in inglese. Non ne possiamo fare a meno. Come non ne possono fare a meno tutti gli strumenti che usiamo, abbiamo usato e continueremo ad usare nei millenni a venire. Ne sono certo. Perché Sgalambro l'ha detto il nostro "cervello non è umano" anche se ci appartiene, come tutti gli strumenti per comunicare. ( ) nessuna recensione | aggiungi una recensione
Worlds of Reference is a history of dictionaries, encyclopedias and reference materials, but it is also far more than that, because it is concerned with the growth of civilisation, education and culture - and particularly how the human race learned to store information beyond the brain. It looks at how our species moved from being able to communicate only orally and to store information only in the head (rote memorisation) to the evolution of technologies for external reference: clay- and cunieform, reed-and-hieroglyph, bamboo-and-ideogram, parchment-and-alphabet, codices, books, pages, columns and so forth through the print revolution to the current electronic revolution. Along the way it looks at how this has affected languages like Latin, french, and English and people's attitudes to those languages - and to words and the listing of information about words. This intensely human subject is as compelling and important today as any account of kings, queens, wars and social upheaval. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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