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Sto caricando le informazioni... Un anno sull'altipiano (1938)di Emilio Lussu
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Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. critto nel 1936, apparso per la prima volta in Francia nel 1938 e poi da Einaudi nel 1945, questo libro è ancora oggi una delle maggiori opere che la nostra letteratura possegga sulla Grande Guerra. L’Altipiano è quello di Asiago, l’anno dal giugno 1916 al luglio 1917. Un periodo di continui assalti a trincee inespugnabili, di battaglie assurde volute da comandanti imbevuti di retorica patriottica e di vanità, di episodi spesso tragici e talvolta grotteschi, attraverso i quali la guerra viene rivelata nella sua dura realtà di «ozio e sangue», di «fango e cognac». Con uno stile asciutto e a tratti ironico Lussu mette in scena una spietata requisitoria contro l’orrore della guerra senza toni polemici, descrivendo con forza e autenticità i sentimenti dei soldati, i loro drammi, gli errori e le disumanità che avrebbero portato alla disfatta di Caporetto. nessuna recensione | aggiungi una recensione
Elenchi di rilievo
A rediscovered Italian masterpiece chronicling the author's experience as an infantryman, newly translated and reissued to commemorate the centennial of World War I. Taking its place alongside works by Ernst JYnger, Robert Graves, and Erich Maria Remarque, Emilio Lussu's memoir is one of the most affecting accounts to come out of the First World War. A classic in Italy but virtually unknown in the English-speaking world, it reveals, in spare and detached prose, the almost farcical side of the war as seen by a Sardinian officer fighting the Austrian army on the Asiago plateau in northeastern Italy, the alpine front so poignantly evoked by Ernest Hemingway in A Farewell to Arms. For Lussu, June 1916 to July 1917 was a year of continuous assaults on impregnable trenches, absurd missions concocted by commanders full of patriotic rhetoric and vanity but lacking in tactical skill, and episodes often tragic and sometimes grotesque, where the incompetence of his own side was as dangerous as the attacks waged by the enemy. A rare firsthand account of the Italian front, Lussu's memoir succeeds in staging a fierce indictment of the futility of war in a dry, often ironic style that sets his tale wholly apart from the Western Front of Remarque and adds an astonishingly modern voice to the literature of the Great War. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)940.48145History and Geography Europe Europe Military History Of World War I Personal narratives, secret service Entente alliesClassificazione LCVotoMedia:
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Un anno sull'Altipiano è una cronaca autobiografica di ciò che è accaduto a Emilio Lussu sull'Altipiano di Asiago durante la Prima Guerra Mondiale, tra il giugno 1916 e il luglio 1917. Più volte nel corso del romanzo Lussu ci ricorda che sta riportando cosa è accaduto di notabile e che preferisce tacere invece di riempirci di vuote parole.
È difficile trovare buoni romanzi sulla guerra: troppo spesso sono esagerati con un sacco di dramma che vuole genericamente convincerti che la guerra è brutta e che tutt* dovremmo promuovere la pace. Sì, bene, clap, clap, peccato che queste sparate non rendano affatto l'idea (sempre che ci si possa fare un'idea di una situazione così estrema come la guerra).
Lussu invece racconta semplicemente dei fatti, senza enfatizzarli, perché è già tutto insensato, squallido e folle senza bisogno di rimarcare il concetto. Quindi Lussu ci racconta di uomini disperati che vanno avanti ad alcol e cioccolato, di ufficiali che hanno smarrito la loro lucidità e razionalità e di quanto sia difficile mantenere la propria umanità, ma di come questa ti colga all'improvviso, lasciandoti senza fiato.
Due parole infine per Avellini, protagonista di uno dei momenti più drammatici dell'intero romanzo. È una di quelle scene che vi si ficcano in testa e rimangono lì, a esemplificare un intero romanzo e un'intera catastrofe – quella della guerra.
Non è vero che l'istinto di conservazione sia una legge assoluta della vita. Vi sono dei momenti, in cui la vita pesa più dell'attesa della morte. ( )