Continuo la lettura della leggendaria storia della filosofia di Luciano De Crescenzo, una sorta di così parlarono Socrate e i suoi colleghi. I tre filosofi greci sono una sorta di Dadà, Vavà e Pelà del settore e l’ottimo De Crescenzo, con la sua consueta intelligenza gli dà tutto lo spazio che meritano. Socrate, Platone e Aristotele hanno creato le premesse per i successivi duemila anni di discussione: a loro, quindi, meriti e responsabilità per millenni di pensiero occidentale. Nel volume trovano spazio anche i maggiori pensatori contemporanei con le loro scuole, Epicuro, gli stoici, i cinici, i cirenaici e gli scettici. Come al solito la lettura viene poi alleggerita con alcuni personaggi contemporanei, da Renato Caccioppoli, il celeberrimo matematico napoletano, a Salvatore Palumbo, Riccardo Colella ed Alfonso Carotenuto, uomini comuni con pensieri non ordinari. Come al solito molto gradevole. ( )

Ero un ragazzino quando provavo con Luciano De Crescenzo a entrare nel mondo della filosofia, dalla porta laterale, quella dei bignami, della semplificazione. E quanto piaceva a mamma che leggevo proprio De Crescenzo, quello a lei più vicina per estrazione sociale, anche se parlava di filosofia, quella scienza che secondo mamma era per chi ha tanto tempo per parlare e poco per fare. Ora mi trovo così, solo a 50 anni, senza mamma e dopo aver letto tanti testi di filosofia, a riprovare a rientrare dalla stessa parte, quella laterale, per capire qualcosa della filosofia occidentale. Ed è appassionante il testo di De Crescenzo, proprio per la semplicità con cui approccia temi complessi, senza cercare, è il caso di dire inutili sofismi, ma cercando di rimanere attaccato all’essenziale. Ed inizia così un appassionante viaggio all’interno della filosofia dei pensatori che anticiparono i tre grandi filosofi greci. E così nell’ordine Talete, Anassimandro, Anassimene, Pitagora, Eraclito, Parmenide, Zenone, Democrito e per restare nell’attuale la filosofia di Peppino Russo, Tonino Capone, Gennaro Bellavista e l’avvocato Tanucci. De Crescenzo è stato un divulgatore che non ha mai perso il senso della misura, proprio nella incredibile capacità di riuscire sempre a prendersi in giro. ( )