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Risultati da Google Ricerca Libri
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Still pursuing a cure for her mother's enchantment, Clary uses all her powers and ingenuity to get into Idris, the forbidden country of the secretive Shadowhunters, and to its capital, the City of Glass, where with the help of a newfound friend, Sebastian, she uncovers important truths about her family's past that will not only help save her mother but all those that she holds most dear.… (altro)
Ebbene, siamo arrivati al terzo libro, tutte le Grandi Rivelazioni sono state fatte e tutti vissero felici e contenti (fino alla prossima trilogia).
Con mio grande rammarico questo libro era più lungo dei precedenti e infatti mi è risultato più noioso dei primi due. Soprattutto l'inizio è stato di una noia mortale. Clare, possibile che tu debba farci penare così tanto per confermarci ciò che dici implicitamente da circa 800 pagine?
Oltre a ciò c'è stato uno spiacevole stravolgimento dei caratteri dei personaggi. Stravolgimento, non evoluzione. Alec, Jace, Simon... ma chi sono questi? Le loro controfigure? Il cambiamento di Jace è stato il più sbalorditivo: è diventato una delicata dama da compagnia in lacrime per una spina di rosa penetrata nelle sue dita delicate. Dov'è finito il Cacciatore capace di sbaragliare eserciti di demoni in solitaria? Il Cacciatore dalla lingua tagliente? Boh... Ha subito un trapianto di personalità...
Il fatto è (e gira e rigira con la Clare si torna sempre lì) che l'autrice non mostra niente. La storia va tranquillamente (anche troppo alle volte) avanti e poi ad un certo punto la Clare ti inserisce a tradimento un commento sul carattere di un personaggio. E tu, lettore, cadi dalle nuvole, perché le cose sono due:
1. era evidente dallo svolgimento della storia; 2. non si capisce da dove arrivi l'analisi psicologica perché fino a quel momento non si aveva avuto sentore che le cose stessero in quel modo.
E da qui si arriva a Magnus Bane. Perché tutti lo adorano? Perché la Clare non lo viviseziona come fa con gli altri personaggi. Magnus è un personaggio intrigante e misterioso sul quale il lettore può fantasticare in libertà senza paura che l'autrice gli rifili un'analisi psicologica nel corso della narrazione.
Nota finale sulla copertina italiana: ma che roba è? Sembra un cadavere ripescato in un fiume! Se proprio le case editrici non vogliono pagare per avere i diritti sulle cover originali, ne scelgano una che sia esteticamente piacevole... ( )
Dati dalle informazioni generali inglesi.Modifica per tradurlo nella tua lingua.
Long is the way And hard, that out of Hell leads up to Light. -John Milton, Paradise Lost
Dedica
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For my mother. "I only count the hours that shine."
Incipit
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The cold snap of the previous week was over; the sun was shining brightly as Clary hurried across Luke's dusty front yard, the hood of her jacket up to keep her hair from blowing across her face.
Citazioni
Ultime parole
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She looked as the fireworks exploded in a shower of sparks - sparks that painted the clouds overhead as they fell, one by one, in streaking lines of golden fire, like angels falling from the sky.
Still pursuing a cure for her mother's enchantment, Clary uses all her powers and ingenuity to get into Idris, the forbidden country of the secretive Shadowhunters, and to its capital, the City of Glass, where with the help of a newfound friend, Sebastian, she uncovers important truths about her family's past that will not only help save her mother but all those that she holds most dear.
Con mio grande rammarico questo libro era più lungo dei precedenti e infatti mi è risultato più noioso dei primi due. Soprattutto l'inizio è stato di una noia mortale. Clare, possibile che tu debba farci penare così tanto per confermarci ciò che dici implicitamente da circa 800 pagine?
Oltre a ciò c'è stato uno spiacevole stravolgimento dei caratteri dei personaggi. Stravolgimento, non evoluzione. Alec, Jace, Simon... ma chi sono questi? Le loro controfigure? Il cambiamento di Jace è stato il più sbalorditivo: è diventato una delicata dama da compagnia in lacrime per una spina di rosa penetrata nelle sue dita delicate. Dov'è finito il Cacciatore capace di sbaragliare eserciti di demoni in solitaria? Il Cacciatore dalla lingua tagliente? Boh... Ha subito un trapianto di personalità...
Il fatto è (e gira e rigira con la Clare si torna sempre lì) che l'autrice non mostra niente. La storia va tranquillamente (anche troppo alle volte) avanti e poi ad un certo punto la Clare ti inserisce a tradimento un commento sul carattere di un personaggio. E tu, lettore, cadi dalle nuvole, perché le cose sono due:
1. era evidente dallo svolgimento della storia;
2. non si capisce da dove arrivi l'analisi psicologica perché fino a quel momento non si aveva avuto sentore che le cose stessero in quel modo.
E da qui si arriva a Magnus Bane. Perché tutti lo adorano? Perché la Clare non lo viviseziona come fa con gli altri personaggi. Magnus è un personaggio intrigante e misterioso sul quale il lettore può fantasticare in libertà senza paura che l'autrice gli rifili un'analisi psicologica nel corso della narrazione.
Nota finale sulla copertina italiana: ma che roba è? Sembra un cadavere ripescato in un fiume! Se proprio le case editrici non vogliono pagare per avere i diritti sulle cover originali, ne scelgano una che sia esteticamente piacevole... ( )