Giovanni Sinchetto, Dario Guzzon e Pietro Sartoris, più noti con la sigla Essegiesse, sono gli autori di capitan Miki, il comandante Mark e il grande Blek; per citare solo i loro lavori più importanti. In altri termini hanno scritto una pagina importante della storia del fumetto italiano. Leggere le storie proposte in questo albo del grande Blek è stata una vera e propria goduria; la semplicità del disegno e della sceneggiatura caratterizzano le storie, tutto è lineare, come le imprecazioni del trapper, “corna di alce”, “corpo di un bisonte”, e via dicendo. E i due coprotagonisti, Roddy, un ragazzino, e il professor Occultis, sono perfettamente complementari rispetto a Blek, anzi scusate, al grande Blek. In questo albo viene proposta una lunghissima storia, che a sua volta si suddivide in due episodi, quello del redivivo Peter Van Peter e quello del pirata York e dei brevi episodi, delle gag, che vedono come protagonisti Roddy e il professor De Occultis. Rileggendo il grande Blek mi viene da pensare che per la pensione avrò da fare, se ci arrivo; non alla pensione, ma all’età della pensione: per mille corna di bisonte!

Recensione del 25 ottobre 2019
West magico, west italiano, i precursori veri degli spaghetti western. Un fumetto di una semplicità disarmante, nel disegno e nei testi. Sullo stile prevale la voglia di dire, di raccontare, di far vivere Blek ed i suoi grandissimi e buffi amici, il professor Occultis ed il giovane Roddy. Il grande Blek è un trapper, un patriota americano. I suoi nemici naturali sono gli inglesi. E i pirati. Gli indiani ancora non sono stati oggetto ancora della revisione storica che li ha portati tra i buoni. Ed infatti stanno tra i cattivi. Sorprende, onestamente, la semplicità delle storie, rispetto alle molto più articolate, serie successive. La storia proposta è una lunga avventura contro un pirata, in cui ci sono tutti gli elementi di Blek. Ed è stata piacevole la lettura. Ma siamo nell’ambito di storie molto elementari. ( )