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Sto caricando le informazioni... Will Eisner's New York: Life in the Big Citydi Will Eisner
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Appartiene alle SerieWill Eisner Library (Omnibus) Appartiene alle Collane EditorialiWill Eisner Library (Omnibus)
With an unparalleled eye for stories and expressive illustration, Will Eisner, the master and pioneer of American comics art, presents graphic fiction's greatest celebration of the Big Apple. No illustrator evoked the melancholy duskiness of New York City as expressively as Eisner, who knew the city from the bottom up. This new hardcover presents a quartet of graphic works (New York, The Building, City People Notebook, and Invisible People) and features what Neil Gaiman describes as "tales as brutal, as uncaring as the city itself." From ancient buildings "barnacled with laughter and stained with tears" to the subways, "humorless iron reptiles, clacking stupidly on a webbing of graceful steel rails," Will Eisner's New York includes cameo appearances by the author himself; several new illustrations sketched by Eisner, posthumously inked by Peter Poplaski; and three previously unpublished "out-takes"--a treasure for any Eisner fan, and sure to become a collectible. Introduction by Neil Gaiman. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)741.5The arts Graphic arts and decorative arts Drawing & drawings Cartoons, Caricatures, ComicsClassificazione LCVotoMedia:
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Recensione del 7 ottobre 2010
Ci sono dei bei fumetti. Poi ci sono dei grandi fumetti; e poi ci sono i capolavori. New York di Will Eisner è questo, se non di più. Prendi in mano questa elegante edizione di Einaudi ed inizi a provare il piacere fisico della lettura, il gusto di girare le pagine, avanti ed indietro. Gli occhi si riempiono dei disegni. La graphic novel per eccellenza si eleva ad un livello inarrivabile, gli episodi brevi, freddure di eccellenza, si susseguono a storie più complesse che ti danno un gusto ed un timore. Le pagine finiranno. Il tratto ed il disegno sono straordinari, completano le storie e le parole con una ricostruzione magistrale. Da rileggere tante, tantissime volte.
Recensione del 28 febbraio 2020
Rileggere New York è sempre un’esperienza incredibile. E proprio nel non trovare mai le coordinate, di essere sempre al centro della città per definizione si ritrova il grande senso di questo capolavoro di Eisner. New York è un puzzle e la composizione è semplice. Non devi cercare un ordine, ma accettare che la grande mela si componga da sola, per incanto, l’incanto di Eisner. La prima parte, la grande città, è una sorta di parata di episodi, di storie brevissime che vanno parallele, si intersecano, si sovrappongono e poi si lasciano andare. Il palazzo è la storia di un edificio ai cui margini si realizzano le vite di tre uomini e una donna: un vecchietto che vive per fare del bene ai più piccoli, un uomo ed una donna malati di un amore impossibile e un violinista mancato. Quattro storie che si ritrovano alla fine della vita, da fantasmi, per dare sicurezza a chi vive intorno a quel palazzo, l’Hammond building. Con city people Eisner torna a raccontare la storia dei newyorchesi, le loro speranze, le loro paranoie, i loro amori. Invisible people si divide in tre capitoli: la prima storia, sanctum (rifugio) è quella di Pinctus che vive la sua vita invisibile, trovando rifugio proprio nel suo anonimato. Lavora come stiratore in una tintoria, ma quando una redattrice poco attenta pubblica il necrologio della sua morte sul quotidiano locale, per il povero Pinctus inizia l’inferno. Nella seconda storia, the power, Morris, un povero uomo scopre il potere di curare le persone. Ma questo presunto potere lo porta ad annullarsi. Infine, nell’ultima storia, Mortal Kombat, Hilda, una donna che si è dedicata al padre malato, si innamora di Herman, un uomo che vive a cinquant’anni ancora con la madre. A parte facili e scontate battute, il dramma della solitudine e delle incertezze portato ad altissimo livello. Un infinito capolavoro.
Recensione del 26 aprile 2013
Il capolavoro di Eisner. Anzi no, un capolavoro e basta. New York l’avevo letto anni fa. E questa volta non mi sono accontentato di rileggerlo. No, l’ho riletto e poi riletto. La New York di Eisner non è solo un grandioso omaggio a New York, ma molto di più; un infinito dipinto delle città del mondo e di coloro che le abitano, con le loro paure, le loro speranze, le loro speranze, le loro vite. Vicoli, periferie, rumori, odori, strade vuote, piene, di giorno, di notte, le vite dei cittadini sezionate e vivisezionate con una classe unica. New York è diviso in due parti. Nella prima storie brevi, brevissime, spesso una sola vignetta, divise per argomenti ed è capolavoro allo stato puro; nella seconda parte, invece, Eisner tratteggia alcune storie dei cittadini della grande mela, storie comuni, storie marginali, ma senza indugiare nel consueto sociale da quattro soldi che infesta la sub cultura del degrado urbano. No Eisner non ha alcuna intenzione di spiegarci nulla, lui racconta e lo fa crudamente, anzi con crudeltà, non si tratta di altro che il vicino di casa, dell’uomo che incontriamo per strada, tutti i giorni, mentre velocemente andiamo avanti convinti che sia l’unico modo per non tornare indietro. Il disegno è capolavoro, classe e stile. E le storie, come le singole vignette, sono sempre essenziali, perché la vita nelle grandi città è esattamente così, quella che è, senza ricami. Insieme all’Eternauta e Maus il caposaldo del fumetto. ( )