Fai clic su di un'immagine per andare a Google Ricerca Libri.
Sto caricando le informazioni... Aspettiamo primavera, bandini, romanzo (1938)di John Fante
Sto caricando le informazioni...
Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. John Fante racconta attraverso gli occhi e le gesta di Arturo Bandini la sua storia e in questo primo libro, in particolar modo della sua infanzia/adolescenza. Svevo Bandini, il padre, muratore, è costretto durante i mesi invernali a un fermo lavorativo e questo butta l’intera famiglia in una serie di ristrettezze economiche che vanno anche a pesare sull'umore, sia dei figli che della moglie Maria.. Per tutta la narrazione persiste questo senso di misera, la difficoltà reale del padre di mantenere la famiglia, di vestirli, di scaldarli e dall'altro lato i familiari che quasi lo pretendono, accusandolo di non fare abbastanza, di andare a sperperare il poco che hanno…e cosi in loro si insinua un dubbio… Questi figli poco amati sia dal padre, che dalla madre, figli che non riescono a capire ne il comportamento dell'uno, ne dell'altra Una madre perennemente depressa o comunque sempre con in mano un rosario, intenta a pregare lasciandoli spesso abbandonati a sé stessi, anzi preoccupati della sua stessa salute, come se le parti si fossero invertite. A tratti figli più maturi dei loro stessi genitori.. In questo contesto crescono Arturo e i suoi due fratelli, come se le stagioni fossero lo specchio dell’anima, dei loro sentimenti, come se l'inverno con la sua neve portasse gelo, freddo sia fuori ma anche dentro i loro cuori.. In questo spirito la famiglia Bandini, aspetta la primavera, sperando che porti qualche miglioramento…. Fa impressione come a tratti John Fante riesca a inserire anche dell’ironia in mezzo a tanta povertà e miseria e la cosa a pensarci bene non lascia indifferenti... Per me un bel libro, spero che il secondo libro della quadrilogia non mi deluda… nessuna recensione | aggiungi una recensione
Appartiene alle SerieBandini (2) Appartiene alle Collane EditorialiBandini (2) Meulenhoff editie (829) Premi e riconoscimenti
He came along, kicking the snow. Here was a disgusted man. His name was Svevo Bandini, and he lived three blocks down that street. He was cold and there were holes in his shoes. That morning he had patched the holes on the inside with pieces of cardboard from a macaroni box. The macaroni in that box was not paid for. He had thought of that as he placed the cardboard inside his shoes. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
Discussioni correntiNessunoCopertine popolari
Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)813.52Literature English (North America) American fiction 20th Century 1900-1944Classificazione LCVotoMedia:
Sei tu?Diventa un autore di LibraryThing. |
Aspetta primavera, Bandini, infatti, è un romanzo molto veloce da leggere: è scritto con una semplicità estrema e non mancano i momenti esilaranti. Tuttavia, è di difficile digestione, come una pizza maialona (avrei dovuto inserire un piatto pesante abruzzese, così sarei stata in tono con l'origine dei protagonisti, ma mi è venuta a mente la maialona. Perdonate il campanilismo, sarà la fame).
Il fatto è che Fante ci racconta di un quattordicenne, Arturo Bandini, che non si trova nei suoi panni. Lui si immagina figlio con tutti i comfort: padre americano (magari anche di successo), madre americana (e lustra come uno specchio), fidanzata (e poi sposa) bellissima... e invece si ritrova figlio di due immigrati italiani e a fantasticare su una ragazza che non se lo fila manco di lontano.
Insomma, ad Arturo non basta avere un documento con su scritto “americano” come invece è sufficiente per il padre, che non manca mai di vantarsi del suo essere cittadino americano. Arturo vede lo stato misero nel quale vivono e quanto questo sembri miserrimo in confronto alla vera vita americana, piena di mogli per sempre belle e mariti per sempre aitanti.
Oltretutto, Arturo Bandini non è un ragazzo in grado di rimanere indifferente a quanto gli accade intorno. Nonostante il suo essere insoddisfatto della sua condizione di immigrato italiano, infatti, non riesce ad affrancarsi dalle sue origini e quindi dalla sua famiglia, finendo per fare di tutto per tenersela stretta.
Tra l'altro, proprio nel tentativo di salvare il salvabile, Arturo dimostrerà una notevole comprensione delle dinamiche insite nella sua famiglia, risultando tutt'altro che sciocco, come si potrebbe pensare nel leggere della sua fame di libertà. Una fame figlia sì delle infelici condizioni di vita della sua famiglia, ma anche della gioventù e della nuova generazione che vuole rompere con il passato. ( )