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Sto caricando le informazioni... Liberi di essere: il libro della comprensione (edizione 2009)di Osho, Anand Videha, Daniele Pietrini
Informazioni sull'operaLiberi di essere. Il libro della comprensione di Osho
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)299.93Religions Other Religions By Region/Civilization Other Syncretic religions and religions of modern originVotoMedia:
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Ad esempio: quante volte si sente un genitore dire: "io non sono stato veramente felice, ma farò in modo che mio figlio lo sia". Questo a parole, ma all'atto pratico? Si crescono i figli nel modo più standardizzato possibile, farcendo le loro teste di "questo non si fa perchè non lo fa nessuno" oppure "questo non si fa perchè lo dico io".
Il mondo è pieno zeppo di questi dogmi. La maggior parte di natura religiosa, che poi vengono semplicemente tramandati di generazione in generazione semplicemente perchè la società vuole così. E' abituata così.
Risultato? L'uomo è pieno di nevrosi. Cresce abituandosi a reprimere la sua vera natura come se fosse normale, e arriva al punto di credere che lo sia davvero. Salvo poi esplodere e sfogare tutta la repressione in modi distorti.
Perché, ad esempio, la sessualità è tanto sregolata nel mondo? Perché la gente è sposata, ma tradisce o trasgredisce (guarda caso, clero compreso)? Perché l’uomo è educato a vedere la sessualità come qualcosa da tenere a freno, non come un qualcosa da sperimentare liberamente imparando a farlo con responsabilità. I ragazzini vengono cresciuti pieni di tabù in testa anziché acquisendo consapevolezza, e finiscono con l’imparare la sessualità di nascosto dai propri genitori e dal prossimo in genere... solo per timore d’esser giudicati, solo per aver fatto ciò che da che mondo è mondo è naturale.
Eppure tutti sappiamo che, se si ha fame e ci si ostina a non mangiare, si arriverà a mettere in bocca qualsiasi cosa capiti a tiro, pur di saziare l’appetito. Se invece si è naturali, privi di giudizi ed etichette verso il proprio bisogno, si mangia quando si ha fame. Ed ecco che le frustrazioni scompaiono. E con loro il bisogno di trasgredire.
Purtroppo però l'uomo inconsciamente è fragile, indifeso, immaturo. Non è mai veramente cresciuto, se non nel senso strettamente biologico del termine, perchè religione società e famiglia lo hanno abituato nel modo detto sopra: facendogli accettare ciò che altri hanno detto che era vero, senza che la sperimentazione diretta gli permettesse di scoprire senza giudizio ciò che fa per lui o meno.
E allora ecco che da adulto l'uomo fa tutto il possibile per essere accettato da almeno una fetta della società e finisce con l'amalgamarsi a qualcun altro pur di sentirsi "normale". Semplicemente perchè così gli è stato detto. E anche se sa che è sbagliato, lo sa solo razionalmente... peccato che l'incoscio è dannatamente più forte di qualsiasi raziocinio, e presto o tardi vince. Osservare la realtà per rendersene conto.
Osho, con questo libro, svela e smaschera tutto questo. Cose che in fondo tutti sappiamo, ma come detto poco fa sappiamo solo razionalmente... il che non basta a farci stare davvero in pace con noi stessi. E ci insegna che il modo per uscirne è semplice, talmente semplice da risultare paradossalmente difficile. Ma dietro questo paradosso c'è una vera e propria rivoluzione: l'esser davvero se stessi a prescindere dagli altri, senza più bisogno di una religione che ci guidi o di un qualche altro gruppo che ci illuda d'esser normali solo perchè uguali.
In pratica dimostra che nessuna rivoluzione ha mai funzionato, e che l'uomo non è mai stato veramente libero, semplicemente perchè si è sempre cercato di cambiare un qualcosa di esterno, illusorio e astratto: la società. Ma la società è fatta di uomini. E finchè il singolo uomo sarà condizionato, cresciuto ed educato a seguire determinati paletti anzichè la sua natura... non potrà far altro che reprimere parte di se nell'inconscio, e combattere poi le frustrazioni che ne derivano, spesso per una vita intera.
In conclusione, l'uomo deve rendersi conto che il suo stesso passato, ciò che viene chiamato esperienza, di fatto è il suo male. Per due motivi.
Il primo è stato ampiamente discusso: ogni percorso è storia a se, e non si può dire ad un altro uomo "questo è così, perchè l'han detto altri". Ogni singolo uomo deve capirlo personalmente, se vuol davvero crescere. Avere fede, fidarsi, non genera consapevolezza, genera soltanto individui idonei alla manipolazione altrui.
Il secondo motivo è che la storia è piena zeppa di esempi negativi; piena di uomini che, per l’errore di concetto detto sopra, hanno fatto ogni sorta di atrocità senza di fatto apportare nulla di positivo al mondo. Chi invece s'è comportato in modo naturale, liberandosi da queste illusioni mentali ed essendo sereno... nei libri di storia non è mai menzionato.
A che cosa serve allora la storia? A cosa servono tutte le nozioni che immagazziniamo in testa e ripetiamo come pappagalli? A niente, esattamente a niente. E il presente è qui, davanti ai nostri occhi pronto a dimostrarci quanto poco abbiamo imparato in secoli e secoli.
Osho non da la ricetta magica per riuscirci, ma apre la mente e da una frustata utile a “svegliarci”. Ogni uomo ha dentro di se la possibilità di scoprire il divino che c’è in lui, il suo essere spontaneo e naturale. Deve semplicemente volerlo, deve volersi ascoltare senza delegare agli altri la responsabilità di un viaggio introspettivo chiamato Vita.
Come ho già detto relativamente ad un libro del Dalai Lama, questi mistici orientali non sono altro che un altro modo di intendere la psicologia occidentale. Con la differenza che puntano maggiormente il dito sulla liberazione spontanea dai dogmi che l'uomo si autoinfligge pur di non doversi prendere la responsabilità di crescere ed evolversi, e dalle sofferenze che essi generano. Affidarsi a dio, o prendere farmaci per tenere a bada i disagi emozionali (o le vere e proprie nevrosi) è solo pura illusione. E' perfettamente inutile. ( )