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Sto caricando le informazioni... Girl with a pearl earring (originale 1999; edizione 2000)di Tracy Chevalier
Informazioni sull'operaLa ragazza con l'orecchino di perla di Tracy Chevalier (1999)
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Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. Delft, XVII secolo, una casa nella zona protestante della città… Griet, la giovane figlia di uno dei decoratori di piastrelle più rinomati di Delft – privato, per un incidente, "degli occhi e del lavoro" – è in cucina, intenta a sistemare, com'è solita fare, le verdure tritate (cavolo rosso, cipolle, carote, rape e porri ordinati splendidamente a cerchio e, in mezzo, una rondella di carota), quando ode voci decisamente insolite nella casa di un modesto decoratore… voci che suggeriscono "immagini di tappeti preziosi, libri, perle e pellicce". Sull'uscio, compaiono improvvisamente due figure: un uomo dagli occhi grigi come il mare e un'espressione ferma sul volto lungo e spigoloso, e una donna – piccoli ricci biondi, sguardo che guizza qua e là nervosamente – che sembra portata dal vento, benché la giornata sia calma. Sono Johannes Vermeer, il celebre pittore, e sua moglie Catharina, gente ricca e influente, proveniente da vicino, dal Quartiere dei Papisti, eppure lontanissima da Griet e dal suo mondo. Griet ha sedici anni e quel giorno apprende dalla voce della madre il suo destino: andrà a servizio dei Vermeer per otto stuiver al giorno, dovrà fare In questo romanzo l'autrice prova ad immaginare la storia dietro il famoso quadro "Ragazza con l'orecchino di perla" di Vermeer, e decide di raccontarla dal punto di vista della presunta modella: Griet, la nuova domestica sedicenne. L'idea è originale, ma secondo me poteva essere realizzata meglio. Il romanzo è completamente incentrato su Griet e Vermeer diventa un personaggio di contorno, che prende vita solo tramite gli occhi e le percezioni della servetta. La caratterizzazione della protagonista è buona (per quanto sia un po' troppo moderna per una donna del '600) e spessi si arriva anche ad interessarsi alle sue vicende, ma da un romanzo storico e sull'arte mi sarei aspettata che fossero maggiormente approfonditi questi aspetti; invece il contesto sociale e culturale è praticamente assente: si parla di beghe tra donne, gelosie, e soprattutto si lascia tantissimo spazio ad una romance prevedibile e francamente evitabile. Come ho detto sopra, la figura di Vermeer non è stata abbastanza approfondita per poter essere credibile come interesse amoroso, e noi come lettori non avvertiamo mai davvero l'intensità di questa passione repressa, che assomiglia di più alla venerazione di un idolo inanimato che ad una vera storia d'amore. Il risultato è un libro freddo, benché scritto in maniera scorrevole e con molti buoni spunti. Classico romanzo che si legge volentieri, ma difficilmente si ricorda. Se potessi darei 2stelle e mezzo a questo libro! Mi è piaciuta l'idea ma non mi ha emozionato come speravo e mi aspettavo; Interessantissimo il personaggio di Veermer e tutta la sua introspezione!...l'autrice, secondo me, non ha saputo rendere bene le emozioni della protagonista che sembra quasi accettare ogni evento come se fosse un pezzo di ghiaccio...ogni tanto ci ha provato la nostra Tracy(autrice) a rendere qualche emozione ma non abbastanza!! Peccato perchè l'idea era davvero buona, la storia e i personaggi meritavano di più!!
For a while it seems that it will be... an artist romance. Tracy Chevalier steers her novel deliberately close and tacks abruptly away. The book she has written, despite a lush note or two and occasional incident overload, is something far different and better... [Instead, it is] a brainy novel whose passion is ideas. Chevalier's exploration into the soul of this complex but nave young woman is moving, and her depiction of 17th-century Delft is marvelously evocative. Appartiene alle Collane EditorialiÈ contenuto inHa l'adattamentoHa come guida per lo studentePremi e riconoscimentiMenzioniElenchi di rilievo
Fiction.
Historical Fiction.
HTML: Girl with a Pearl Earring tells the story of Griet, a 16-year-old Dutch girl, who becomes a maid in the house of the painter Johannes Vermeer. Her calm and perceptive manner not only helps her in her household duties, but also attracts Vermeer's attention. He slowly draws her into the world of his paintings and ultimately has her sit for him as a model. In this richly imagined portrait of the young woman who inspired on of Vermeer's most celebrated paintings, Tracy Chevalier transports readers to a bygone time and place. History and fiction merge seamlessly in a luminous tale of artistic vision, sensual awakening, and daily life in the Netherlands of the 17th-century. .Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)813.54Literature English (North America) American fiction 20th Century 1945-1999Classificazione LCVotoMedia:
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"Ci ho provato e riprovato, gli ho dato fiducia fino alle ultime pagine, ma niente da fare. Questo libro non è proprio riuscito a farmi provare quelle emozioni attese di cui avevo letto in altre recensioni e che mi aspettavo da una trama a detta di tutti struggente e passionale.
No, non ho letto un romanzo d’amore platonico e no non ho avuto l’impressione che Griet fosse la musa di Vermeer ma soltanto che fosse sua serva e che lui se ne potesse servire come voleva.
La scena in cui lei, davanti a lui e in lacrime, con uno spillo si buca il lobo dell’orecchio mi ha messo i brividi. E’ una tortura vera e propria quella a cui Griet è stata sottoposta per il quadro: fisica e psicologica.
Dove si trova esattamente la relazione fatta di sospiri, sguardi, parole non dette, complicità e passione? Io non l’ho vista. Amore platonico? Ma no, lui è il suo padrone e lei solo una serva che posa per lui. Una serva che porta scompiglio ed è fonte di invidia e oggetto di dispetti per tutta la numerosissima famiglia.
Bellissima l’idea dell’autrice di creare un una storia partendo da un solo dipinto e ben fatta la caratterizzazione dei personaggi. Il libro riesce inoltre ad appassionare all’arte e alle tecniche di pittura ed è capace di evocare immagini e situazioni.
Ammetto di aver letto il libro con un sentimento di amarezza continuo: l’ immensa reverenza che Griet riserva a Vermeet da’ fastidio, è immotivata e solo la sua giovanissima età potrebbe esserne una spiegazione.
Nonostante ciò Griet suscita simpatia e si tifa per lei. Ci si rende conto fin da subito che lei è un’artista mancata: dispone gli ortaggi sul tagliere in ordine cromatico, stando attenta a non accostare colori che non stanno bene insieme perché non risaltano, fa le pulizie prendendo continuamente misura delle cose in modo da non spostare nulla, come un pittore che quando dipinge cerca le proporzioni e studia attentamente gli oggetti.
E’ bravissima a mescolare i colori, anche meglio del maestro e l’intuizione geniale dell’orecchino di perla che cattura la luce è sua (Vermeer ci arriverà solo giorni dopo).
Ecco quindi la riflessione più frustrante, per me il cuore del romanzo (altro che storia d’amore): chissà se Griet fosse stato un uomo che gran pittore sarebbe diventato! Ma è una donna e per lei non ci sono lezioni né aspettative. La sua aspirazione è solo un buon matrimonio che possa sistemare lei e la sua famiglia.
E’ un bel libro ma lascia l’amaro in bocca per quella che è stata la condizione femminile nell’ Olanda del 1600, che ci riporta in atmosfere ormai desuete ma che è importante conoscere. Importante per apprezzare meglio ciò che si ha oggi." ( )