Pagina principaleGruppiConversazioniAltroStatistiche
Cerca nel Sito
Questo sito utilizza i cookies per fornire i nostri servizi, per migliorare le prestazioni, per analisi, e (per gli utenti che accedono senza fare login) per la pubblicità. Usando LibraryThing confermi di aver letto e capito le nostre condizioni di servizio e la politica sulla privacy. Il tuo uso del sito e dei servizi è soggetto a tali politiche e condizioni.

Risultati da Google Ricerca Libri

Fai clic su di un'immagine per andare a Google Ricerca Libri.

Sto caricando le informazioni...

Azarel

di Károly Pap

UtentiRecensioniPopolaritàMedia votiCitazioni
642411,083 (3.86)1
Translated by Paul Olchvary Before disappearing into a Nazi concentration camp in 1944, Pap was acclaimed as one of Hungary's finest writers. In this first English translation of his intense 1937 novel about a young Jewish boy's crisis of faith, this realistic and powerful work may at last claim the modern masterpiece status it so richly deserves. 'Its main merit is that of the superb quality of its language and of its psychic and even spiritual insights... The finest translation into English of any Hungarian book I know' - John Lukacs… (altro)
Nessuno
Sto caricando le informazioni...

Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro.

Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro.

» Vedi 1 citazione

"occhi di velluto" su ANOBII scrive: "Per comprendere il contesto storico e sociale dal quale prende avvio e si sviluppa la narrazione, occorre leggere prima l’interessante intervento di Köbányai, in appendice al libro. Questo perché il romanzo di Pap, sostanzialmente autobiografico, è fortemente incentrato sul profondo dissidio tra Ebrei ungheresi dell’assimilazione ed Ebrei ungheresi dell’ortodossia.
I primi erano fautori di riforme che permettessero alla religione di risultare compatibile con le esigenze di un mondo in evoluzione e nel quale desideravano integrarsi, i secondi non tolleravano di venir “contaminati” dalla realtà circostante e si rivolgevano ostinatamente alle più vecchie e rigide tradizioni.
Azarel, in ultima analisi, è il racconto di una lotta.
Una lotta impari e caparbia.
La lotta tra il piccolo Gyuri -l’infanzia rappresenta qui il candido, il puro di cuore- e il mondo ipocrita nel quale tornerà a vivere dopo la morte del nonno -mondo rappresentato soprattutto dalla famiglia e dagli insegnanti.
Il primo insegnante è stato nonno Geremia, uomo dalla fede caparbia e ossessiva, ultraortodosso cupo, rivolto ad un Israele ideale e immaginario nel quale si è rifugiato dacché parte della propria esistenza è stata sepolta assieme al ricordo dei figli che si sono allontanati da lui e dalla vecchia tradizione.
Nonno Geremia instilla in Gyuri una diffidenza e un'astiosità tali che, da un lato diventano esse il filtro di ogni nuova esperienza, dall'altro generano una profonda frattura tra lui e i genitori, dai quali si sente rifiutato, mal giudicato, valutato negativamente in ogni suo pensiero ed in ogni sua azione. Nel suo stesso essere, quindi.
D’altra parte il bambino interpreta la realtà che ha attorno con gli occhi del nonno, con gli occhi della diffidenza, della sfiducia e ogni risposta ai suoi interrogativi -quanti “Perché?” nel libro!- non fa che confermare idee o conclusioni preconcette, delle quali è già convinto, andando ad alimentare la feroce disillusione e le continue delusioni che lo caratterizzano.
La bellezza del libro è proprio qui: nella continua, ossessiva, ostinata lotta verso un mondo che il bambino vede troppo diverso da ciò che vorrebbe, incentrato su verità comode che non gli appartengono e modelli che rifiuta perché improntati all’ipocrisia e al conformismo.
La contrapposizione è resa molto bene anche con l’utilizzo, da parte dell’autore, del frequente parallelo tra i pensieri espressi -le parole rivolte a qualcuno- e quelli inespressi, ma urlati nella mente e nel cuore -le parole rivolte a se stesso. Molto efficace, in tal senso, il lavoro di chi ha tradotto.
Davvero profonde, poi, le capacità di analizzare l’animo infantile e la sensibilità dimostrate in questo caso da Pap, autore ungherese morto a Bergen-Belsen nel 1945.
Tre stelle abbondanti..."
  pecs | Jan 29, 2009 |
nessuna recensione | aggiungi una recensione
Devi effettuare l'accesso per contribuire alle Informazioni generali.
Per maggiori spiegazioni, vedi la pagina di aiuto delle informazioni generali.
Titolo canonico
Dati dalle informazioni generali inglesi. Modifica per tradurlo nella tua lingua.
Titolo originale
Titoli alternativi
Data della prima edizione
Personaggi
Luoghi significativi
Eventi significativi
Film correlati
Epigrafe
Dedica
Incipit
Citazioni
Ultime parole
Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
Lingua originale
DDC/MDS Canonico
LCC canonico

Risorse esterne che parlano di questo libro

Wikipedia in inglese

Nessuno

Translated by Paul Olchvary Before disappearing into a Nazi concentration camp in 1944, Pap was acclaimed as one of Hungary's finest writers. In this first English translation of his intense 1937 novel about a young Jewish boy's crisis of faith, this realistic and powerful work may at last claim the modern masterpiece status it so richly deserves. 'Its main merit is that of the superb quality of its language and of its psychic and even spiritual insights... The finest translation into English of any Hungarian book I know' - John Lukacs

Non sono state trovate descrizioni di biblioteche

Descrizione del libro
Riassunto haiku

Discussioni correnti

Nessuno

Copertine popolari

Link rapidi

Voto

Media: (3.86)
0.5
1
1.5
2
2.5
3 1
3.5 2
4 3
4.5
5 1

Sei tu?

Diventa un autore di LibraryThing.

 

A proposito di | Contatto | LibraryThing.com | Privacy/Condizioni d'uso | Guida/FAQ | Blog | Negozio | APIs | TinyCat | Biblioteche di personaggi celebri | Recensori in anteprima | Informazioni generali | 204,818,167 libri! | Barra superiore: Sempre visibile