"Il caso e la necessità" è il libro che ha suscitato nel mondo scientifico e filosofico il più vasto dibattito dopo "L'origine della specie" di Darwin. Tradotto in quindici lingue, è dedicato non solo ai biologi, ma anche a tutti coloro che si interessano alle prospettive più originali della cultura moderna e ai rapporti delle scienze della vita con la filosofia. Se l'ambizione ultima della scienza consiste nel chiarire la relazione tra l'uomo e l'universo, la biologia tenta di raggiungere il nocciolo delle questioni relative alla natura umana. Jacques Monod, premio Nobel per la medicina nel 1965, coglie della biologia, quei temi che ritiene possano maggiormente influire sulla cultura moderna. La teoria molecolare del codice, intendendo con essa non solo la nozione di struttura chimica del materiale genetico ereditario, ma anche tutti i meccanismi di espressione dell'informazione in essa contenuta, è presentata come teoria generale degli esseri viventi. Questi viventi sono "oggetti singolari" che si distinguono da tutti gli altri oggetti dell'universo in quanto sono dotati di invarianza, cioè della capacità di trasmettere ai posteri, adeguando le proprie prestazioni, il proprio contenuto di invarianza. Eppure gli esseri viventi si evolvono. L'evento iniziale, la mutazione, è per l'Autore un essere fortuito, un "caso"; una volta inscritto negli esseri viventi, viene replicato, tradotto fedelmente in milioni e miliardi di copie ed entra nel campo della selezione, della "necessità".
(piopas)