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Sto caricando le informazioni... The hunger games (edizione 2008)di Suzanne Collins
Informazioni sull'operaHunger games di Suzanne Collins
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La storia non è del tutto originale, visto che "Battle Royale" è stato pubblicato in data antecedente, nel 2003. Sembra essere stato scritto "a tavolino" con esperti di marketing, finalizzato a quel successo commerciale, che peraltro ha avuto, anche grazie alla recente uscita del film. Comunque si legge tutto di un fiato, con una caratterizzazione dei personaggi e dei luoghi non troppo approfondita, ma volta soprattutto allo sviluppo della storia. Più che di reality, si dovrebbe parlare di irreality: ne sono di esempio gli ibridi che spuntano verso la fine dei giochi, per rafforzare un finale che, altrimenti sarebbe stato quasi scontato. La scelta del genere distopico ha agevolato il lavoro l'autrice, nell'aggiungere nella storia elementi fantasy, non si è dovuta più di tanto preoccupare della congruenza degli stessi, con un ambiente reale, come nel caso degli aghi inseguitori; sarebbe stato più complicato utilizzando delle normali vespe o calabroni. Lo stesso vale per quei medicinali portentosi che in un giorno guariscono dalla cancrena. Che dire quindi dopo la lettura di questo libro? Un buon libro commerciale, ma forse un pò troppo sopravvalutato dai giudizi entusiastici di migliaia di lettori di tutto il mondo! Un libro avvincente, del quale a breve si parlerà anche troppo, perché sta per uscire il film. Che andrò certamente a vedere. Come il primo Harry Potter, un altro libro per giovani adulti che a suo tempo mi fulminò, la segnalazione prima l’ho avuto dalle pagine della stampa progressista. Infatti lo schema narrativo, che può ricordare il celeberrimo Battle Royale (ma quello parlava del conflitto generazionale, qui siamo dalle parti della lotta di classe), è profondamente legato al mondo attuale. Il romanzo è ambientato in una credibile distopia, caratterizzata da un 99% dell’umanità di schiavi affamati relegati in riserve specializzate a produrre beni che essi non consumano, mentre l’1% si appropria di tutto e vive nel lusso e nella tecnologia avanzata di una capitale imperiale. In un tempo lontano i Distretti (allora erano 13, ma sono diventati 12) hanno tentato la ribellione, e hanno perso. Perciò il 13° distretto non esiste più (ma chissà, forse se ne parlerà ancora) e gli altri dodici ogni anno pagano un crudele tributo, per il divertimento dei potenti e, soprattutto, per un tragico memento. Siamo quindi dalle parti della fantascienza sociologica delle origini, attualizzata e intrecciata con gli schemi narrativi che hanno fatto la fortuna del manga giapponese e questo probabilmente spiega l’inspiegabile: ci ho fatto le due di notte, mi ci sono commossa fino alle lacrime, sono finita completamente dentro al mondo narrato (ho letto il secondo volume, aspetto il terzo) malgrado i limiti indubbi del modo di raccontare. Il versante rosa, in particolare, sconta il pubblico cui è destinato ed è piuttosto debole; in compenso il mondo creato e le parti d’avventura sono ottimi. La narrazione tutta in prima e al presente, dal punto di vista della protagonista che a lungo ne è testimone inconsapevole, funziona benissimo. Sono arrivata a leggere questo libro dopo averne sentito i commenti positivi di alcuni ragazzi americani che ho incontrato quest'anno e sono felicissima di aver dato ascolto a loro! Prima i miei libri preferiti erano quelli di Harry Potter, sono stati tutta la mia infanzia e la mia fonte di ispirazione,ma dopo aver letto Hunger Games ho scoperto che c'era un altro libro capace di darmi grandi emozioni!Un libro con molti colpi di scena e dei personaggi a cui non si può restare indifferenti,sia in senso positivo come per Peeta,Cinna,Katniss e molti altri, che in senso negativo come Snow.Una storia che fa anche riflettere su una società che non si rende conto che si sta divertendo a spese di intere popolazioni, che è indifferente ai bisogni degli altri finchè i propri vengono soddisfatti, cosa che possiamo benissimo trovare anche nel mondo reale. Vi consiglio di leggere tutti e tre i libri di Suzanne Collins perchè sono davvero meravigliosi e anche di vedere il film perchè è molto vicino al libro e gli attori sono stati molto bravi,hanno colto l'essenza dei loro personaggi. Recensione completa: http://awesomebookshelf.altervista.org/recensione-hunger-games-di-suzanne-collin... Ho scoperto questo libro nascosto in una scaffale nell’enorme biblioteca del mio piccolo paesello, appena ho visto gli occhi della copertina ho capito che DOVEVO leggerlo. Mi aspettavo una storia completamente diversa, allora non sapevo neanche che cosa volesse dire distopico ed ero appena entrata nel mondo dei YA grazie a Twilight. Una volta iniziato però non sono più riusciuta a mollarlo, mi sono fermata solo per mangiare e in meno di una giornata l’ho finito. Ho amato tutto di Hunger Games: i personaggi, le ambientazioni, l’intero mondo immaginato dalla geniale Collins. Mi sono ritrovata catapultata in questa crudele società, dove ogni anno ventiquattro ragazzini strappati alle loro famiglie si uccidono a vicenda rinchiusi in arena per divertire gli abitanti di Capitol City. Gli Hunger Games sono anche un avvertimento, servono a ricordare che nessuno all’interno dei Dodici Distretti può ribellarsi al volere della ricca Capitale. Gran parte del romanzo è incentrato sulla protagonista Katniss, una delle mie preferite di sempre, ma nonostante questo anche chi appare solo una volta nella storia ti resta impresso. Qua sta la bravura della Collins, che tra le altre cose è riuscita a rendere credibili persino i personaggi più assurdi. Peeta ha conquistato subito il mio cuoricino, non si può far altro che amarlo incodizionatamente. Cinna è l’essere più awesome che sia mai apparso in un libro e meriterebbe un libro tutto per sè, proprio come Haymitch. [Suzanne, se non hai niente da fare potresti pure a tempo perso scriverci altri due o tre romanzi, eh!] Riguardo al tanto discusso triangolo amoroso Gale – Katniss – Peeta non dirò molto, perchè c’è davvero ben poco da raccontare. Se cercate una storia romantica, zuccherosa e con tanta romance, smettete di leggere questa recensione e cercate un altro libro. Hunger Games parla di sopravvivenza, di amore per la vita e la propria famiglia, e di libertà. Qua il bacio è un apostrofo rosso sangue tra le parole: t’ammazzo. - lo so frase infelice ma voleva usarle da una vita XD - Team Gale e Team Peeta, hanno poco a che fare con l’intera storia, sono solo frutto della mente perverse di certe fan, me in primis. Se non avete ancora letto Hunger Games correte a comprarlo, soprattutto se avete intenzione di vedere il film. Sono sicura che una volta fatto, amerete ancora di più l’ottimo lavoro che è stato fatto da Gary Ross & Company.
Het verhaal, vertaald uit het Engels, speelt zich af in de toekomst. Na een burgeroorlog is van Noord-Amerika het land Panem overgebleven, bestaande uit het welvarende Capitool met twaalf daaraan ondergeschikte districten, waarin veel armoede en onvrijheid heersen. In de jaarlijkse Hongerspelen moeten 24 kinderen, uit elk district een jongen en een meisje, strijden op leven en dood in een ‘Big Brother’-omgeving. Katniss Everdeen (16, ik-figuur) uit het 12e, armoedigste district springt in de bres voor haar jongere zusje Prim wanneer deze wordt uitgeloot. Na een wat aarzelend begin krijgt het verhaal vaart in het tweede en derde deel. Het thema is gedurfd: een strijd op leven en dood tussen twaalf- en achttienjarigen, als vorm van vermaak. Wie is de slimste overlever? De auteur creëert een eigen begrippenkader dat zijdelings doet denken aan Harry Potter. Ze combineert overlevingstechnieken uit de traditie van Jean Auels prehistorische romans met ultramoderne technologie. Het slot lijkt voorspelbaar, maar is dat niet. Spanning, romantiek en het open einde maken de lezer nieuwsgierig naar het volgende boek in deze serie, 'De Hongerspelen II: vlammen'*. È contenuto inHa l'adattamentoÈ parodiato inHa ispiratoHa come guida di riferimento/manualeHa uno studioHa come guida per lo studente
In a future North America, where the rulers of Panem maintain control through an annual televised survival competition pitting young people from each of the twelve districts against one another, sixteen-year-old Katniss's skills are put to the test when she voluntarily takes her younger sister's place. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche
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Già recensito in anteprima su LibraryThingIl libro di Suzanne Collins The Hunger Games è stato disponibile in LibraryThing Early Reviewers. Copertine popolari
![]() GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)813.6Literature English (North America) American fiction 21st CenturyClassificazione LCVotoMedia:![]()
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Nonostante il fatto che li dentro si debbano scannare l'uno con l'altro, gli eventi non mi prendono più di tanto. Nemmeno quando si inizia a parlare di alleanze, amicizie, strategie. Molte volte mi sembra fin troppo facile, con gli aiutini che arrivano quando ormai non ci sarebbe alcuna alternativa alla morte. E in più c'è l'onnipresente sensazione che li tutto sia costruito ad arte per arrivare in fondo, esattamente come nelle trasmissioni che la nostra tv trasmette ormai da anni.
L'unica sorpresa sono stati gli ibridi, anche se davvero non ho capito perchè siano stati introdotti. Ipotizzo soltanto che sia per lo stesso motivo per cui si descrivono le cure quasi miracolose che la protagonista riceve alla fine… ovvero per pura dimostrazione del livello scientifico/tecnologico che ha raggiunto il mondo futuro in cui è ambientata la storia. Ma perchè utilizzare i caduti per una cosa tanto crudele, salvo poi farli sparire una volta svolto il compitino? Proprio non riesco a dare un senso alla cosa, è davvero qualcosa di troppo esagerato e inumano per assere davvero credibile.
In ogni caso… sia la sorpresa appena descritta, sia gli interrogativi che nascono durante il viaggio che sta riportando a casa i due reduci (non riesco a inquadrarli in nessun'altra ottica, dato che non possono più essere loro stessi fino in fondo), mi spingono ad andare avanti per cercare risposte nei seguiti. Il che mi spinge a dare mezza stella in più rispetto alle tre che, in caso contrario, avrei dato davvero a stento. (