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Till We Have Faces di C. S. Lewis
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Till We Have Faces (originale 1956; edizione 1966)

di C. S. Lewis (Autore)

UtentiRecensioniPopolaritàMedia votiConversazioni / Citazioni
8,771152932 (4.22)3 / 250
This tale of two princesses - one beautiful and one unattractive - and of the struggle between sacred and profane love is Lewis's reworking of the myth of Cupid and Psyche and one of his most enduring work
Utente:gtkLibBooks
Titolo:Till We Have Faces
Autori:C. S. Lewis (Autore)
Info:Time Reading Program (1966), Edition: Reprint, 275 pages
Collezioni:Green Bookcase (inactive)
Voto:
Etichette:Nessuno

Informazioni sull'opera

Till We Have Faces: A Myth Retold di C. S. Lewis (1956)

  1. 40
    Phantastes / Lilith di George MacDonald (charlie68)
  2. 30
    Il canto di Penelope di Margaret Atwood (AnnaClaire)
    AnnaClaire: A different author retelling a different myth, but they still seem to fit together nicely.
  3. 20
    Mythology di Edith Hamilton (sibyllacumaea)
  4. 20
    Cupid: A Tale of Love and Desire di Julius Lester (raizel)
    raizel: A retelling of the Psyche and Cupid myth; Lester's version is for a younger (teen
  5. 20
    Circe di Madeline Miller (bjappleg8)
  6. 10
    Lavinia di Ursula K. Le Guin (casvelyn)
    casvelyn: Both are stories of strong, motherless women with dysfunctional families who play a part in a mythical tale
  7. 10
    Le metamorfosi di Apuleius (TheLittlePhrase)
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Tanti spunti sopratttutto in tema di fede lo stile di scritttura non proprio agile
pag 5 Non ho più niente da temere vecchia e senza persone care. Chi è felice non osa scrivere questo libro.
Accuserò gli dei in particolare il dio che abita sulla montagna grigia.
RE trom ha come figli Orual dette anche MAIA brutta. REdival è l'altra figlia.
Ungit la dea della pietra nera è bella e terribile ed è la Grega dea Afrodite. Il figlio di Ungit è il dio della
montagna grigia. Altri personaggi sono Batta Balia e Volpe.
Pag 16 Dobbiamo imparare a non avere paura della natura.
Pag 19 La condanna del suicidio è Barbara, quando si muore si ritorna alla natura agli elementi
Pag 21 Volpe si salva perchè sapeva fare i conti e sapeva scrivere
Pag 22 Istra è Psiche sorellastra di Orual. Volpe paragone Istra alla regina Elena.
PAg 27 Psiche è l'incarnazione delle virtù allegra, sincera, obbediente
pag 40 gli dei non sono riusciti a partore via il ricordo
pag 45 Trovare la maledizione il maledetto e sacrificarlo
PAg 47 Alcuni dicono che amare e divorare sono la stessa cosa
PAg 53 Radice di Mandragora
La mandragora, o mandragola, costituì uno degli ingredienti principali per la maggior parte delle pozioni mitologiche e leggendarie.
Innanzitutto il nome, probabilmente di derivazione persiana (mehregiah), le è stato assegnato dal medico greco Ippocrate. Nell'antichità le venivano accreditate virtù afrodisiache; era utilizzata anche per curare la sterilità.
Alla mandragora venivano nel Medioevo attribuite qualità magiche e non è un caso se era inclusa nella preparazione di varie pozioni. È raffigurata in alcuni testi di alchimia con le sembianze di un uomo o un bambino, per l'aspetto antropomorfo che assume la sua radice in primavera. Da ciò ne è derivata la leggenda del pianto della mandragola ritenuto in grado di uccidere un uomo. Veniva considerata una creatura a metà del regno vegetale e animale, come il meno noto agnello vegetale di Tartaria.
Nel 1615, in alcuni trattati sulla licantropia, tra i quali quello di Njanaud, appariva l'informazione dell'uso di un magico unguento a base di mandragora che permetteva la trasformazione in animali.
Secondo le credenze popolari, le mandragore nascevano dallo sperma emesso dagli impiccati in punto di morte.
La mandragola può essere ricondotta ad alcune usanze Voodoo nelle quali era utilizzata come surrogato delle più famose bambole di cera. È considerata una pianta magica anche dalla Wicca moderna, in particolare nei giorni di plenilunio.
La pianta della mandragola viene pure ricordata nell'omonima rappresentazione teatrale di Niccolò Machiavelli, fra le piante magiche del romanzo fantasy Harry Potter e la camera dei segreti e dell'omonimo film da esso tratto, nel nome di due personaggi dell'anime e manga I Cavalieri dello zodiaco, nonché nel lungometraggio Il labirinto del fauno.
La mandragora è una pianta, che appartiene alla famiglia delle solanacee, è famosa per la forma strana delle sue radici e contiene una "sostanza" chiamata atropina (insieme ad altri alcaloidi) che agisce sui meccanismi nervosi dell'organismo, (sistema nervoso centrale e non solo) può diventare pericolosa, fino a provocare anche la morte. Se usata da personale esperto e qualificato si può usare anche come rimedio erboristico, principalmente i suoi derivati.
PAg 65 Capitolo 7 si scopre il vezzeggiativo di Orual che è MAIA
PAg 66 Bellissimo passaggio distinguere il bene dal male
PAg 67 Vorresti essere redival?...No allora è da compatire
PAg 69 Volpe è sciocco crede che gli Dei non esistano o nel caso se esistono siano migliori degli uomini.
Volpe è troppo buono non pensa che gli Dei esistono e sono vivi.
PAg 71 Da sempre ho provato un desiderio di morte (Psiche)
pag 83 Amare e perdere ciò che si ama sono due cose naturali
Pag 84 Ifigenia è stata offerta agli dei ma all'utlimo salvata Antigone figli di Edipo seppellì il fratello
condannata a morte si uccise
PAg 86 Immota = vuol dire completamente fermo
Pag 93 Chi può sentirsi Brutto quando sente il suo cuore aprirsi alla gioia
PAg 107 Vede il dio del vento dell'occidente
PAg 108 Le cose di cui la gente si vergogna sono quelle inevitabili
PAg 112 L'accusa agli dei si deve basare sulla sincerità
Pag 113 Orual non trova una fede semplice ma un dubbio infinito
Pag 115 Maia non può vedere. Crocus??? Gli dei hanno rubato psiche.
PAg 122 e PAg 125 I diversi cibi per dei acqua e bacche per i mortali cipolle.
Pag 130 se il dio non si fa vedere deve essere brutto o una bestia
PAg 131 Il terrore rende ciechi.
PAg 132 E' importante la felicità di chi si ama o la propria?
Elleboro è un genere della famiglia delle Ranunculaceae, Pianta molto velenosa,
PAg 136 Volpe chiede se ha compreso il significato di ANima
PAg 140 Alcibiade Uomo dalle mille contraddizioni, Alcibiade è stato uno dei personaggi più controversi dell' intera storia politica ateniese: giudicato intelligente, colto, energico, scaltro, astuto, ma individualista e spregiudicato, fu portato a seguire una politica di potere personale più che di interesse comune.
PAg 141 Obiettivamente secondo ragione e natura (per Volpe)
Pag 142 Tuttigli gli uomino sono di sangue divino (volpe)
Pag 150 le due facce dell'amore quella felice e quella severa
PAg "ricatto" spiche dice non sono certa di preferire il tuo tipo d'amore all'odio.
Pag 161 La paura del torto e la pura di essere odiata da Psiche.
PAg 165 NEanche gli dei possono cambiare il passato. Però farlo vedere con una luce
diversa equivale a cambiarlo.
Il dio dice coloro contro i quali io non posso combattere devono esercitare la loro vololtà su
Psciche. Quindi anche Orual sarà Psiche.
PAg 170 le passioni per volpe sono un'esercito di mercenari.
Pag172 passa da avere il viso scoperto a portare il vElo
PAg 178 per la prima volta Volpe viene chiamato Lisia da un giovane seconodo sacerdote
Pag 187 MA gli scacchi quando nascono?
Pag 188 Ma le donne greche andavano in giro a viso coperto?
PAg 191 l'invidia è considerata una malattia
Pag 200 Come l'esule vede la terra natia
Pag 206 Volpe da uomo libero viene chiamato lanterna della Regina (Diogene se non sbaglio
ha la lanterna)
Pag 210 Cos'è un oplita
PAg 213 Bardia capisce che il lavoro è finito. Orual capisce che è solo un rapporto di lavoro
PAg 217 e 218 La forza risiede in 2 fattori 1°due ottimi consiglieri 2° il velo che da a Orual
un alone di mistero e terribile
PAg 220 Libera affranca gli schiavi di carattere saldo e avveduto
Pag 221 Incentivo e qualità degli uomini migliora la produttività delle minieri d'argento
PAg 224 si da sembianze umane a ugnit
PAg 226 Volpe chiama orual in sbaglio CArmide (che è anche un uomo) e Glauco
PAg 227 Quando il regno si autogoverna nasche la voglia del viaggio
Pag 229 Il viaggio in se ci ha reso molto uniti
PAg 236 Il sacerdote racconta la storia della Dea Psiche
Pag 237 Non si puà avere pace finche non si scrive l'accusa agli dei
PAg 239 Gli dei sanno solo accennare e aleggiare non dicono chiaramente
PAg 243 LA memoria se svegliata svolgerà il ruolo del tiranno
PAg 246 La mente lavora come un setaccio
PAg 254 L'amore deve prima permettere a chi ama di essere se stesso
Pag 256 L'amore fa fare le montagne russe a un certo punto finisce se non si sopravvive.
Pag 263 La religione nei suoi riti induce fratellanza nella comunità
PAg 266 Orual si identifica con Ugnit che divora chi ama ed è sterile.
Pag 267 Alcune volte la realtà ogettiva di molti ha poco valore, mentre ciò che è svelato ad una
sola persona ha un seme di verità.
Pag 269 Pretendere che gli dei spiegano tutto è come prendere una mela dall'albero del bene e del male.
La voce dgli dei non era cambiata negli anni ma io si. Non era rimasto nulla della ribelle.
PAg 270 Socrate dice che la vera saggezza è la padronanza e la pratica della morte
PAg 271 la filosofia rende bella l'anima come socrate
PAg 279 Cambia il tipo di accus. Si accusano gli dei non di essere voraci ma troppo belli.
Pag 280 Non fa differenza ripugnanti o belli non c'è posto per gli dei in questa vita.
Pag 282 La giovia vera è formulare il discorso. Se noi non abbiamo un volto come gli dei ci possono incontrare?
PAg 288 siamo tutti parte di un unico tutto
Pag 295 Signore tu sei la risposta. ( )
  AlbyVintage | Jun 6, 2012 |
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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Lewis, C. S.autore primariotutte le edizioniconfermato
BascoveImmagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
de Luca, AraldoImmagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Dillon, DianeImmagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Dillon, LeoImmagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Eichenberg, FritzImmagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Lindholm, AndersImmagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
May, NadiaNarratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
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Titolo canonico
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Titolo originale
Titoli alternativi
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Data della prima edizione
Personaggi
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Luoghi significativi
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Eventi significativi
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Epigrafe
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"Love is too young to know what conscience is"
--Shakespeare
Dedica
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To Joy Davidman
Joy Davidman
Incipit
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I am old now and have not much to fear from the anger of gods.
Citazioni
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(Food for the gods must always be found somehow, even when the land starves.)
Now mark yet again the cruelty of the gods. There is no escape from them into sleep or madness, for they can pursue you into them with dreams. Indeed you are then most at their mercy. The nearest thing we have to a defence against them (but there is no real defence) is to be very wide awake and sober and hard at work, to hear no music, never to look at earth or sky, and (above all) to love no one.
Weakness, and work, are two comforts the gods have not taken from us.
To love, and to lose what we love, are equally things appointed for our nature. If we cannot bear the second well, that evil is ours.
The sight of the huge world put mad ideas into me; as if I could wander away, wander for ever, see strange and beautiful things, one after the other to the world's end.
Ultime parole
Dati dalle informazioni generali inglesi. Modifica per tradurlo nella tua lingua.
(Click per vedere. Attenzione: può contenere anticipazioni.)
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Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
Lingua originale
DDC/MDS Canonico
LCC canonico

Risorse esterne che parlano di questo libro

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