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“Erano sempre questi fatti insignificanti che lo inquietavano nella sua vita del resto vuota d'avvenimenti d'importanza”
Alfonso Nitti come prototipo dell’uomo moderno: frustrato, insoddisfatto, prevaricato, e infine tradito pure dalle donne, tra cui quella che l’avrebbe dovuto amare che alla fine cerca di sbarazzarsi definitivamente di lui. Un fallito, oppure un inetto, il titolo che Svevo aveva dato al romanzo, poi cambiato dall’editore in “Una vita”. È la prostrazione totale, non c’è via d’uscita, né speranza di riscatto, Alfonso è totalmente preda dell’incapacità a vivere il suo tempo, completamente in balia delle decisioni degli altri e succube totale degli eventi da cui si fa sopraffare, e tutto questo subìto senza intravedere neanche un piccolo barlume di dignità, salvo quando metterà a punto la tristissima soluzione finale a cui arriverà, come sempre ha vissuto la sua vita, completamente immerso nelle sue cervellotiche elucubrazioni. In definitiva quello che sente Alfonso Nitti è lo schiacciante peso della sua condizione di uomo con la tragica consapevolezza di non poterne sfuggire, tutta la realtà che vive si rivolge inesorabilmente contro di lui che non si sente adeguato a sopportarne peso e conseguenze.
Il tema è di grande interesse, ma il romanzo risulta troppo appesantito nel contenuto, le farneticazioni mentali del Nitti, alla lunga, risultano estremamente spossanti rendendo la lettura molto faticosa con la scrittura che si dilunga troppo sulle estenuanti riflessioni del protagonista. Tematica attuale ma lettura che non mi ha però convinto del tutto, forse per l’esasperato negativismo del Nitti che in certi passaggi mi ha letteralmente annichilito. Si prosegue comunque nella lettura e miglior conoscenza di Svevo… ( )
"Una vita" è il racconto di una iniziazione impossibile. Giovanissimo impiegato di banca, da poco inurbato, che chiama "malattia" il suo disagio sociale e sogna il successo come riscatto, Alfonso Nitri coltiva il "sogno": il sogno a occhi aperti, la fantasticheria che blocca la presa di coscienza; il sogno notturno di intensa vividezza, in rapporto stretto ma imprecisabile con l'esperienza reale, che fornisce intermittenti illuminazioni ma anche complica e frantuma in labirintici percorsi interni la sua complessiva esperienza. L'enigma non è nei fatti, ma nella natura del personaggio e nella fertilità inventiva con la quale egli, rifuggendo dall'apparente gratuità dei suoi gestì, insiste nel decifrarsi, si contraddice, conforta se stesso, traveste l'esperienza. (piopas)
Alfonso Nitti come prototipo dell’uomo moderno: frustrato, insoddisfatto, prevaricato, e infine tradito pure dalle donne, tra cui quella che l’avrebbe dovuto amare che alla fine cerca di sbarazzarsi definitivamente di lui.
Un fallito, oppure un inetto, il titolo che Svevo aveva dato al romanzo, poi cambiato dall’editore in “Una vita”.
È la prostrazione totale, non c’è via d’uscita, né speranza di riscatto, Alfonso è totalmente preda dell’incapacità a vivere il suo tempo, completamente in balia delle decisioni degli altri e succube totale degli eventi da cui si fa sopraffare, e tutto questo subìto senza intravedere neanche un piccolo barlume di dignità, salvo quando metterà a punto la tristissima soluzione finale a cui arriverà, come sempre ha vissuto la sua vita, completamente immerso nelle sue cervellotiche elucubrazioni.
In definitiva quello che sente Alfonso Nitti è lo schiacciante peso della sua condizione di uomo con la tragica consapevolezza di non poterne sfuggire, tutta la realtà che vive si rivolge inesorabilmente contro di lui che non si sente adeguato a sopportarne peso e conseguenze.
Il tema è di grande interesse, ma il romanzo risulta troppo appesantito nel contenuto, le farneticazioni mentali del Nitti, alla lunga, risultano estremamente spossanti rendendo la lettura molto faticosa con la scrittura che si dilunga troppo sulle estenuanti riflessioni del protagonista.
Tematica attuale ma lettura che non mi ha però convinto del tutto, forse per l’esasperato negativismo del Nitti che in certi passaggi mi ha letteralmente annichilito.
Si prosegue comunque nella lettura e miglior conoscenza di Svevo… ( )