un divo del porno sotto l'effetto di allucinazioni dovute alla droga subisce un tremendo incidente stradale e si risveglia dopo mesi in ospedale, orrendamente mutilato, ustionato e solo. la sua carriera è finita, non ha amici né famiglia, accetta passivamente le cure meditando di uccidersi non appena sarà dimesso dall'ospedale. una paziente del reparto psichiatrico, scultrice di grotesques di pietra inizia a fargli visita e a raccontargli strane storie di indissolubili amori del passato, in particolare lei è convinta di essere una monaca tedesca del 1300 e che lui sia il suo perduto amore.
non è un genere di romanzo che avrei scelto autonomamente ma devo dire che per buona parte mi sono sentita coinvolta dalla storia che corre su binari paralleli: le vicende del presente del protagonista e del suo recupero alla vita, il suo pesante passato, storie d'amore di secoli addietro e quella che la protagonista femminile è convinta sia la loro storia d'amore rinata dopo 700 anni. gli ultimi capitoli però, a partire da un allucinatorio viggio negli Inferi danteschi convincono meno, e lo scioglimento della vicenda è un po' scontato.
rimangono dei misteri che il narratore non svela: la nascita della protagonista femminile sia nella vita di monaca sia in quella di scultrice rimane avvolta nel mistero, così come la spiegazione della cicatrice "congenita" sul cuore del protagonista nell'epoca odierna. e quel che non è pienamente svelato o chiarito mi indispettisce sempre molto.