Il libro di questo autore svizzero (di cui non avevo letto nulla), mi ha semplicemente entusiasmato e mi è molto dispiaciuto chiuderlo dopo averlo terminato. Adrian Weynfeldt, il protagonista, elegantissimo cinquantenne impiegato di una nota casa d'aste, scapolo e con un buon patrimonio alle spalle, vive una vita non infelice, ma neppure felice. Con le sue routine, perpetuate con l'intento di rallentare lo scorrere del tempo, la vita scorre sempre uguale, fra pranzi del giovedì con amici più giovani e cene del sabato con i figli degli amici dei suoi genitori. Tutti questi "amici" (fra cui pittori e registi falliti) non sono indifferenti alla disponibilità di Adrian ad aiutarli (soprattutto economicamente) e ne approfittano smaccatamente. Naturalmente la storia riserva bei colpi di scena che non intendo anticipare.
Ben scritto (e ben tradotto), scorrevole e intrigante, il romanzo - popolato da personaggi di vario genere e ben caratterizzati - corre veloce verso un finale sorprendente.
L'amico che me lo ha consigliato e si è guadagnato la mia eterna riconoscenza. ( )