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Sto caricando le informazioni... Theatre (originale 1937; edizione 1937)di W. Somerset Maugham
Informazioni sull'operaLa diva Julia di W. Somerset Maugham (1937)
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Appartiene alle Collane EditorialiÈ contenuto inCakes and Ale / The Painted Veil / Liza of Lambeth / The Razor's Edge / Theatre / The Moon and Sixpence di W. Somerset Maugham THE SELECTED NOVELS OF W. SOMERSET MAUGHAM VOLUME ONE: LIZA OF LAMBETH; CAKES AND ALE; THEATRE di W. Somerset Maugham The Selected Novels - Volumes I, II, III di W. Somerset Maugham (indirettamente) Ha l'adattamento
In Theatre, W. Somerset Maugham–the author of the classic novels Of Human Bondage and Up at the Villa–introduces us to Julia Lambert, a woman of breathtaking poise and talent whose looks have stood by her forty-six years. She is one of the greatest actresses England–so good, in fact, that perhaps she never stops acting. It seems that noting can ruffle her satin feathers, until a quiet stranger who challenges Julia's very sense of self. As a result, she will endure rejection for the first time, her capacity as a mother will be affronted, and her ability to put on whatever face she desired for her public will prove limited. In Theatre, Maugham subtly exposes the tensions and triumphs that occur when acting and reality blend together, and–for Julia–ultimately reverse. From the Trade Paperback edition. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)823.914Literature English & Old English literatures English fiction Modern Period 1901-1999 1945-1999Classificazione LCVotoMedia:
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La porta si aprì e Michael Gosselyn alzò gli occhi. Julia entrò.
"Ehilà! Un momento, finisco di firmare qualche lettera".
"Fai con comodo. Sono venuta solo per vedere che posti sono stati mandati ai Dennorant. Cosa ci fa quel giovanotto?".
Adattando istintivamente, da attrice consumata, il gesto alla parola, Julia accennò con la bella testa alla stanza per cui era passata.
"E' un ragioniere. Viene da Lawrence & Hamphrey. E' qui da tre giorni".
"Sembra molto giovane".
"E' praticante, ma ci Sto arrivando! fare. Si meraviglia per come teniamo i conti, non immaginava che un teatro fosse gestito con criteri tanto razionali. Dice che la contabilità di certe ditte della City è roba da far venire i capelli grigi".
Julia sorrise del compiacimento che traspariva dal bel viso del marito.
"Un giovane di tatto".
"Termina oggi. Pensavo che potremmo portarlo da noi a mangiare un boccone. E' un tipo molto signorile".
Personaggi:
Michael Gosselyn: il marito di Julia, attore non di successo e poi impresario teatrale, bello e frigido, viene da una famiglia ricca e nobile.
Julia Lambert: attrice eternamente recitante, molto ambiziosa, si fa strada nel teatro partendo da una famiglia di umili origini (padre veterinario)
Roger Gosselyn: figlio di Michael e di Julia, è l'unico che "smaschera" le finzioni della madre.
Tom Fennel: il giovane contabile, diviene l'amante di Julia, alla fine sarà umiliato, vittima della grande capacità teatrale di lei.
Avice Crichton: l'attrice promettente che nella prima della nuova commedia verrà completamente oscurata da Julia.
Charles: l'amico e confidente di Julia, con lui "reciterà" una mirabile scena di approccio sedativo con ritirata da consumata attrice, per evitare l'umiliazione del rifiuto.
Evie: la cameriera di Julia. E' quella che riesce a vederla come è veramente più degli altri.
Dolly de Vries: la finanziatrice e socia del teatro, amica e ammiratrice di Julia.
E' un libro scorrevole e vivace, in cui i personaggi sono ben rappresentati, soprattutto Julia, la protagonista che appare come l'attrice a tempo pieno, senza soluzione di continuità tra vita reale e vita scenica. Anzi, forse è proprio il teatro la sola dimensione in cui riesce ad essere se stessa.
C'è una scena, un dialogo tra Julia e il figlio Roger, in cui appare tutta questa ambiguità tra vita e teatro e in cui lui la "smaschera", nel vero senso della parola, mettendola, almeno per un momento, in crisi.
"Una sera, da ragazzino, avrò avuto quattordici anni, stavo tra le quinte a vedervi recitare. Doveva essere una bella scena, tu dicevi le tue battute con tanta sincerità e quello che dicevi era così commovente che mi venne da piangere. Ero tanto sovreccitato, mi sentivo, non so come dire, elevato [...] E poi tu sei venuta in fondo alla scena, vicino a dov'ero io, con le lacrime che ti colavano sul viso, e dando la schiena al pubblico hai detto al direttore di scena, con la tua voce normale: cosa diavolo combina l'elettricista? Gli avevo detto di togliere la luce blu. E un istante dopo ti sei girata verso il pubblico con un grido di angoscia e hai continuato la scena"-
[Come rappresentare meglio l'abilità, ma anche l'ambiguità della finzione teatrale!]
"Tesoro, ma era una recita. Se un'attrice sentisse davvero le emozioni che rappresenta andrebbe in pezzi" [...]
"Fui sciocco. suppongo a farmi coinvolgere, credevo che quel che dicevi ti venisse dal cuore. Quando ho visto che era tutto finto, qualcosa si è rotto. Da allora non ho più creduto in te" [...]
"Tu non distingui tra verità e finzione. Non smetti mai di recitare, per te è una seconda natura. Reciti quando ci sono degli ospiti. Reciti con i domestici, reciti con papà, reciti con me. Con me reciti la parte della madre amorosa e indulgente, e celebre. Tu non esisti, sei solo le parti innumerevoli che hai interpretato. Mi sono chiesto spesso se esistesse un "tu" o se non fossi altro che un veicolo per tutte queste altre persone che fingevi di essere. Quando ti vedevo entrare in una stanza vuota, certe volte volevo aprire la porta d'improvviso, ma temevo di non trovare nessuno".
[Il pensiero qui va a Pirandello: Uno, nessuno e centomila]
Questo passaggio coglie il centro e l'essenza del testo, anche se il personaggio di Julia, visto dal figlio, qui appare esageratamente negativo. Tuttavia coglie l'aspetto fondamentale del suo essere prima di tutto, prima di una moglie e di una madre, un'attrice che solo sulla scena trova la sua autenticità e la sua verità. ( )