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Sto caricando le informazioni... Fagin the Jew (2003)di Will Eisner
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Comics luminary Will Eisner takes on literary giant Charles Dickens, in this fascinating retelling of the life of Oliver Twist's Fagin! Imagining Fagin's impoverished childhood in the slums of London and his initiation into the criminal underworld, Eisner's story counters the anti-Semitism of Victorian literature as his gorgeous brushwork creates an evocative portrait of the era. Now with Eisner's previously unused full-color cover art! Foreword by Brian Michael Bendis! Introduction by Dickens scholar Jeet Heer!. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)741.5973The arts Graphic arts and decorative arts Drawing & drawings Cartoons, Caricatures, Comics Collections North American United States (General)Classificazione LCVotoMedia:
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Recensione del 18 ottobre 2012
Eisner è uno che mestiere non fa fumetti, ma capolavori, ci stanno quelli come lui, e che dire, fuoriclasse per definizione. Fagin l’ebreo è un’altra, ennesima, delizia dell’autore newyorchese, grandioso il progetto, deliziosa la realizzazione, fantastico il disegno. E partiamo da progetto, si inizia dall’idea stessa dell’ebreo cattivo, Fagin per l’appunto, riprodotta secondo il canone di Dickens in Oliver Twist. Un immagine che si è stagliata non solo nelle menti dei lettori del capolavoro dell’inglese, ma nell’immaginario collettivo. Sguardo cattivo, mani adunche, puzza di sudore e cattiveria endogena. Eisner risponde alla lui, come sempre fa quando tocca le tematiche legate al suo popolo, con grande raffinatezza partendo dal concetto stesso di uomo, anzi portandolo alle sue estreme conseguenze. E trasforma l’aguzzino in vittima, basta ripercorrere la storia dell’uomo che fu bambino. Il disegno, estremamente semplice, rende un servizio eccellente alla storia. Ma, come detto all’inizio, se si è fuoriclasse lo si è e basta. O no?
Recensione del 22 luglio 2020
Ogni volta che rileggo un libro di Eisner rimango incantato, le storie, il tratto. Fagin è il cattivo ebreo raccontato da Charles Dickens in Oliver Twist: un simbolo del male, una caratterizzazione tipica della figura dell’ebreo nella letteratura contemporanea. Eisner inverte i ruoli e rende Fagin il protagonista della storia ed allora il povero Oliver si trasforma nel collega delle sventure del povero ebreo, trasformato dalla vita nel simbolo del male. Il padre di Fagin viene ucciso in una bettola ma lui trova una famiglia che lo accoglie come un figlio. Ma rimane un ebreo ed allora innamorarsi della figlia dell’uomo che lo ha accolto lo condanna ad una nuova povertà, al reato, alla galera, alla deportazione. Ed il resto della vita di Fagin è miseria e crimine, i valori dell’uomo verranno man mano mortificati dalle esigenze della quotidianità e dalle pessime frequentazioni degli ambienti che frequenta. Ed è così che Fagin diventa l’aguzzino di Oliver Twist, che trova nella salvezza nelle sue origini, mentre l’ebreo chiuderà la propria esistenza condannato, impiccato e gettato in una fossa comune. L’intelligenza con cui Eisner dà la sua lettura del capolavoro di Dickens è fine, superare i limiti dei luoghi comuni è la testimonianza di una resistenza attiva nel difendere la dignità di un popolo; del suo popolo. ( )