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Sto caricando le informazioni... Saggio sulla lucidità (2004)di José Saramago
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Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. Cosa succede a un paese se alle elezioni i cittadini decidono in massa di votare scheda bianca? Quali meccanismi vengono sollecitati fino alla rottura, quali contromisure andranno messe in atto? Se lo chiede José Saramago con questo straordinario romanzo, avvincente come un giallo e penetrante come un'analisi (fanta)politica. L'ipotesi più accreditata è che ci sia un legame fra questa "rivolta bianca" e l'epidemia di cecità che, solo quattro anni prima, si era sparsa come la peste. Gli indimenticabili protagonisti di Cecità fanno ritorno, per condurci in un viaggio di scoperta delle radici oscure del potere. Il saggio sulla lucidità di Saramago è una sorta di continuazione di Cecità. Letto ad agosto del 2019, incredibili le assonanze con la politica italiana odierna, ministro degli interni dimissionato incluso. In un Paese senza nome, gli elettori votano, ma la scheda è bianca. Infatti, oltre l’ottanta per cento degli elettori deposita la scheda senza apporre segni. Il Parlamento non riesce, quindi, a formare una maggioranza e il Governo va in crisi. A fronte delle titubanze della maggior parte degli esponenti, spicca il decisionismo del Ministro degli interni che trova la soluzione al problema individuando un nemico. Serve una congiura, serve un complotto; e serve la paura della gente, ingrediente primario della forza di tutti gli esecutivi. Un Commissario viene incaricato di indagare sul complotto, la responsabile è la donna che non fu colpita dalla cecità collettiva, se non ci sono prove, bisogna fabbricarle. Servono morti, sangue, attentati, il nemico è insidioso. Le titubanze del Commissario che, alla fine, consegnerà ad un giornale un documento che attesta la verità dimostrano la possibilità che, alla fine, la dignità dell’uomo prevalga sulla voglia di sottomettere l’altro. Nonostante il Commissario morirà, nonostante la donna morirà. Senza prove, senza colpe. Saramago ha fiducia nel genere umano. E immagina che quasi tutta la popolazione di una grande città, finalmente, un bel giorno, si ribelli alle ingiustizie e ai soprusi del “potere”. Si tratta di una ribellione spontanea, non programmata, scaturita da un comune disgusto che, sedimentato nel tempo, è infine traboccato spingendo le persone verso una perfetta sintonia di pensiero per cui, in un momento di lucidità, con un tacito accordo, alle ultime elezioni l'83% ha votato scheda bianca. Nella narrazione, Saramago mette tutto se stesso; la sua simpatia per quegli esseri umani è totale. Avviene allora un fenomeno di osmosi tra scrittore e lettore e il lettore che apprezza Saramago sente di essere gradito all'autore e pensa con orgoglio “anch'io faccio parte di quell'umanità che piace a lui”. La formula di Saramago per dimostrare la propria disapprovazione nei confronti del “potere” è come al solito una lezione di stile. I ribelli che votano scheda bianca fanno un corteo muto, sono sempre dignitosi e composti nel manifestare il proprio dissenso, sono persone sincere che dicono quello che pensano, persone corrette, altruiste, persone comunque comuni, come ne conosciamo tante. Proprio la loro mancanza di immoralità però da fastidio al “potere”, sempre occupato a seminare discordia tra le persone secondo il ben noto principio del divide et impera. E infatti quel “potere” si affretta ad accusare chi ha votato scheda bianca, delegittimando la linea di governo, di essere un sovversivo, un pericoloso criminale anche senza averne la minima prova. Ma i tanto temuti ribelli non hanno armi e l'azione più temeraria che compiono è quella di fare delle fotocopie. Ma che momento catartico, per il lettore che apprezza Saramago, quando in città uomini e donne distribuiscono foglietti di carta, che tutti si infilano in tasca, fotocopia di un articolo di un giornale uscito e subito sequestrato, che aveva coraggiosamente pubblicato la verità sugli abusi e sui crimini del “potere” raccontata dal di dentro, da parte di un uomo del “potere” pentito e convertito. E anche qui, il lettore che apprezza Saramago, come avrebbe partecipato volentieri alla copia e alla distribuzione di quei foglietti!! La fiducia di Saramago nel genere umano è compensata naturalmente da altrettanto realismo, per cui i suoi scritti sono auspici o tutt'al più inviti a comportarsi in un certo modo ma alla base rimane la lucida consapevolezza che la realtà è diversa e la sua storia non è una favola a lieto fine, ma lo specchio della realtà. Nell'ultimo romanzo del Premio Nobel ritornano gli indimenticabili protagonisti di Cecità. Un apologo sui lati oscuri del potere e una spietata analisi del mondo contemporaneo. Ma anche una disperata storia di vita. Un Paese senza nome. Delle normali elezioni amministrative. Ma qualcosa non va per il verso giusto. La gente non va al mare, non diserta i seggi. Vota, ma vota scheda bianca. Un gesto rivoluzionario, una congiura anarchica, una provocazione di gruppi estremisti? Si ventila infine l'ipotesi che debba esservi un nesso fra la "rivolta delle schede bianche" e l'epidemia di cecità dilagata per un certo tempo, quattro anni addietro. Uno degli agenti segreti sguinzagliati per la capitale indaga sulla donna che all'epoca non diventò cieca, indicata come l'autrice di un delitto, e su suo marito, il medico oculista. Entra in contatto con lei, e prende coscienza delle vere intenzioni del governo. nessuna recensione | aggiungi una recensione
Appartiene alle SerieAppartiene alle Collane EditorialiKeltainen kirjasto (380) Keltainen pokkari (37) È contenuto in
On election day in the capital, it is raining so hard that no one has come out to vote. The politicians are growing jittery. Should they reschedule for another day? Around three o'clock, the rain finally stops. At four, voters rush to the polling stations, as if ordered to appear. But when the ballots are counted, more than 70% are blank. The citizens are rebellious. A state of emergency is declared. The president proposes that a wall be built around the city. But are the authorities acting too precipitously? Or even blindly? The word evokes terrible memories of the plague of blindness that hit the city four years before, and of the one woman who kept her sight. Could she be behind the blank ballots? Is she the organizer of a conspiracy against the state? What begins as a satire on governments and the sometimes dubious efficacy of the democratic system turns into something far more sinister.--From publisher description. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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