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'A wonderful rediscovery. . . human, suspenseful, shot through with hard-earned wisdom' - Lee Child One of the first bestsellers in Germany after the Second World War, Berlin Finale is a breathtaking novel of resistance set against the downfall of the Third Reich April 1945, the last days of the Nazi regime. While bombs are falling on Berlin, the Gestapo still search for traitors, resistance fighters and deserters. People mistrust each other more than ever. In the midst of chaos, a disparate group - a disillusioned young soldier; a trade unionist and saboteur; a doctor helping refugees - continues to fight back. And in Oskar Klose's pub, the resistance plan their next move, hunted at every step by the SS. Published in the immediate aftermath of the Second World War, Berlin Finale is an unforgettable portrait of life in a city devastated by war. Translated by Shaun Whiteside… (altro)
Un "instant book" sulla seconda guerra mondiale. Pubblicato a puntate dalla fine del 1946 ai primi mesi del '47 il libro ebbe un grande successo. Racconta una vicenda di gruppi di resistenza negli ultimi giorni della battaglia di Berlino, fino alla caduta definitiva della città. Considerato nel complesso non è un "grande" romanzo, perché alterna parti avvincenti e molto ben raccontate ad altre, penso soprattutto a certi eterni dialoghi fra i membri del gruppo, nei quali la tensione cala parecchio. In queste parti mi sembra che Rein sia anche spesso fastidiosamente dimostrativo e didascalico, anche se le acute osservazioni di Mario Rubino nella postfazione, che notano "un evidente rifarsi ai moduli stilistici della Lega degli scrittori proletari, il movimento vicino al Partito comunista che alla fine degli anni Venti aveva propugnato un metodo di scrittura coinvolgente benché talora non privo di una qualche enfasi retorica" offrono elementi interessanti per contestualizzare e comprendere questo tipo di narrazione. Un elemento invece che ho trovato straordinariamente efficace è il progressivo stringersi degli orizzonti dell'azione mano a mano che il racconto procede. Nelle prime parti la Berlino del romanzo è l'intera città, che il protagonista percorre, pur con mezzi di fortuna e in condizioni accidentate a causa dei continui bombardamenti già in atto, da un capo all'altro. Poi però, con l'avvicinarsi dei russi il raggio di azione si stringe sempre più, la battaglia si avvicina, diventa impossibile uscire prima dal quartiere, poi dall'isolato, attraversare una strada, rifugiarsi in un cortile, fino a quando tutto si riduce allo spazio di una cantina, che ha una porta su una strada nella quale ancora combattono le SS e un'uscita di servizio su una via liberata dai russi. Molto interessanti anche certi ritratti di tedeschi convinti nazisti, che dichiarano un tentativo serio da parte di Rein di darsi qualche spiegazione su come questo fosse potuto accadere. Era molto presto e sappiamo che sarebbero occorsi ai tedeschi molti decenni per iniziare a metabolizzare e a riflettere seriamente su questo loro passato. Le riflessioni di Rein ci sembrano oggi quanto meno ingenue e parziali; credo però che allo scrittore vada riconosciuta l'onestà intellettuale di aver comunque voluto affrontare questo problema di enorme portata. ( )
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« La balle en pleine poitrine, le front fendu en deux, Voilà comment vous nous avez exhibés sur une planche ensanglantée ! Exhibés avec un cri féroce : qu'ainsi notre geste de douleur Devienne une malédiction éternelle pour celui qui ordonna notre mort ! » Ferdinand Freiligrath, Les Morts aux vivants
(Avant-dernier mouvement)
« La Discorde agite ses serpents, Tous les dieux s'enfuient, Et les nuages de l'orage Pèsent sur Ilion. » Schiller, Cassandre
Dedica
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À Erich Weinert
Incipit
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Avant-dernier mouvement
Berlin, avril 1945
Lisbonne, San Francisco et Tokyo furent détruits par un tremblement de terre en quelques minutes, et il fallut plusieurs jours pour que les incendies de Rome, Chicago et Londres s'éteignissent. Les brasiers et séismes qui se sont déchaînés sur l'endroit de la surface de la terre situé à 52° et 30´ de latitude nord et 13° et 24´ de longitude est ont duré presque deux ans. Ils ont débuté dans la nuit claire et sombre du 23 août 1943 et fini sous le ciel gris et pluvieux du 2 mai 1945. [...]
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Redattore editoriale
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Lingua originale
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'A wonderful rediscovery. . . human, suspenseful, shot through with hard-earned wisdom' - Lee Child One of the first bestsellers in Germany after the Second World War, Berlin Finale is a breathtaking novel of resistance set against the downfall of the Third Reich April 1945, the last days of the Nazi regime. While bombs are falling on Berlin, the Gestapo still search for traitors, resistance fighters and deserters. People mistrust each other more than ever. In the midst of chaos, a disparate group - a disillusioned young soldier; a trade unionist and saboteur; a doctor helping refugees - continues to fight back. And in Oskar Klose's pub, the resistance plan their next move, hunted at every step by the SS. Published in the immediate aftermath of the Second World War, Berlin Finale is an unforgettable portrait of life in a city devastated by war. Translated by Shaun Whiteside
Un elemento invece che ho trovato straordinariamente efficace è il progressivo stringersi degli orizzonti dell'azione mano a mano che il racconto procede. Nelle prime parti la Berlino del romanzo è l'intera città, che il protagonista percorre, pur con mezzi di fortuna e in condizioni accidentate a causa dei continui bombardamenti già in atto, da un capo all'altro. Poi però, con l'avvicinarsi dei russi il raggio di azione si stringe sempre più, la battaglia si avvicina, diventa impossibile uscire prima dal quartiere, poi dall'isolato, attraversare una strada, rifugiarsi in un cortile, fino a quando tutto si riduce allo spazio di una cantina, che ha una porta su una strada nella quale ancora combattono le SS e un'uscita di servizio su una via liberata dai russi.
Molto interessanti anche certi ritratti di tedeschi convinti nazisti, che dichiarano un tentativo serio da parte di Rein di darsi qualche spiegazione su come questo fosse potuto accadere. Era molto presto e sappiamo che sarebbero occorsi ai tedeschi molti decenni per iniziare a metabolizzare e a riflettere seriamente su questo loro passato. Le riflessioni di Rein ci sembrano oggi quanto meno ingenue e parziali; credo però che allo scrittore vada riconosciuta l'onestà intellettuale di aver comunque voluto affrontare questo problema di enorme portata. ( )