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Sto caricando le informazioni... Emma (1816)di Jane Austen
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La protagonista, Emma Woodhouse è una giovane donna bella, ricca e intelligente; figlia della benestante borghesia inglese, diventa amica di Harriet Smith, una donna di ben diverse fortune. Ma Emma, senza tener conto della differenza di classe sociale, si ostina a voler trasformare l'amica in una donna di grande fascino, un essere costruito a sua immagine e somiglianza. E nel frattempo non esita a intrecciare un flirt con un giovanotto, Frank Churchill. Libro estremamente lento, in circa 500 pagine succede poco o niente, se non "Intrallazzi" per opera di Emma. Personaggio a cui non sono riuscita ad affezionarmi, proprio perchè lei stessa si mette in una posizione di superiorità, cercando di decidere della vita degli altri e in fine poco rispettosa della sua amica e degli altri in generale... Salvo la scrittura della Austen....per il resto è stato una lettura che non mi ha lasciato niente... Rileggendo un libro di Jane Austen mi sembra sempre di tornare a casa: dopo poche righe già sono immersa nella vita di provincia inglese, coi suoi rituali e le sue ipocrisie. In nessun altra opera l'autrice è riuscita a cogliere così perfettamente lo spirito e la vivacità dei villaggi di campagna; Highbury sembra prendere vita davanti ai nostri occhi con la sua sfilata di personaggi eccentrici, pettegolezzi e fatuità. Questo romanzo è il più tardo fra i tre capolavori riconosciuti della Austen, ed è forse la summa della sua arte. La brillantezza di Orgoglio e Pregiudizio e l'introspezione psicologica di Mansfield Park le ritroviamo qui, temperate ed arricchite da un' ironia più pungente del solito: tutti sono alla berlina, e prima fra tutti proprio la protagonista. Snob, viziata ed assolutamente incapace di penetrare a fondo persone e circostanze, Emma è l'emblema di quell'ottusità benintenzionata propria di certa parte della buona società. La Austen come al solito non si perde in fronzoli e divagazioni: si concentra sui dialoghi e i caratteri, descrivendo personaggi e situazioni con uno stile arguto e inarrivabile che la rende la maestra indiscussa del suo genere. http://lettureedintorni.blogspot.it/2015/08/emma-jane-austen.html La prima volta che ho letto Emma avevo maturato una così profonda antipatia nei confronti della protagonista da rinunciare a quel nome che avevo scelto per la bambina che portavo in grembo. Mi era sembrata una donnetta viziata, con la puzza sotto il naso e un'idea della divisione di classi e della ricchezza davvero poco condivisibile. Rileggendolo ora non ho avuto la stessa sensazione. Non si può certo dire che la signorina Woodhouse sia una persona simpatica o amabile, ma questa volta è prevalso un senso di compassione, quasi di tenerezza - quasi!- per questa ragazza costretta in un ruolo cucitole addosso dall'ambiente sociale in cui vive. E' sul finire che ci rendiamo conto della sua fatica, delle sue rinunce e delle sue sofferenza. Pare una privilegiata, "Bella, ricca e intelligente", padrona di una grande e nobile casa, regina incontrastata del villaggio. Ma, leggendo, la sua spocchia e la sua superbia ci fanno dimenticare che è orfana di madre fin da tenerissima età e che vive sotto la tutela tiranna di un padre vecchissimo e ipocondriaco che soffoca la sua giovinezza con un amore egoista. E' pur vero che Emma non è stata concepita dalla sua autrice per essere amata, dato che scrivendo del suo personaggio disse che "non sarà molto gradito a nessuno se non a lei". E' un personaggio controverso, soprattutto se si pensa che parte della critica lo ha indicato come il personaggio in cui l'autrice ha maggiormente ritratto se stessa. E' noto che nella famiglia Austen i frizzi fossero una consuetudine e forse Emma potebbe rientrare in questo gioco, anche se non pare possibile ridurlo a questo. Mi fa tenerezza pensare come lei, che sembrerebbe il personaggio più forte, sia in realtà quella che più viene ingannata e più si autoinganna. Delle sue congetture non una si rivelerà esatta a quale sarà la sua sorpresa e la sua incredulità nel finale a lei riservato! E qui finalmente la Austen ci regala una dichiarazione d'amore esplicita e non solo raccontata: un grande privilegio per un personaggio tanto bistrattato, ma secondo me molto amato. Che dire della perfettissima Jane Fairfax? Semplicemente insopportabile! Quasi quanto la Fanny Price di Mansfield Park. E Frank Churchill? Un bell'imbusto, punto e basta. Ma concludiamo con il mio personaggio preferito: il signor Knightley. In due parole, il mio uomo ideale. Altro che la vanagloria di Frank Churchill, il mistero di Darcy o il fascino del boscaiolo di Willoughby! Ecco qui un uomo solido, concreto, leale, saggio, signorile, nobile d'animo. Il perfetto gentleman inglese. Bellissimo e innamoratissimo. Su questo romanzo mi sono dovuta ricredere e, non ne sono ancora sicura, ma potrebbe diventare il mio preferito tra quelli della Austen. Ancora una volta, grazie Jane!
The institution of marriage, like the novel itself, has changed greatly since Austen’s time; but as long as human beings long for this kind of mutual recognition and understanding, “Emma” will live. “Perhaps the key to Emma’s perfection, however, is that it is a comic novel, written in a mode that rarely gets much respect. It’s exquisitely ironic.” “The presiding message of the novel is that we must forgive Emma for her shortcomings just as she can and does learn to excuse the sometimes vexing people around her. There is, I believe, more wisdom in that than in many, many more portentous and ambitious novels. Emma is flawed, but ‘Emma’ is flawless." It’s a small but striking and instructive demonstration, the careful way Emma appraises the character of the various men who jockey for her attentions and those of the women around her. We could all learn from her example. "In January 1814, Jane Austen sat down to write a revolutionary novel. Emma, the book she composed over the next year, was to change the shape of what is possible in fiction." "The novel’s stylistic innovations allow it to explore not just a character’s feelings, but, comically, her deep ignorance of her own feelings. " "Those who condemn the novel by saying that its heroine is a snob miss the point. Of course she is. But Austen, with a refusal of moralism worthy of Flaubert, abandons her protagonist to her snobbery and confidently risks inciting foolish readers to think that the author must be a snob too" Appartiene alle Collane EditorialiD'ací i d'allà (39) Airmont Classics (CL102) Amstelboeken (90-91) — 51 altro Collins Classics (190) Collins Pocket Classics (190) Everyman's Library (24) Flipback (Classics 1) insel taschenbuch (0511) The Novel Library (10) Oneworld Classics (10) Oxford English Novels (1816) Penguin Clothbound Classics (2009) Penguin English Library, 2012 series (2012-07) Prisma Klassieken (42) Virago Modern Classics (341) The World's Classics (129) Zephyr Books (130) È contenuto inŒuvres romanesques complètes I, II di Jane Austen (indirettamente) The Cambridge Edition of the Works of Jane Austen (9 Volume Hardback Set) di Jane Austen (indirettamente) 90 Masterpieces You Must Read (Vol.1): Novels, Poetry, Plays, Short Stories, Essays, Psychology & Philosophy di Various ContieneÈ rinarrato inHa un sequel (non seriale)Ha l'adattamentoÈ riassunto inÈ espanso inRiceve una risposta inHa ispiratoHa come guida di riferimento/manualeHa uno studioHa come commento al testoHa come guida per lo studentePremi e riconoscimentiElenchi di rilievo
Emma è una giovane donna ricca e sfrontata, che trascorre il proprio tempo prendendosi cura del padre ipocondriaco e giocando a combinare matrimoni. Dopo aver trovato marito alla governante si dedica con grande convinzione all'ingenua Harriet Smith, una ragazza povera e semplice che spera di poter spingere tra le braccia di Mr Elton, il vicario. Con l'indipendenza di chi non teme i sentimenti, Emma intreccia flirt, manovra dietro le quinte e risponde con prontezza alle rimostranze di Mr Knightley, l'unico in grado di scorgere la pericolosità delle sue iniziative e capace di tenerle testa. Con "Emma" Jane Austen crea un personaggio che, secondo le parole dell'autrice, non poteva piacere ad altri che a lei: una protagonista presuntuosa e pungente, ben consapevole della propria bellezza e intelligenza. Tutto in lei è superficie, regola sociale indiscussa e indiscutibile. Perché allora ci si affeziona a lei e si spera, tutto sommato, che la faccia franca? Perché la Austen la ama e amandola le ha dato uno spessore umano complesso e sfaccettato, capace di incantare il lettore. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)823.7Literature English English fiction Early 19th century 1800-37Classificazione LCVotoMedia:
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Libro addirittura più noioso di Mansfield Park. ( )