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Il muro uscito in Francia nel 1939, a un anno di distanza da La nausea, è probabilmente l'opera letteraria più forte e rappresentativa del grande intellettuale francese. Motivo comune dei racconti riuniti in questo volume è l'antitesi tra coraggio e viltà: una diversa attitudine, di fronte alla vita dei diversi personaggi, che un febbrile monologo interiore svela in un attimo oscuro del loro destino. Il muro dinanzi al quale i condannati troveranno la morte, le pareti delle stanze che chiudono tragici misteri sessuali e delittuosi, le storture e le ipocrisie sociali che avvelenano una coscienza al suo nascere e la preparano ad una sorte colpevole, sono i molteplici aspetti di questa realtà allucinata.… (altro)
Dei quattro racconti di questo libro mi sono piaciuti i primi tre. L'ultimo l'ho detestato, forse perché l'esistenzialismo di cui è permeata tutta l'opera è da gustarsi in piccole dosi e il quarto racconto è fin troppo lungo (per i miei gusti) e rischia di annoiare. I personaggi de IL MURO sono accomunati da un sentimento che non permette loro di fare la scelta migliore per la propria vita: la paura. La spinta per fare il salto c'è, l'urlo che viene dal fondo dell'animo umano di fronte a una vita che schiaccia è forte, ma non abbastanza, evidentemente, per abbattere il muro e prendersi la propria libertà. Il muro della cella contro cui sbattono i pensieri di tre condannati a morte, le pareti delle stanze che chiudono tragici misteri sessuali e delittuosi, il gesto plateale di Erostrato contro il mondo, l'inutile ricerca di una nuova vita di Lulù e la tormentata coscienza di Lucien sono frammenti di una realtà inquietante, allucinata. Tutti i personaggi rimangono schiavi di un'esistenza in cui le brevi fughe risultano inutili e ridicole, di un'esistenza che necessiterebbe di una svolta radicale che non ammette viltà. Una citazione che sintetizza bene lo spirito dell'opera: - Qualche ora o qualche anno di attesa [della morte] è lo stesso, quando si è perduta l'illusione di essere eterno - ( )
Dati dalle informazioni generali inglesi.Modifica per tradurlo nella tua lingua.
To Olga Koszakiewicz
Incipit
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Intimacy (Lloyd Alexander translation): Lulu slept naked because she liked to feel the sheets carressing her body and also because laundry was expensive.
Lulu slept naked because she liked the feel the sheets caressing her body and also because laundry was expensive.
The Wall (Lloyd Alexander translation): They pushed us into a big white room and I began to blink because the light hurt my eyes.
The Room (Lloyd Alexander translation): Mme Darbédat a rahat-loukoum between her fingers. She brought it carefully to her lips and held her breath, afraid that the fine dust of sugar that powdered it would blow away.
Erostratus (Lloyd Alexander translation): You really have to see men from above.
The Childhood of a Leader (Lloyd Alexander translation): But the mirror only reflected a pretty , headstrong little face that was not yet terrible enough. "I'll grow a moustache", he decided.
Il muro uscito in Francia nel 1939, a un anno di distanza da La nausea, è probabilmente l'opera letteraria più forte e rappresentativa del grande intellettuale francese. Motivo comune dei racconti riuniti in questo volume è l'antitesi tra coraggio e viltà: una diversa attitudine, di fronte alla vita dei diversi personaggi, che un febbrile monologo interiore svela in un attimo oscuro del loro destino. Il muro dinanzi al quale i condannati troveranno la morte, le pareti delle stanze che chiudono tragici misteri sessuali e delittuosi, le storture e le ipocrisie sociali che avvelenano una coscienza al suo nascere e la preparano ad una sorte colpevole, sono i molteplici aspetti di questa realtà allucinata.
I personaggi de IL MURO sono accomunati da un sentimento che non permette loro di fare la scelta migliore per la propria vita: la paura. La spinta per fare il salto c'è, l'urlo che viene dal fondo dell'animo umano di fronte a una vita che schiaccia è forte, ma non abbastanza, evidentemente, per abbattere il muro e prendersi la propria libertà. Il muro della cella contro cui sbattono i pensieri di tre condannati a morte, le pareti delle stanze che chiudono tragici misteri sessuali e delittuosi, il gesto plateale di Erostrato contro il mondo, l'inutile ricerca di una nuova vita di Lulù e la tormentata coscienza di Lucien sono frammenti di una realtà inquietante, allucinata.
Tutti i personaggi rimangono schiavi di un'esistenza in cui le brevi fughe risultano inutili e ridicole, di un'esistenza che necessiterebbe di una svolta radicale che non ammette viltà.
Una citazione che sintetizza bene lo spirito dell'opera: - Qualche ora o qualche anno di attesa [della morte] è lo stesso, quando si è perduta l'illusione di essere eterno - ( )